Panorama delle Mostre torinesi che si inaugurano stamane al Valentino

Panorama delle Mostre torinesi che si inaugurano stamane al Valentino Panorama delle Mostre torinesi che si inaugurano stamane al Valentino In una sola grande esposizione tutti i prodotti che formano oggetto di più attivo scambio 1 / Occidente - Meccanica generale ed agraria - L'attività industriale connessa al cinema con cinema 11 ^stanno Torino completa 11 ciclo della sua attività industriale commerciale ed artistica con una serie di manifestazioni intitolate « Autunno Torinese », le quali comportano, tra l'altro e come numeri essenziali, tre mostre: una riguarda gli scambi con l'occidente, una la meccanica e una. la tecnica cinematografica. Le tre mostre s'inaugurano oggi, e i particolari delle varie cerimonie si trovano nella cronaca cittadina. Qui daremo un panorama sintetico per ognuna. Scambi Occidente La «Mostra Scambi Occidente » è al suo secondo anno di vita. Essa nacque nel 1949 dopo che i ministri degli esteri italiano e francese, Sforza e Bidault, ebbero concluso un accordo inteso a favorire una più stretta collaborazione europea nel campo della ricostruzione e dell'economia in genere. Il suo scopo fu quello di cominciare ad applicare questa collaborazione nel settore commerciale (scambi) esate no le sni delLa lentipeseprodelgiuunapacpuòcolbiabonla di nescolzioza la fioIfinco,zicdicl'igPonde fece proprio il motto dei|Scnostri nonni al tempo dai tra-; qufori alpini. « Le Alp'i congiungono non separano ». Animatori dell'iniziativa furono la « Società Promotrice Piemontese » ed il conte Giancarlo Carnerana, viceprasidente della Fiat, presidente della Mostra. Il successo fu più che soddisfacente: si ebbero 550 espositori su 15 mila mq. di stands, 250 mila visitatori, si conclusero affari per 300 milioni di lire con l'interno e 650 con l'estero. Quest'anno la mostra non ha cambiato carattere anche se il concetto dell'occidente si è allargato verso altri .punti cardinali, come si può dedurre dalle Nazioni ad essa partecipanti che sono: l'Italia (con 10 Stato Libero di Trieste), gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Francia, la Svizzera, la Germania occidentale e orientale, l'Olanda, la Spagna, l'Ungheria, la Svezia, la Norvegia, la Austria, il Belgio, il Marocco francese. Motto, a caratteri cubitali al palazzo «Torino Esposizioni»* «Dalla collaborazione economica all'unità dell'Europa libera». Le ditte espositrici sono salite a 1175 (470 delle quali estere). Malgrado i lavori di completamento ancora in atto sino a ieri sera, una prima visita può ;già dare una qualche idea della mostra. Non spaventatevi della parola Sordità che vi si presenta davanti alla prima porta. Essa vuole esprimere un concetto gaio, e cioè vi dice che il mondo meccanizzato tende sempre di più ad offendere l'orecchio umano ma che potete proteggervi contro l'eccesso dei rumor» usando pareti antisoniche, come ne avranno forse tutte le case future. E, di case, riparleremo tra poco. Diamo adesso uno sguardo all'atrio. Esso è un'accogliente anticamera, e dà il bene arrivato agli ospiti offrendo profumi, liquori, giocàttoli, prodotti di bellezza, articoli di regalo, orologi, libri. Un uomo della serietà .di Maometto disse che « Iddio mise sulla terra due cose belle: ia donna e i prò fu?.li». La terra li esprime in iiori, e l'uomo è riuscito a miracolizzarli con tanti accorgimenti che, per battezzarli, non ricorre più nemmeno ai fiori. Si può incontrare un flacon• cino che si chiama « Nella notte», ovvero «Pretesto», o « Scandalo », magari « Imprudenza ». I1 liquori vanno Intesi nel senso di liquido sicché comprendono pure i vini, nelle loro qualità più pregiate 11 vino, da qualche tempo, è in istato di allarme, perchè minacciato da combinazioni chimico-Industriali. Se non ci fosse di mezzo una parete, tutti questi fiaschi e bottiglie tremerebbero alquanto alla visione di un macchinario che riempie e tura settantamna bottiglie di coca-cola in una ora. I prodotti di bellezza vanno accanto ai profumi regalo della civiltà moderna alla donna e cosi perfezionato nella delicatezza delle più varie sfumature da domare anche i brontoloni di vecchio tipo (1800). Gli articoli da regalo meritano una particolare attenzione, poiché i regali ingentiliscono i costumi, e non c'è che l'imbarazzo della scelta, dalle collane agli orologi attraverso una gamma interminabile di gingilli. Un discorso particolare meriterebbero ì libri, se già sul posto; ma ano a ieri sera non c'erano: si schiereranno oggi. Ed entriamo adesso nel tempio vero e proprio. E il « Salone nuovo » del TorinoEsposizioni, 5 nula mq. Esso ospita una delle due colonne principali della mostra: materie plastiche e derivati, collanti e vernici. E* il trionfo della chimica. Ecco