Le avanguardie corazzale del sudhanno raggiunto i fanti che scendono da Seul

Le avanguardie corazzale del sudhanno raggiunto i fanti che scendono da Seul MENTRE NELLA CAPITALE SI COMBATTE L'ULTIMA BATTAGLIA Le avanguardie corazzale del sudhanno raggiunto i fanti che scendono da Seul L'incontro al calar delle tenebre nella pianura tra Osan e Suwon - Cinquantamila nordisti tagliati fuori dalla lotta - Feroci combattimenti tra gli edifici in Seul devastata dagli incendi - Il comando nordista ha ordinato la difesa ad oltranza della città (Nostro servizio particolare) Seul, 26 settembre. A cinquanta chilometri a sud di Suwon le pattuglie della settima divisione di fanteria, sbarcata tra i primi reparti ad Inchon, si sono incontrate, mentre calavano le tenebre, con la punta avanzata della l.a divisione di cavalleria americana del generale Walker che proveniva dal sud, e che in cinque giorni.ha coperto ben 18% km. Si era tra Osan è Suwon e sulla strada sferragliavano due grandi carri armati Pershing dalla stella bianca degli S.U. Proprio agli equipaggi di questi due carri è toccato dalla aorte il compito di saldare la catena che ora si stende da Seul a Pusan. . I prigionieri liberati Il congiungimento . fra le pattuglie dei due reparti americani conclude virtualmente una fase del conflitto e ne apre un'altra. Un terzo della Corea, l'angolo sud-occidentale, è rimasto tagliato fuori lungo una linea che va da Taetfu a Seul. Il ricongiungimento avvenuto a nord di Osan dovrà, s'intende, essere consolidato; ma si può già dire che sei divisioni comuniste, la cui forza si aggira sui 60 mila uomini, sono ora ta- gliate fuori anche da terrà, ■li attacchi aerei le avevano aia isolate, oltre ad infliggere loro severissime perdite di uomini ed equipaggiamento. Più, a sud della prima divisione di cavalleria, la 2it.a avanza vittoriosamente lungo la stessa via che aveva percorso in senso inverso due mesi prima. Gli uomini della 2lf hanno riconquistato Yongdong, che avevano abbandonato il 26 luglio. Qui sono stati liberati i primi tre prigionieri americani strappati alle mani comuniste. « Ho pianto quando ho visto i G.I. entrare nel carcere dove eravamo >, ha detto il soldato James Martin, E il sergente Freed: « Anche io ho sparso un paio di lacrime. Pensavo di esser troppo vecchio per piangere, ma adesso" la penso diversamente ». Il terzo, il sergente Mackrall, era pure profondamente commosso. Tutti erano prigionieri da 25 giorni. Hanno detto di essere stati trattati bene dall'esercito nordista, malissimo dalla polizia comunista. Un medico disse loro: «.Non odiamo voi, ma il vostro governo », e aggiunse che i comunisti hanno à nord del 38° parallelo molti aerei e <t un'arma segreta ». A Seul le forze americane sono state costrette ad accostare la torcia agli edifici del centro della capitale, avendo Kim Ir Ben ordinato alle truppe rosse la difesa ad oltranza di ogni edificio. Una coltre di fumo si stende ora sulla città fino ad un'altezza di tremila metri. Sono i prodotti della combustione di diecine di incendi appiccati dai lanciafiamme americani, che snidano in furibonda lotta i fanatici comunisti dalle vie e dalle case del centro di Seul. Gli ultimi fanatici Me Arthur ha annunciato Stamane la liberazione della città. L'annuncio va inteso nel senso che ormai il comando delle Nazioni Unite control la la zona. Ma lo stesso comunicato parlava di operazioni di rastrellamento in corso. Abbiamo sott'occhio questo rastrellamento. E' l'operazione di annientamento di un gruppo di uomini coraggiosi, ma che al coraggio aggiungono un fanatismo per cui dimenticano di essere coreani, e preferiscono la distruzione della loro più bella città piuttosto che convincersi che ti loro gioco è fallito. Con la conquista dei rioni nord-orientali della città