La conferenza iniziata con un incontro segreto

La conferenza iniziata con un incontro segreto IL CONVEGNO Dl NEW YORK ÈER LA DIFESA DELL'EUROPA ÈL La conferenza iniziata con un incontro segreto •s ; Acheson Bevin e Schuman senza le rispettive delegazioni conversano per un'ora e mezzo - L'America conferma l'impegno di inviare nuove forze nel nostro continente - Il problema del riarmo tedesco è stato posto in primo piano - Sulla via di un compromesso Dal nostro corrispondente) ri ie più drammatih h li m E' anche il probl di mnd tede vorraggiante disposizine dovr (Dal nostro corrispondente) New York, 12 settembre. La conferenza dei tre Grandi o come è più esatto chiamarla la conferenza, per il riarmo dell'Europa e della Germania, ò.^ cominciata oggi 4S',iO~ " neWàppàriamento numero Sì del Waldor'f Astorta in una atmosfera ai grande tensione e di impenetrabile segretezza. Le decisioni che Acheson, Bevin e Schuman «dovranno » prendere per sottoporle venerdì ai loro colleghi dell'alleanza atlantica e, in parte, all'assemblea generale delle N. U. martedì prossimo sono le maggio¬ ri eie più drammatiche che gli uomini di Btato occidentali hanno dovuto affrontare dopo le conferenze di Yalta e di Potsdam. Il problema del riarmo europeo è. solo in. parte un pror blemà tecnico di produzione, fornitura e suddivisione delle armi, della ripartizione dei pesi finanziari, di organizzazione e di aggiornamento a sempre nuove realtà di un'alleanza, è il problema di decidere se la libertà e Io democrazia debbono essere salvate concentrando gli sforzi comuni sia in Asia che in Europa o solo in Asia od in Europa, m E' anche il problema di sapere se ed in '•guai modo la Germania debbjl- partecipare alla costituzxonWjct'un esercito e di un coman4o;<supremo europeo, vate a <*rè se è venuto U momento &ywmiàr& definitivamente uno dei cardini dèlie decisioni di Potsdam, quello del disarmo totale e permanente della Germania. Le divergenze che dividono gli stessi protagonisti dell'incontro sembrano a prima vista insuperabili: costituitone dì sole forze di polizia come chiedono gli inglesi, oppure di unità con armamento e compiti limitati e sottoposti a co- mando non tedesco come vorrebbero i francesi o ricostituzione con opportune garanzie di forze tedesche inserite in un esercito comune dell'Occidente come suggeriranno gli americani. Ma-al di là della formula^ di soluzione ciò che preme soprattutto ai tre Grandi è l'organizzazione effettiva ed accelerata del sistema difensivo europeo. Ad esso saranno fatti sacrifici di sostanza e di forma che potranno riuscire impopolari nei rispettivi paesi, ma che si è decisi di raggiungere ad ogni costo. Posto in questi termini drammatici le divergenze che separano le tesi dei tre grandi appaiono irrisolvibili. Ma in realtà un accordo di principio o per lo meno la limitazione del disaccordo dev'essere stata raggiunta nei colloqui privati avuti stamane da Ache rbvfScilftuqdemssmncfissson, sia con Bevin che con ; rSchuman, perchè l'unica noti- dzia attendibile filtrata sino at grandi tomo^feciso^di'fissarei'minnanzi tutto ed in una conferenza a tre, con l'esclusione dei propri consiglieri politici e militar», l'ordine ' dei lavori e la precedenza da dare agli argomenti di discussione; prima d'ogni cosa affrontare il problema del rafforzamento militare dell'alleanza atlantica in secondo luogo il modo di risolvere i problemi tecnici della produzione e distribuzione delle armi e quelli della ripartizione del carico finanziario dell'intero programma di riarmo e solo dopo aver raggiunto gli accordi definitivi affrontare la questione dell'inserimento dei tedeschi. La riunione dei tre s'è infatti iniziala con questa conferenza supersegreta alla quale solo dopo un'ora e mezzo si sono aggiunte le rispettive delegazioni composte ognuna di cinque esperti. Tutto quel che se ne sa è che l'atmosfera sembrava assai rasserenata e che Acheson ha parlato assai a lungo, probabilmente riconfermando in termini precisi l'impegno degli 8- U. di contribuire immediatamente al rafforzamento delle difese europee aumentando le forze stanziate sul continente. Questo è senza dubbio l'elemento che ha profondamente modificato le tesi francesi e che spiega probabilmente perchè nessun piano preciso ven- CahtcsvCpondstpldzdga attribuito alU delegazione ^francese, che Ture ^empre afatto del problema del riarmo della Germania e dei suoi modi di realizazione il punto centrale della sua collaborazione all'alleanza. Acheson ha già. annunciato di voler fare propòste concrete per risolvere i problemi della sicurezza europea. Ma è improbabile che oggi si sia spinto al di là della dimostrazione detta ferma intenzione americana di risolvere il problema del riarmo e del riarmo contemporaneo dei tedeschi in modo da rassicurare anziché spaventare i francesi. Ciò che senza dubbio è stato sottolineato dal Segretario di Stato è la ferma intenzione americana di considerare la Europa come il punto focale e principale del sistema difensivo americano. Ciò significa che, senza venir meno agli impegni ora in corso in Asia, gli S.U. non intendono disperde re colà le proprie forze e quelle dei loro alleati.' Nemmeno le risorse dell'industria americana sarebbero sufficienti a tener fronte contemporaneamente alle minacce d'aggressione su due paesi così vasti e dove i sovietici dispongono di forze potenziali infinitamente superiori a quelle dell'occidente. nstcllrcgvrdndtpnlsnmdpfsdrnt—pcmta scconsa meo-\saillllllllIllllMIIIIIilIKIIIintlllIIIMIIlMIllIIIIIIIlIl raggiante disposizione dovrebbe aver influito assai favore, volmente sulla delegazione francese convincendola che gli S.U. non esitano più a fare convergere sull'Europa tutto il peso delle loro fòrze. La questione dell'equilibrio fra forze occidentali e forze tedesche si riduce quindi ad un problema più limitato: quello del modo d'inserimento dell'esercito tedesco in quello europeo e cioè di chi dovrà comandarlo. Il progetto che si attribuisce agli americani è, come si sa, di non dare ai tedeschi comandi superiori a quelli di generale di divisione, garanzia che i francesi ritengono insufficiente, ma che nella nuova situazione determinata dal sempre maggior impegno ante ricatto in Europa potrebbe dUa fine essere accettata, ^ m iiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiniii MiiiiiiiiiniidFdegudpPdsnacstn Sohuman, Acheson e Bevin riuniti attorno al tavolo della conferenza. (Telefoto) ailillllIlJlIIEMMIIM'MMIlllItlIMMllElllliri 1lll[tllllIII[lil![lllillllll1MlltlIll1>:t;ii;li:MIIillll][t(ÌMIfillliM[l!llllll!Ii[<Mlllllit![[llll11ltilll!lljMllia ssl

Persone citate: Acheson, Acheson Bevin, Bevin, Schuman