è e Gli uscieri daTrilussa

è e Gli uscieri daTrilussa è e Gli uscieri daTrilussa Un pignoramento a casa del poeta; i sigilli messi su un prezioso armonium che sabato verrà messo, all'asta enzmla ege- Roma, 5 ottobre. Nei primi giorni di quest'anno un messo dell'Esattoria comunale recapitava al signor Alberto Salustri, in via Maria Adelaide n. 7 la cartella gialla delle imposte. Il destinatario era in casa, ma ancora a letto, e la domestica Rosaria , firmò per lui la ricevuta; poi l-!conse£no 11 foglio e l'altra po i t . -,„,•„-._ „.«..*_- pnrJi„ si la me on ioohe ca io rva su riio ma à, ale seaaelei de na an o. in no miei ehe o e ul Si ce rsi a? re 'enordi, e a mo on di onmivi a mu la rti a sta al padrone, mentre cominciava ad .insaponargli la faccia per fargli la barba, come tutte le mattine. Tri lussa (Alberto Salustri è lui) scorse, distrattamente, la posta e poi gettò tutto sulla scrivania, nella caotica confusione che lo distingue da decenni. Non pensò neanche lontanamente che il fisco si fosse ricordato di lui. Perciò è stato, con somma sorpresa, che, alcuni giorni or sono, ha dovuto alzarsi presto dal letto, dove sta a poltrire fino a hiezzogiorno, per ricevere e fare da guida a due usceri delle imposte recatisi a pignorare i mobili del settantenne poeta per mancato pagamento delle rate bimestrali delle Imposte. Solo allora Trilussa si è ricordato del foglio giallo ed è andato a ripescarlo, scoprendo che l'ufficio delle imposte di Roma l'aveva tassato per ben settantaseimila lire ogni due mesi per ricchezza mobile e tassa sul reddito. La fedele Rosaria si è messa a inveire contro gli invasori, ma 11 padrone l'ha calmata dicendole che non c'era nulla da fare, che quelli erano i padroni e che si doveva obbedire. Gli usceri hanno girato in lungo e in largo, hanno valutato tutti gli oggetti accantonati da decenni nella bizzarra casa del moderno Esopo e hanno finito per mettere i sigilli su un antico e prezioso armonium, che rappresenta uno dei ricordi più cari (e di maggior valore) posseduti dal vecchio poeta. Trilussa non fin mosso protesta contro gli uomini della ltgge, non ha scritto a Mondadori (l'editore eh. aspetta nuove venti favole che formeranno il suo prossimo libro), non ha informato irli amici (ne ha tanti che sareb bero Intervenuti in tutti i mo di); si è limitato a dire: « Ar meno «avessi n' automobile un velocipede, un pezzo de' tera, un arbero, 'na canna c'ho niente! » Cosi, sabato matlna, verrà messo all'asta l'armonium pi gnorato; Trilussa è stato con siderato dagli agenti del fisco come un « Brusadelli in inco- rto»: quelle quattrocentomi lire di tasse all'anno sono un po' troppe per un poeta. Solo oggi la notizia è stata conosciuta e indubbiamente, la reazione dei romani, che adorano il loro popolare poeta, sarà inevitabile. Qualcuno ha avanzato, tuttavia, l'ipotesi che il ministro Gonella dovrebbe intervenire d'autorità a dife¬ sa della poesia: non è forse il ministero della pubblica istruzione 11 geloso tutore dell'arte italiana? Trilussa è triste, ma non vuole dimostrarlo: continua a poltrire fino a tardi; qualche sera va in Trastevere a far fuori una fojetta; si limita a dite: « Non ho mai avuto il minimo riconoscimento da qualcuno dei non pochi governi che ho visto avvicendarsi dal giorno che sono nato. Volete che proprio questo s'interessi di me, proprio mentre sto per andarmene ». Poi aggiunge quasi fra se: « Pe* ven- dicamme, jè farò 'na favola! ». oiimiiHiinmiiMMiiiiiiiiiiniMimiiHimimiii

Persone citate: Alberto Salustri, Brusadelli, Gonella

Luoghi citati: Roma