Seul ha cessato di essere un ostacolo per lo sviluppo della manovra americana. Nè si può dire che i gruppi ancora in ostinata resistenza nella città bassa impegnino una forte aliquota delle nostre truppe. Forse i comunisti intendono sfruttare ai fini propagandistici la battaglia, e diranno domani che « gli imperialisti » hanno deliberatamente distrutto i più begli edifici della capitale, o parleranno di una seconda Stalingrado. Non si può dire quando la resistenza nemica potrà essere completamente debellata. Al comando dei marines qualcuno pensa che entro ventiquattro ore il compito potrà essere completato. Ma un ufficiale di S. M. ci ha detto: « E' difficile convincere gli alti gradi della complessità dell'impresa ». Tanto complessa che una compagnia del settimo reggimento, spintasi nel fianco nord-occidentale del nemico, è rimasta tagliata fuori ed ha dovuto essere rifornita per aereo, proprio nel cuore di Seul. Due dei tre G-!{t impiegati nella bisogna sono stati colpiti dal fuoco delle armi ptsmtmtesrups portatili rosse, ma sono rientrati alla base. Non c'era, purtroppo, altra scelta per il gen. Almond comandante delle forze che attaccano la città. Lanciafiamme, granate al fosforo, proietti dì grosso calibro producono effetti devastatori ma necessari. Di isolato in isolato i marines puntano a nord, mentre un'altra colonna, quella composta dagli uomini freschi del settimo reggimento di fucilie- ri, si apre la via verso est attraverso la parte centro-settentrionale della città. Dai quartieri nordoccidentali -aliai stazione ferroviaria, al pendìo settentrionale del monte Sud, la linea americana è ininterrotta. Sulla destra la settima divisione galoppa verso oriente dalla testa di ponte del fiume Han, liquidando le residue sacche di resistenza nei settori sud-orientali di Seul e nelimmediate vicinanze. In quasi tutti i quartieri rimane qualche cecchino. Lo stesso generale Almond è stato costretto nel pomeriggio a balzare dalla jeep allorchè un piccolo gruppo nemico ha attaccato gli americani ai piedi di Monte Sud. Avanzata velocissima / carri armati anfibi dell'esercito americano hanno stabilito oggi un nuovo primato di economia: hanno catturato 78 comunisti spendendo meno di cento dollari di munizioni. L'impresa è avvenuta nei pressi di Seul. 'Tre carri armati avevano bloccato una caverna in cui erano annidati % comunisti. Dopo i primi colpi, t quando era già stato dato i tradizionale comando: « bersoglio centrato, dategli l'inferno d, si è vista sventolare una bandiera bianca. « Naturalmente, dice il sergente Ellkins, i cento dollari non comprendono il costo dei viveri che dovremo somministrare a quei tali fino al termine della guerra ». Tutto questo avv'ene mentre la testa di ponte di Pusan indietreggia sempre più nel mondo dei ricordi. Le colonne americane avanzano a ruota libera e sulla costa orientale i sudisti fanno altrettanto. Hanno raggiunto Pyonghwe e ora si spingono sempre più a nord, incontrando solo sporadica resistenza, più all'interno la Divisione « Capitol » ha conquistato Yongyang e al tramonto era già 16 chilometri più a nord. Al centro del fronte è stato raggiunto l'importante nodo ferroviario di Yongju. Da questo putito verso ovest la linea del fronte, se di linea e di fronte si può parlare, presenta una serie di profonde penetrazioni. Un'avanguardia ha raggiunto Chonan e si è spinta oltre, una seconda punta su Chungju. Sul fronte occidentale è stata conquistata Yongdong sulla direttrice di Taejon. A sud la linea corre approssimativamente lungo la ferrovia Kochwng-Tansong-Chinju. Robert Miller deir«u.p.» Carri armati americani nei sobborghi di Seul mentre divampa la battaglia (Telefoto)

Persone citate: Almond, Freed, James Martin, Robert Miller

Luoghi citati: Corea, Inchon, Seul, Stalingrado