La pressione nordista contenuta da contrattacchi degli americani

La pressione nordista contenuta da contrattacchi degli americani La pressione nordista contenuta da contrattacchi degli americani — —■—* Duri combattimenti a nord ed a nord-ovest di Taegu e Kyongju • Truppe motorizzate comii; niste affluiscono attorno a Pohang in fiamme • Un nuovo urto atteso per le prossime ore (Nostro servizio particolare) Fronte coreano, 6 settembre. I messaggi radio di questa mattina del collega Bennihoff sembrava preludessero a qualcosa di catastrofico: caduta Yongchon, abbandonata Pohang, attacco rosso su Kyongju. Pareva che l'intero fronte settentrionale fosse crollato e che Taegu fosse direttamente minacciata. Anche quel « ripiegamento volontario » messo il a metà del messaggio convinceva poco. « Stavolta ci siamo » dicevano i G. I. Invece, anche questa volta non ci saremo. Sulle alture del Naktong Mentre i sudisti resistono bravamente nel settore orientale, e gli americani in quello centrale, davanti a Kyongju, sul lato sinistro di questo nuovo schieramento sono in corso due operazioni distinte: una puntata della venticinquesima Divisione che va in profondità addosso all'avanzata nemica, e una puntata che, partendo da Yongchon, già in mano nordista (pare che vi si siano cacciati un paio di carri armati nordisti, in seguito accuratamente eliminati dalla linea di combattimento) si dirige come un colpo di spada contro M fianco della colonna rossa attaccante. E' consolante vedere che all'attacco si risponde con l'attacco, e che la resistenza è ancora solida. Pohang, intanto, è in fiamme. Seguendo il contorno del fronte, lungo il Naktong, arriviamo a nord e nordovest di Taegu, nel settore della prima Divisione di cavalleria. Qui i cavalleggeri a piedi hanno dovuto mollare quota 518 e quota SOS. Si tratta di due alture che sovrastano il Naktong, oltre Waegwan, e che sono costate molto sangue generoso. Quella nota sotto il nome « Sella SOS » è ancora fresca del sangue dei uentisei americani trucidati a raffiche di mitra da un gruppo di nordisti infuriati dal bombardamento a tappeto delle superfortezze. Due altri attacchi, uno dalla cima di Kasan, dove si trova la città merlata, un altro più ad est, sono stati invece ributtati. Per il resto del settore, calma. Scendendo uerso le linee tenute dalla seconda Divisione si è notato un certo movimento di fanterie rosse. Ma la ricognizione aerea ha dovuto guardare attentamente prima Vdi fare le segnalazioni di or amanza. Urano fanterie rosse si, ma in marcia verso il fiu- me, vale a dire in ritirata. E, llllllllllllllllllllllllllllllllllllilllllMllllllItllItllll a giudicare dal passo della marcia, sembrava piuttosto una fuga. Ho visto impiegare ,i carri armati come artiglieria. A parte il fatto che i tedeschi e i russi l'hanno già fatto, e che l'ho visto fare ai nordisti, oltre la sponda del fiume, mi è piaciuto vedere la tecnica di lavoro degli americani. I carri vPershingn e i «Patton» con il cannone prolungato da novanta, agiscono a due a due. Uno, munito di una specie di vomere piatto da « bulldozer », scava rapidamente una specie di piazzuola e ammassa il terriccio da una parte, come terrapieno. Il secondo si apposta immediatamente, con una inclinazione di una ventina di gradi, leva la canna e apre il fuoco. Quando ha sparato qualche colpo, il secondo entra lui pure in azione, mantenendo anche il vomere da « bulldozer » per correggere il terrapieno nel caso esso sotto i colpi franasse. Il tiro viene diretto solitamente da un osservatore aereo che ronza a poca distanza dal bersaglio via radio ad una stazione radio campale, che smista, all'artiglieria, oppure direttamente alle radio dei carri. Imboscata ai negri Più a sud il fronte meridionale è quasi calmo. Un episodio che poteva avere conseguenze assai peggiori è quello dell'attacco ad un convoglio del ventiquattresimo reggimento negro, dipendente dalla mento negro, dipendente dalla XXV Divisione, da parte d'un gruppo di guerriglieri: venti-' due automezzi scendevano Mi colonna, ad una certa velocità, lungo la rotabile TaeguPohang, u fondovalle. Dalla sinistro si è improvvisamente aperto il fuoco: partigiani. 1 negri hanno frenato appena quel tanto che bastava per saltar giù, e si sono posti al riparo. Dalla parte occidentale è continuato il fuoco sulla strada. Era mezzogiorno e la strada era illuminata dal sole. Poi ad un tratto i sudisti, che erano attestati sulla destra della valle, hanno cominciato a sparare, ma non contro i partigiani, bensì contro gli americani. Il fatto è che otto soldati negri avevano mollato anche, quella posizione improvvisata e si erano gettati sul greto del fiume, dove sono stati facile bersaglio delle due parti. Le cose si sarebbero messe male, se il capitano Bernard Kuszeioski, un ufficiale che con la sua jeep si trovava in cima alla salita, non avesse osservato la cosa. Spingere la jeep a tutta velocità giù per la discesa, con la sirena ululante, quasi fosse deUa polizia militare, è stata una cosa sola. Gli americani hanno alzato la testa, hanno capito, e si sono raggruppati riprendendo il fuoco. Arrivavano rinforzi, e molti, se avevano il buonumore di suonare le sirene. Invece Knszewski era solo. Sperava soltanto — raccontò poi — che i partigiani, udendo In sirena e vedendo la stella bianca sulla \e vedendo la stella manca jeep, lo pensassero un pezzo grosso, e sparassero su di lui, permettendo ai soldati del convoglio di battersela. H piano riuscì in parte. 1 sudisti smisero il fuoco, comprendendo l'errore. Ma i nordisti continuarono. Poi da parte sudista incominciò un mortaio, e allora i negri tornarono su e inseguirono la jeep che ballonzolava sul greto del fiume. Quattro feriti vennero raccolti e caricati. Gli altri rientrarono al convoglio e ripartirono La situazione nel complesso è calma. Tesa, ma calma. Pare un controsenso, eppure è così: su tutto il fronte si attende. Su. quelli meridionale, occidentale e nord-occidentale la pressione non è forte. Abbastanza seria invece su quelli settentrionale e orientale, ma contenuta agevolmente. Preoccupante è la notizia portata da alcuni ricognitori dell'ammassamento nordista attorno a Pohang. Un paio di reggimenti motorizzati almenò, truppe apparentemente fresche, vale a dire, tra qualche giorno al massimo, una nuova spinta. E » sudisti e gli americani sono sempre gli stessi, anche se resistono accanitamente e, dove possono, contrattaccano. Robert Miller deir« u. p. » S2?ÌS\ 3 J à 'Seido /Chovang . JT \ Hyonjung ìMuchon} I tipsill p//ang frsAN Km 25 50 llllllllllttlllll lillilllllllllllllllilliliillilillllillin i ! 11 r 11111111111 ) 1f M111111j l r m 11111m r 1111E e

Persone citate: Bernard Kuszeioski, Patton, Robert Miller