Come nave sulle tempeste di Riccardo Aragno

Come nave sulle tempeste Come nave sulle tempeste Un istituto che da secoli rappresenta la civiltà - Dopo la bomba del '42, ora la sala è rimessa a nuovo - Tutti i paesi del Commonwealth hanno inviato qualcosa - Due cinquantenari: Churchill ed il Partito Laborista (Dal nostro corrispondente) 1 Londra, 3 ottobre. < Quando io guardo indietro verso i pericoli che abbiamo superato, verso le onde montagnose che la nostra nave ha passato, quando ricordo tutto quello che è andato male e tutto quello che è andato bene, mi sento certo che non dobbiamo avere paura della tempesta. Infurii pure e si scateni. Noi la sapremo superare ». Era il 7 di maggio del 19/jl quando Winston Churchill, net suo quarantesimo anno di vita parlamentare, pronunciò queste parole. Tre giorni dopo la tempesta si scatenò sulla Camera dei.Comuni e una bomba incendiaria la distrusse. Il giorno 13 — senza neppure uno semplice annotazione sull'< Hansard », il giornale che pubblica tutto quello che vien detto nella Camera dei Comuni — i deputati riprendevano le loro riunioni a Westminster, dove si riunivano quasi ininterrottamente dal 1265, quando Simone di Montfort riunì il primo Consiglio nel Capitolo dell'Abazia di Westminster. I Comuni si spostarono nella sala dei Lords, i Lords si spostarono nella sala del Consiglio e la tempesta, che imperversò per altri quattro anni, fu superata. Gli ultimi tocchi Oggi, a cinque anni dalla fine della seconda guerra mondiale, alcune decine dei migliori artigiani di Gran Bretagna stanno dando, gli ultimi tocchi finali alla nuova Camera dei Comuni. OH scalpelli degli scultori lavorano intorno alla pietra grigia, con lo stesso amore degli scalpellini medioevali, che lavoravano in questa piazza, che era allora la « /solo delle spine.», per il convento di Edoardo il Confessore. I falegnami vi levigano la quercia pesante con l'amore con cui gli artigiani di Guglielmo II, figlio di Guglielmo il Conquistatore, vi prepararono « uno delle più belle sale da banchetto del mondo ». E gli imbianchini che finiscono la scala hanno spesso, nell'accento, qualche tocco dei tempi di Elisabetta. E i tappezzieri che stendono i tappeti nuovi che coprono i pavimenti mormorano sotto voce, come se sotto le volte di Westminster fosse rimasta anche la discrezione del Settecento. 1 m 1 f ■ iiiiitiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiUJiiiiittiiiitiiiJitiiiiii 1 La sala è rimasta piccola, soltanto quattrocento posti a sedere per i seicentoventicinque deputati di altrettanti collegi elettorali, come l'avevano voluta a metà del secolo scorso, quando costruirono questo immenso e magnifico palazzo di imitazione antica. Un arco a Churchill Ma ora, nel 1950, vi sono nuove categorie di operai che lavorano in questa Camera dei Comuni: operai che mettono a punto il condizionamento d'aria, ed esperti che stanno dosando il potere dei piccoli microfoni che sono stati sistemoti dinanzi a ogni seggio. Il soffitto è ancora a travatura di legno, ma fra le travi vi sono ora vetri del colore della quercia, che durante le sedute notturne diventeranno trasparenti e diffonderanno una luce solare nella sala da cui si amministrano le sorti del Regno Unito. Passano i secoli intorno a questa sala e qua e là un uomo vi lascia una impronta. A Winston Churchill è stato dedicato uno degli archi che portano nella sala — e per molte generazioni a venire il suo nome servirà da ideale a coloro che entreranno per la prima volta sotto il soffitto arcaico. Winston Churchill, capo dell'opposizione di Sua Maestà Britannica, carico di onori, compie proprio in questi giorni il suo cinquantesimo anno di parlamento. Vi fu eletto quando Vittoria regnava, ma vi fece il suo primo ingresso quando essa era già sepolta. E vi passò, letteralmente, tutte le posizioni: cominciò fra i ranghi dei conservatori, ma < attraversò la salo» passando ai liberali quando si trovò in discordanza con il suo primo ministro conservatore. Poi dai banchi delle terze e quarte file passò a quelli delle prime, dove siedono il governo e i capi dell'opposizione. E giunse, come solo pochi, a mettere i piedi sul tavolo. I piedi sul tavolo, alla Camera dei Comuni, sono il privilegio degli anziani e di coloro che rivestono le massime posizioni governative e dell'opposizione. La Camera lo vide come sottosegretario, poi