una casa (abbiamo promesso di riparlarne) quasi tutta in materia plastica. Essa è impermeabile, refrattaria agli acidi, non tributaria dei metalli per serrature ed infissi, cosi facili ad ossidarsi. In un certo quai modo, voi liquefate della materia, la impastate, ne fate un'abitazione. E ne fate anche mobili da letto, sgabelli pentole, carrozzerie per automobili, ingranaggi. Ne fate stoffa. Pubblio Siro parla di donne romane che avevano abiti di «vento tessuto», noi abbiamo già abiti di vetro, e cadendo non si rompono mica. L'altra colonna della mostra è la meccanica agraria. E' l'industria alleata all'agricoltura. Noi abbiamo 9 milioni di lavoratori dei campi, e siamo al penultimo posto nel munirli, ad esempio, ai trattrici. L'ultimo 10 ha la Danimarca con una trattrice per ogni 357 ettari, 11 primo la Svizzera con una trattrice per ogni 23 ettari, gli Stati Uniti ne hanno una ogni 47 e noi una ogni 238 (sembra inoltre che, Sai cai colo sia esclusa l'Italia me ridionale). La mostra ne pre senta a iosa. Noi possiamo produrne settemila » anno, CaasDameToLdemitanti l'astreul' Acaorge naE' mesugiuallceavchpini prprspsetenodecaninafascdofintamquprpideglsi ladie te Mnateam15svsi,gltrralonegoesdafaaplagie leMdetadozipazinepralmnedetomuniiiCLdatonsime ahzcQdètotoamcpfarcsgcCsClpisp esattamente il doppio di quante ce ne occorrono. Esse hanno « superato brillantemente le severe prove di omologazioni estere » e non hanno paura della concorrenza straniera. La Fiat ne presanta di eccellenti, insieme con aratri multipli, con attrezzature per la esecuzione di lavori culturali profondi senza rovesciamanto del terreno (che non è più giudicato un vantaggio) e con una quantità di quelle opere di pace che un'industria civil; può produrre. E come spettacolo di una pace operosa abbiamo pure la visione di una bonifica in atto nella zona della Sila, per merito di tecnici, di operai e di màcchine torinesi. Le varie macchine agricole daranno poi una dimostrazione nratica della loro potenza e del come servirsene, nella tenuta La Manta a Mirafiori, da oggi al 3 ottobre. Il nostro giro alla svelta è finito. Abbiamo visto ben poco, quello che occorre a stuzzicare la curiosità la quale, diceva Leonardo, figliola dell'ignoranza, genara il sapere». Presidente della « Mostra |Scambi Occidente» è anche ; quest'anno il conte Giancarlo n a è è e a e a a a o i n i Carnerana, momentaneam°ntr assente e sostituito dall'lng. Daniele A. Derossi. La parte meccanica è curata dal dott. Torazzi. della Fiat. Mostra della Meccanica chdeagstsi1i reaKPzaimnriPVTpnlaedcpgploouNrltsuèumctslAvcStqgtmaqccpvmtudpLa Mostra intarnazlonale della meccanica occupa i primi saloni del palazzo, presentando già nell'ingresso, ai lati dell'originale insegna sull'apporto dell'E.R.P. alla ricostruzione e alla collaborazione europea, i due stands dell' A.M.M.A. (associazione meccanici metallurgici affini, che organizza la manifestazione) e dsll'A.N.I.E. (associazione nazionale industrie elettriche). E' una mostra, questa della meccanica, che ha ormai una sua storia non breve, esssndo giunta alla decima edizione e alla fine quasi del secondo decennio di vita. Essa ha sempre avuto delle caratteristiche che l'hanno distinta da altre più o meno ordinate esibizioni di predotti. Il Comitato organizzatore, presieduto dal rag. Soffietti, presenta infatti una rassegna specializzata, vagliata in oase ad una rigorosa salezione tecnica: un'esposizione cioè di novità realizzate nel campo della produzione meccanica. Altra peculiare caratteristica della Mostra della meccanica, è quella di voler avvicinare industriali e artigiani per far loro rispettivamente conoscere quanto essi sono in grado di produrre. Essa offre infine al gran pubblico lo spettacolo di macchine in movimento, in funzione, tanto che quasi tutte le ditte hanno provveduto a particolari impianti che renderanno più evidenti i progressi realizzati e gli sviluppi che ulteriormente si possono sperare. Merita di essere in particolare segnalato il fcrte numero di richieste giunte dall'estero e che ha indotto il competente Ministero a concedere alla Mostra la qualifica di « internazionale ». Complessivamente, 108 sono le ditte straniere ammesse: 35 nord-americane, 15 francesi, 17 tedesche, 23 svizzere, 14 inglesi, 2 svedesi, 2 belghe. Quanto alla disposizione degli stands, il visitatore, entrando nel primo salone laterale, si troverà di fronte quello grandissimo della Cogne, nel quale figurano enormi lingotti, un colossale cilindro estratto d'un sol colpo. Breda, Dalmine e altre importanti fabbriche presentano le varie applicazioni degli acciai. Dalla siderurgia alla metallurgia, alla meccanica generale e elettrica: nel salone centrale, Fiat, Savigllano, C.C.E., Marelli e altri grandi nomi dell'industria