Pacciardi chiederà nuovi fondi per il potenziamento della difesa

Pacciardi chiederà nuovi fondi per il potenziamento della difesa Pacciardi chiederà nuovi fondi per il potenziamento della difesa L'annuncio del ministro alla commissione della Camera e l'approvazione del primo stanziamento di 50 miliardi - Voto contrario di comunisti e missini e astensione dei monarchici • I lavori della direzione del PCI Roma, 13 settembre. La conferenza dei tre, l'attesa per la riunione dei ministri atlantici, il reingressu di Marshall nella vita politica attiva degli Stati Uniti hanno coinciso con un ritorno d'interesse — se pure non lo hanno provocato — che gli ambienti parlamentari romani oggi dimostrano, dopo la lunga stasi delle ferie, per i problemi di alta politica e di alta strategia. La nomina di Marshall viene generalmente considerata come una buona speranza per la difesa dell'Europa: Marshall è l'uomo che ha legato il suo nome al più Importante tentativo compiuto in questo dopoguerra per la ricostruzione del nostro continente, ed è un uomo ritenuto pieno di comprensione per il problema del riarmo tedesco; è, insomma, la persona che potrebbe influire con efficacia e autorità sui lavori dei tre come su quelli dei dodici ministri degli Esteri. Come saranno distribuiti Ma ci si rende conto che non basta Marshall per difendere l'Europa: che cosa fanno Intanto o si preparano a fare i Paesi europei? Per la Italia diremo che la commissione di difesa della Camera si è riunita oggi, alla presenza del ministro Paceiardi, essenzialmente per discutere lo stanziamento addizionale dì cinquanta miliardi per maggiori spese militari. Paceiardi ha detto che la somma sarà destinata al perfezionamento e potenziamento del servizi tecnici e logistici dell'esercito, all'attrezzatura di nuovi campi d'aviazione (tra essi sarebbe compreso queiio di Cuneo), alle necessità delle scuole di addestramento aeronautico ed a migliorare l'armamento delle unità navali. < I cinquanta miliardi — ha concluso Paceiardi — non sono sufficienti naturalmente per la piena esecuzione del nostro programma minimo: possiamo fare assegnamento sugli aiuti PAM e sull'apporto del Mutual Aid. ma premetto fin d'ora che in avvenire dovrò chiedere maggiori stanziamenti per il mio dicastero, poiché il problema della difesa del nostro Paese non può essere devoluto e af fidato ad altre Nazioni; esso, ne converrete, è innanzitutto un problema nostro ». Sull'esattezza del concetto sono stati pronti a convenire gli on.li Coppi, Guerrieri e Chatrian, della d. e, e l'on De Caro, presidente del P.L.I Il rappresentante monarchico Cuttica non si è pronunciato dichiarando soltanto di aste inersi dal voto, mentre Paletta per 1 comunisti e Mieville per I missini si sono trovati concordi nel respingere l'impostazione data da Paceiardi al problemi della difesa nazionale. Pajetta ha dichiarato che nel provvedimenti del go verno il suo gruppo vede uno strumento di preparazione alla guerra e Mieville si è detto nettamente sfavorevole perché < profonde ragioni di ordine politico e morale appaiono trascurate ». In ogni modo nonostante l'astensione del rappresentante monarchico e l'ostilità dei rappresentanti comunista e fascista, lo stan ziamento addizionale è state approvato con larga maggio ranca dalla Commissione di difesa e sarà discusso in as semblea in una prossima seduta verso la fine del mese. Per quel che riguarda la difesa interna — l'accostamento fra i due argomenti è tentatore — si parla ancora molto del famoso progetto di una certa milizia o guardia nazionale per la difesa civile. Negli ambienti della d. c. si mantiene al riguardo uno strettissimo riserbo e Tupini, infatti, si è limitato a dichiarare che, fra tutte le voci, solo un dato concreto è sussistente: <la volontà del governo di difendere irt modo adeguato le istituzioni democratiche. Del resto — ha aggiunto — la ripresa dei lavori del gabinetto è imminente, e quindi è prossimo il momento In cui il governo avrà modo di far conoscere i suoi progetti ». Si può dedurne una cosa sola, e cioè che, qualunque aia stato lo scopo e il fondamento delle voci corse in questi giorni, le decisioni non potranno venire che da un accordo fra i diversi partiti componenti la coalizione. A nome di uno di essi la Voce repubblicana scrive che < tutte le illazioni o giudizi su tali suggerimenti appaiono prematuri. Del tutto gratuite sono quindi — prosegue— le montature del giorna li socialcomunisti circa prete si retroscena e manovre poli tico-giornallstiche che starebbero al fondo delle accennare proposte ». Per la Giustizia, organo dei socialdemocratici, la notizia è senz'altro cervellotica e il giornale si richiama a fu neste esperienze fatte in pas sato: cioè alla M.V.S.N. Allargando l'esame delle que stioni del momento la Voce re pubblicano in un incisivo edl "nminMiniimiiiiiiHiiniiinMimmiuiii a a torlale di Ferruccio Parrl viene a mettere in guardia da un'altra possibile pericolosa deviazione: quella, cioè, che porterebbe a colludere colla Spagna franchista. La difesa dell'Occidente, scrive in sostanza Farri, è la difesa di un tipo di regime libero contro un tipo di regime autoritario. Fuori di questo concetto, prosegue l'exPresldente del Consiglio, c si possono acquistare degli alleati come Franco e altri residui fascisti, ma si perdono l democratici einceri, i quali non Intendono difendere regimi fascisti, criptofascisti o tendenzialmente fascisti... ». E siccome la politica, la lotta, le guerre si fanno con i sentimenti i quali determinano la volontà di vivere e di resistere e di lottare, ' io credo seriamente, realisticamente, che questo contratto con Franco sarebbe un cattivo affare ». La consegna agli iscrìtti Altro argomento di interesse è il comunicato conclusivo diffuso al termine del lavori della direzione del P.C.I. E' un lungo documento di sette cartelle dattiloscritte, nel quale sostanzialmente si ripetono i temi ben noti: l'Italia non ha interessi vitali che la costringano a tenersi nel campo del le nazioni occidentali, guidate dall'America, che apertamente pratica una politica imperialistica e aggressiva. La consegna che si impartisce agli iscritti al partito è pertanto quella di diffondere queste parole: attenti a non cadere In provocazioni. In modo generale, viene uiiii luminili iiiiiimmiiiiiiiiiiimiiiii prescritto ai comunisti: c Qualunque corrente si manifesti oggi, la quale tenda sincera mente a far uscire il Paese dal piano inclinato di reazione aperta e di guerra su cui lo spingono i governanti attuali, deve essere incoraggiata, favorita, appoggiata. Salvare l'Italia da una nuova tragica avventura di guerra al servizio di un imperialismo straniero è il compito, certo difficile, ma più nobile e decisivo che o; si ponga. Sappiano i comunisti essere all'avanguardia, con serenità e fermezza, nell'adempimento di esso». v g

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