in quasi ogni carica di gabinetto, finché, nel 19^0, lo acclamò primo ministro. Winston Churchill tenne il discorso più breve e iifiiiiiiiiitiiiitiiiiiiiriiiiiiiiiiTitiiiiiiittiiiiitiiiiu più drammatico che un primo ministro abbia tenuto a questo parlamento per chiedere la fiducia: egli annunciò sacrifici, lacrime, sangue e sudore e promise la vittoria. Ora siede, mordendo il fre* no, sul banco dell'opposizione. Dalla parte opposta gli sta, più che un uomo, un partito che ha la stessa età parlamentare sua: il partito laborista che compie quest'anno, anno di mezzo secolo, i suol cinquant'anni. Se Churchill stupì i Comuni con la bellezza della sua arte oratoria, con la potenza della sua intuizione politico-militare e soprattutto con il fervore della sua ispirazione, il partito laborista non lo stupì meno. I suoi primi deputati furono accolti qua e là da sorrisi sommessi: la loro arte oratoria era scadente, il loro accento era quello dell'uomo non educato dalle grandi scuole, i loro modi erano goffi e semplici. • Afa quello che avevano da dire a poco a poco aprì una grande breccia: la breccia che in quest'aula porta alla maggioranza. Quando l'ebbero conquistata i laboristi, forse con eccessivo entusiasmo, cantarono l'<Internazionale>. < Tutti gli interessi del paese sono rappresentati in quest'aula — aveva detto uno dei primi oratori laboristi al Parlamento britannico — salvo quelli di chi lavora ». La scoperta laborista era forse la più grande scoperta del secolo: dove sta la maggioranza vera. Storici discorsi Questi primi discorsi alla j Camera dei Comuni entrarono nella storia. Nel 1300 i Comuni non potevano discutere le tasse. Cinquant'anni dopo assunsero il potere di discutere le leggi che regolavano i traffici commerciali. Due secoli dopo potevano chiudere la porta dinanzi al re — e anche oggi il suo messaggero deve bussare alla porta tre volte prima di esservi ammesso. In presenza di questo consesso Cromwell tenne uno dei discorsi più aspri che un parlamento abbia ascoltato: « /Sesto forse tra voi alcuna traccia di vrtùT — egli disse. — V'è forse un vizio di cui non vi siate macchiati t Non avete più religione di quanta ne abbia il mio cavallo ». Cromwell è passato e l'aula che egli ha offeso resta oggi più forte e più serena che mai. Ogni giorno alle due, lungo % corridoi dei Comuni, s'ode il grido del sergente di servizio: < Scopritevi il capo, o stranieri. Passa lo speaker». Lo speaker, colui che presiede alle sedute dei Comuni ed è, per convinzione politica, colui che non esprime opinione di partito, entra allora nella sala. Egli guarda in giro i deputati e li invi< 111 r 11 e i j 111111111111111111 ; i ■ 111 j ■ 1 ■ ■ 1111 ■ 1111 ■ 1111 # ■ 11 r to a pregare per le sorti del paese. (I deputati nuovi, dopo ogni elezione generale, scherzano molto su questa cerimonia tradizionale: <Non c'è da meravigliarsi — dicono — clte lo speaker ci inviti a pregare per le sorti del paese, dopo aver visto queste facce >). Poi s'ode la voce: < Signori, numero uno ». Cominciano le interrogazioni: il governo di Sua Maestà Britannica rende conto ai rappresentanti del popolo di quello che ha fatto e di quello che non ha fatto. Gli scalpellini stanno affilando i becchi dei grifoni, i falegnami stanno lustrando i pannelli delle porte. Gli elettricisti stanno fissando gli ultimi contatti. Il tavolo su cui aillllIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllllIIIIIIIllllllllllItll poggiano la Bibbia e il bastone — senso i quali non è valida la seduta del Parlamento — è giunto dal Canada. Le due porte della sala vengono dall'India e dal Pokistan. La sedia dello speaker è giunta dall'Australia. Le piccole isole britanniche del Pacifico hanno inviato i calamai. Le piccole colonie del Centro America hanno inviato i portacenere. Le piccole colonie intorno all'Africa hanno inviato le lampade da tavolo. Ogni piccolo paese del Commonwealth ha inviato qualcosa, per questo tempio. E questa nuova sala si prepara — col suo lindore dì cosa nuova e un curioso sapore di chiesa antica — verso i secoli futuri. Riccardo Aragno lllIllllllIllllllllllllIllllllllllllIllMIIIllllllllllllMI Il grande fisico Fermi si trova ora in polcr Ica con altri scienziati per le sue nuove teorie sui mesoni

Luoghi citati: Africa, Australia, Canada, Centro America, Gran Bretagna, India, Londra, Regno Unito