italiana presentano i loro più recenti prodotti. La R.I.V., in una presentazione originale, offre tutto un panorama della sua produzione; completa è la rassegna nel campo della meccanica di precisione: dalle calcolatrici alle telescriventi, dagli strumenti di misura alle macchine da cucire. La vasta abside del salone è occupata da tutto quanto riguarda l'arredamento e il funzionamento di un moderno ufficio. Il pubblico, infine, non man- \iiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii cherà di gremire le gallerie dedicate alla meccanica varia, agli apparecchi elettro-domestici, alla radio e alla televisione. Tutti i giorni, dalle ore 17 alle 19 e dalle 21 alle 23, i visitatori potranno assistere a programmi di televisione appositamente trasmessi dalla K.A.I. dalla sua stazione del Pino. Questo primo accenno, forzatamente sintetico e quindi arido, basterà a dimostrare la impcrtanza di questa Mostra. Tecnica Cinematografica Parte integrante delle manifestazioni dell'Autunno Torinese, si inaugura oggi nel Palazzo della Promotrice al Valentino, la II Mostra della Tecnica Cinematografica. Ampliata cosi nel concetto come nell'attuazione rispetto a quella dell'anno scorso, rispecchia e fissa il progresso raggiunto dalla cinematografia sia nel campo tecnico, sia in quello produttivo; raccoglie un saggio di quanto di meglio, di più ricettivo e docile alla volontà dell'artista, si produce oggi nel mondo in fatto di ui 111111 a 111111 m 111111111 j 111 ■ ti i ■ m :i 111111 ■ i e 1111 • l strumentistica e attrezzatura cinematografica. Vi espongono i ritrovati della tecnica più progredita l'America, la Gran Bretagna, la Francia, la Svizzera, la Germania e l'Italia; l'internazionalità è una delle attrattive della Mostra. Il materiale esposto va dalla « presa » alla « proiezione », hai sott' occhio l'intero apparato tecnico della lavorazione cinematografica. Un settore è dedicato alle pellicole, e ai loro diversi tipi e formati; un secondo ospita un piccolo teatro di posa, allestito dalla Fert con la collaborazione della Mole Richardson e della Ferrania, nel quale saranno offerti « provini » ai visitatori che li desiderassero. Qui è il regno dell'illuminazione (dai normali proiettori a lampada ai proiettori ad arco, a quelli speciali per le riprese di film a colori), e delle più moderne macchine da presa; qui spicca il primo modello italiano di carrellogru, munito di pantografo, che, più snodato d'un serpente, agevola il lavoro e solleva la fatica dell'operatore. Più in là, fanno bella mostra ap- parecchi italiani per lo sviluppo, la stampa, il montaggio e la riduzione dei film; e la compiuta attrezzatura, prodotta dalle ditte che fanno capo all'Anic, per la proiezione del film sonoro. Tra gli ultimi ritrovati fermano l'attenzione apparecchi acustici — assorbenti per teatri di posa e sale di proiezione, atti a impedire la riverberazione dei suoni: in parole povere dispositivi contro gli echi. Novità strepitose non ce ne sono, ma una quantità di perfezionamenti sì: quanto basta perchè anche un visitatore profano colga il senso di un progresso in atto e riconosca quindi l'opportunità di questa Mostra. Una sezione destinata a piacere è quella che ospita la Mostra retrospettiva della cinematografia E' un tuffo nel passato: ritrovi i primi macinini di ripresa e di proiezione (un apparecchio Lumière e un complesso per proiezioni « Pio-pion », una delle più antiche case costruttrici di macchine per cinema); numerosi cartelli pubblicitari dei primi film prodotti in Italia e spe- cialmente a Torino, dalla ca- scsa Ambrosio; un'ampia documentazione del film « Cabiria », con autografi di D'Annunzio, e ritratti di attori e di attrici. Ma agli archeologi del cinematografo interesseranno di più le molte « lanterne magiche » fabbricate nell'800 da Pathé, Watson e Molteni, con le loro lastrine delicatamente colorate; e ruberà loro addirittura il cuore la macchina settecentesca « Mondo Niovo » che fece fprtuna a Venezia e si può considerare l'incuria. trmsocizic CoVoterinppTbolo della cinematografia: una.foliliiiililllllillilliiililiiiliiiiiiiiiiilllllllliiiiiiiiiiiiiii scatola che a guardarci den¬ tro offre vedute di città illuminate in trasparenza con sorprendenti effetti prospettici. Reca una scritta di venezievole festività: c In sta cassela mostro el Mondo niovo Con dentro lontananze e prospettive; Voglio un soldo per testa; e ghe lo trovo». Dal successo che certamente avrà questa Mostra, speriamo consegua quello che è nei voti di molti: che divenga permanente, e dia luogo a un piccolo Museo del Cinema. Torino, culla del cinematogra- .fo, lo meriterebbe iiiiiiiiiuiiiiillliillil iiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiili L'ingresso dei materiali a «Torino-Esposizioni» (f. Moisio)