La condanna dell'ergastolano

La condanna dell'ergastolano La condanna dell'ergastolano L'uccisione dell'affittacamere di piazza Madama Cristina, Franco Spernazzati, già condannato in Corte d'Assise all'ergastolo, è comparso ieri, davanti alla settima sezione del Tribunale, per rispondere della clamorosa evasione compiuta il 4 novembre dell'anno scorso, dall'ospedale delle Molinette, dove si trovava ricoverato, in attesa di un intervento chirurgico. Durante l'istruttoria emerse la responsabilità di due altre persone che ne avevano favorito la fuga, Michele Bertola, deceduto nelle more del giudizio, ed Ilario Masaocco, cui si imputava di aver anche fornito una rivoltella all'ergastolano. Lo Spernazzati bì è presentato al dibattimento reggendosi faticosamente sulle stampelle. Egli ha detto ai giudici che quella mattina venne accompagnato in un reparto delle Molinette situato in prossimità del Po. «Da quel momento — ha concluso — la mente mi si annebbiò. Non ricordo più nulla. Mi ritrovai poi stanco e sanguinante tra persone amiche. Una di esse mi procurò la rivoltella ». Lo Spernazzati ha negato di aver minacciato con l'arma la fidanzata sostenendo come non fosse sua intenzione di evadere. Il Massocco, a sua volta, si è scagionato col dire che egli ignorava lo stato di detenzione dello Spernazzati, colpevole di omicidio: la rivoltella gli era* stata richiesta dal Bertola. Sentita la difesa, rappresentata dagli avvocati Torchio, patrono dell'ergastolano, e Mario Dal Fiume, il Tribunale ha condannato lo Spernazzati a 1 anno di reclusione, 8 mila lire di multa e 3 mesi di arresto e il Massocco a 6 mesi della stessa pena e 20 mila lire di multa condonati assolvendolo dall'accusa di favoreggiamento-

Persone citate: Franco Spernazzati, Ilario Masaocco, Mario Dal Fiume, Massocco, Michele Bertola