Cucelli à stato battuta ma resta ancora il più forte

Cucelli à stato battuta ma resta ancora il più forte DOPO I CAMPIONATI DI TENNIS Cucelli à stato battuta ma resta ancora il più forte | nare t , Cuoelli, Marcello e Rolando Del Bello sono i tre giocatori che più, hanno figurato nei campionati nazionali di tennis. Abbiamo seguito l'ordine alfabetico e non abbiamo dato la precedenza a Rolando Dei Bello, vincitore del titolo di singolare, perchè malgrado il successo non è quello che più ci è piaciuto. Se avessimo dovuto premiare un atleta senza attendere il responso del terreno di gara non avremmo avuto dubbi, a far convergere i nostri voti su Marcello Del Bello. E' il giocatore che ha più impressionato per la facilità della sua azione. Peccato che nell'incontro decisivo per il titolo non abbia trovato la calma, la serenità e lo spirito per battersi, com'era riuscito a fare nei giorni precedenti, in possesso di tutte le sue qualità tecniche. Un alto spettacolo Era il Del Bello di alcuni anni or sono, quello che ha saputo imbrigliare CucelH e superarlo in quattro partite. Gioco di altissimo livello tecnico, lungo, teso, veloce. Mirava e colpiva le righe di fondo campo, i suoi traversoni spazzavano quelle laterali. Non era pos sibilo resistere alla sua azione travolgente. Le sue discese a rete, sempre opportunamente preparate da fondo campo, costituivano ogni volta un capolavoro di tempestività. CucelH a più riprese ha cercato d'ar^ ginare la baldanzosa offensiva dell'avversario, s'è battuto a denti stretti, s'è prodigato senza risparmio, ha messo in luce le qualità agonistiche di cui è dotato, ma non è stato in grado di controllare il gioco che via via svolgeva a ritmo sempre più celere Marcello Del Bello. Lo abbiamo visto all'opera nel primo turno contro Gori ed il giovane fiorentino è stato pressoché umiliato; successivamente contro Canepele pensavamo che l'accorto ed intelligente bolognese potesse co stituire un serio pericolo per chi non disponesse di soverchia regolarità, ma contro lasuperba forma del romano si spuntarono le armi di Canepele. Era questo il più severo collaudo del campione ritornato all'altezza dei giorni migliori. Canepele, superato con un secco 6-1 nella prima partita, s'è ritrovato solo a tratti nella seconda ed è riuscito a condurre in vantaggio per 4-B, ma quando Del Bello ha ripreso a prodigarsi senza risparmio attaccando su di ogni palla, è stato letteralmente travolto dalla poderosa azione dell'avversario. La terza partita non ha avuto storia, perchè il bolognese non ha più trovato l'animo per reagire alle difficoltà che a mano a mano gli si presentavano. Contro Cuqelli che anelava a riscattare la sconfitta subita nel torneo di S. Marino, Marcello Del Bello ha dato il più alto spettacolo tennistico di questi ultimi anni. A distanza di poche ore il giocatore che s'era rivelato in una luce splendente, è apparso letteralmente trasformato. Privo di scatto, incerto ed abulico, ha vagato per il campo senza idee, commettendo talvolta errori grossolani, mai in grado di reagire alla crescente pressione del fratello. Rolando Del Bello, che fra i nostri giovani è certamente quello che dispone di miglior stile, è giunto cosi al coronamento dei suoi sogni. Non ha fatto nulla che potesse impressionare durante i campionati. Era stato in gravi difficoltà contro Merlo e forse senza qualche ingenuità di quest'ultimo non avrebbe potuto superare l'attimo di smarrimento che lo aveva colto nella quarta partita. Merlo, in vantaggio per due partite ad una, s* è trovato a condurre nella quarta per 5-3 e 30-15 ed ha avuto in mano la palla del 40-15. Come sarebbero andate le cose se Merlo non avesse commesso l'errore che solo ad un giovane possiamo perdo- I giovani Rolando Del Bello ha dimostrato tuttavia migliori qualità agonistiche di un tempo e maggior controllo sui nervi. Chissà che il titolo non lo spinga a prodigarsi coti più generosità ogni qualvolta sia chiamato a dare la sua opera per il trionfo dei nostri colori. Se cosi fosse la nostra rappresentativa potrebbe contare su di un prezioso elemento. CucelH non hu nulla da rimproverarsi e deve alla grande prova di Marcello Del Bello la sua eliminazione. Non ha avuto una grande giornata contro il suo compagno di dop pio, ma quando si è sottopo sti ad un fuoco di fila di pai le che lambiscono le righe e non si ha il tempo di orientarsi sul da fare, che già s'è co stretti a compiere un altro ra pido spostamento per tenere la palla in gioco, non si hanno molte possibilità di figurare. CucelH non è mai riuscito ad assumere il comando delle operazioni perchè Del Bello non gliene ha mai dato il tempo. Un avversario che in due partite perde una sola volta il proprio servizio, è pericoloso per chicchessia. Cucelli per quanto ha fatto in questa stagione (e dobbiamo convenire che non è stata par ticolarmente felice), e per quanto è stato in grado di farci vedere ai campionati, è sem pre tuttavia l'uomo da battere in campo nazionale. Il non più giovane campione è sempre saldo fisicamente e sempre nella possibilità di farsi valere. Siamo fermamente convinti che ancora per qualche anno terrà con sicurezza il ruolo di numero uno. Il Marcello Del Bello che abbiamo visto in campo contro CucelH, potrebbe far parere arrischiata questa nostra affermazione, ma a distanza di poche ore ha lasciato in noi solo il ricordo di tutto il bello che aveva fatto. I giovani, ed alludiamo a Merlo e Gardini, hanno figu¬ rato bene. Il primo è certamente quello che ha realizzato i maggiori progressi. Sa una grande arma d'attacco: il rovescio; è regolare e volitivo ?ieila sua anione,, mobile e scattante, a posto fisicamente. Non ha ancora l'esperienza voluta per battersi ad.armi pari con avversari avveduti e provetti. / risultati conseguiti in questa stagione lo pongono in primo piano nella scala dei valor ri nazionali. Gardini, che nel complesso ha confermato le alte qualità di cui è dotato, è a-nostrQ parere fermo sulle posizioni raggiunte lo scorso anno. Non ci ha fatto vedere nulla che giustificasse tutto l'ottimismo di cui gli è stato fatto credito. E' particolarmente dotato d'intelligenza di gioco, possiede altissime qualità agonistiche, non fa spicco per stile, ma non è questo il solo motivo per cui lo abbiamo ritrovato sulle posizioni già attinte e che gli hanno valso uno dei primi posti in classifica. Il problema di Cardini è un altro ed è necessario che lo risolva per la sua salute e per i progressi avvenire. Gardini non regge alla fatica di tre partite in cui sia intensamente impegnato. Come può sperare allora di figurare in una grande prova ove si gioca al limite delle cinque partite t Vincenzo Cuccia