Le divertenti esperienze d'una signorina auto-stop

Le divertenti esperienze d'una signorina auto-stop Le divertenti esperienze d'una signorina auto-stop Abbiamo ricevuto questa graziosa lettera, e la pubblichiamo: Signor Direttore, ho letto sulla Nuova Stampa l'articolo di Virgilio Lini: « Mendicanti di chilometri ». Su un giornale Inglese e uno francese ho visto altri artico li simili, dove, tuttavia, l'au to-stop è considerato sempre solo da parte dell'automobilista. Non so se le interesserà l'esperienza personale, di una qualunque tra quelli' eh il giornalista italiano chiama « Mendicanti di chilometri ». 10 sono stata uno di questi, o :ome dicono in Inghilterra una « hitch-hiker ». Ho girato l'intera Gran Bretagna « nitchhiking » ed ho trovato che questo solo è il metodo di visitare bene un paese, di conoscerlo nei suoi più intimi aspetti: dal paesaggio all'anima del popolo che lo abita. Ho imparato ad alzare il braccio con il pollice teso, sulla strada Leeds-York. Ero accampata in un villaggio e volevo raggiungere York, a una quindicina di miglia di distanza, con l'autobus. Ero alla fermata ed osservavo gli inutili tentativi di un « hitchhiker »: un ragazzo del mio stesso campo, uno svizzero dai viso serio, pantaloni alla zuava, macchina fotografica e carta geografica. Era domenica mattina. Le macchine in gita di week-end, piene di gente, di bauli di tende, carrozzelle e materassi, non ài fermavano. Il ragazzo era diretto 9 York, pure lui. Allora, divi'r tita, feci alcuni passi lungo la strada e alzai timidamente 11 braccio. Una macchina si •ferma. Va a Yoik. Saliamo entrambi. La cosa è fatta. E' co;iie quando si impara a nnu tare: quando ci si accorge di sapeie stare a galla, non si ha più paura D'allora in poi non faccio più un tratto di strada se nc-n in s auto stop >. Siamo sei italiane nel campo e sempre insieme. Nostro sistema è di non dire mai dove si vuole andare: si chiede all'automobilista dove si va, si fa x wnit a mniripnt, pipasi» siconsulta rapidamente la carta: il paese fa al caso nostro per la meta da raggiungere? O. K. saliamo. In Cornovaglia l'automobilista diretto a Tintagel, cambia parere e si dichiara felice di rinunciare a fermarsi a Tintagel per portarci a fare tutto il giro della costa da Tintagel a Penzance. Egli è solo e « on holiday », e il nostro itinerario va bene anche per lui. Un'altra volta a Southport un autocarro ci depone sul ciglio della strada, dove ci stravacchiamo, è la parola per la stanchezza. Siamo in cinque. Dalla nostra meta ci divide ancora una decina di miglia. Un signore distintissimo si avvicina. Si informa e ci invi ta a prendere il tè nella sua casa, con sua moglie e degli amici. Siamo sporche, malvestite e bestemmiamo l'inglese. Non importa. Dopo una specie di intervista, compiuta dai nostri ospiti, che si divertono un mondo, tutti in piedi intorno a noi sedute sui tappeti e sulle poltrone, il signore si offre di accompagnarci colla sua macchina fino al paese prossimo, sulla strada principale. A Carlisle, un autocarro che trasporta susine italiane c: porta sotto la pioggia fino quasi ad Edimburgo, ed a metà strada i due camionisti ci mettono in mano a tutti i costi dieci scellini per il nostro lunch. La cosa non ci offende. Essi ritengono di compromettersi se ci invitano a consumare il nostio pasto nel loro stesso ristorante. Talvolta ti oviamo un automobilista che ci offre il denaro per il treno. Un'altra volta, due signore anziane ci oìfiono addirittura un letto nella loro bellissima casa, e poi non ci lasciano andare a dormire per raccontarci delle loro innumerevoli nipoti e ri spettivi fidanzati o mariti. E i tutto ciò perchè è tardi ragazze dopo le sta bene " che delle stiano sulla strada ventidue. A Margate, sul Mar del Nord, ci capita un signore che vuole portare una sola di noi pur avendo 1& macchina grande e vuota per quattro. Una volta sola, su più di centocin quanta « lif ts ». ci capitò un signore anziano che allungò una mano sulle gambe della mia compagna in « shorts » Tutti sono gentiluomini; galanti i camionisti, che ci fanno la corte e ci offrono il tè e le sigarette, solidali le coppie an zianotte, assenti le coppie gio vani che fingono di non ve derci, le signore sole non fermano quasi mai, gli uomini soli sempre, anche se spesso viaggiamo tutte e sei insieme e sull'auto ci sono tre posti. Talvolta hanno l'aria desolata per non poterci dare il passaggio. A Canterburv. il nostro automobilista è "cosi spiaciuto di non poterci condurre fino a Londra, che ci colma di consigli e di banane, poi chiama un milite stradale e ci affida a lui. Questi comincia a l'are l'auto-stop per noi, finché non può piazzarci bene su un autocarro carico di frutta che ci porta fino a « Tower Bridge » dopo una scorpacciata di ciliege durante il tragitto. Tutti sorridono con simpatia quando diciamo che veniamo dalla <r bella Italia ». Ci sono stati in molti durante la guerra, e sanno ancora dire « buon giorno » e « grazie », ma ora preferiscono parlare il loro inglese. E questo è importante p*r noi, perchè siamo là anche per imparare !a lingua. Fata Montefameqlm Mombercelli (Asti), 15-9-50.

Persone citate: Carlisle, Tower, Virgilio Lini

Luoghi citati: Asti, Canterburv, Edimburgo, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Londra, Margate, Mombercelli, Penzance