La paura compensa la fede

La paura compensa la fede FRETTA DI NASCO ER L'ORO La paura compensa la fede Le inquietudini che si addensano sull'Europa hanno ridotto le partenze per l'Anno Santo ma hanno fatto aumentare le immigrazioni di uomini e capitali (Dal nostro corrispondente) Buenos Aires,. settembre Le compagnie di navigazione contavano di fare affari d'oro in questo 1B50 trasportando in Italia i pellegrini per l'Anno Santo. La previsione non si è realizzata o si è realizzata in modo molto inferiore al previsto. I pellegrini ci sono stati, ma in numero infinitamente inferiore a quel che si credeva, in ispecie da questa America latina che è molto cattolica ma che è stata paralizzata nel suo slancio di fede dalle inquietudini che sul cielo della vecchia Europa si addensavano, per cui molti han preferito restarsene tranquillamente qui anziché correre rischi ipotetici ma che la stampa con le sue quotidiane allarmanti notizie ribadiva. Questo si sarebbe tradotto in una M11M ! IM1111111 r I II 111111 i M11 ! M11M11 ! 11 II 11 I ) 11 < 11 specie di fallimento per le compagnie di navigazione, dato che anche il contributo tipicamente immigratorio era andato scemando di intensità se non fosse sopravvenuto un altro fattore a riempire queste navi che fanno la spola fra il vecchio continente e li Piata. Pioggia di domande Si tratta del fenomeno della paura, di quella stessa paura che ha diminuito i pellegrini della fede e che ha provocato invece un nuovo pellegrinaggio in senso inverso. In Europa forse non si avverte molto soprattutto esteriormente questa inquietudine che pur esiste e prova ne è l'afflusso di oro e capitali, europei, verso l'America e non del Nord questa volta, mà l'America del Sud; si tratta di un'inquietudine sotterranea, silenziosa che si 1 ', M i M U11 ; M M111 [ Il M11111 ! ! M ! 11111111 i 11 II U1 lì 11 ! I i • e e . a a i o o e o e i o S traduce In molti nuovi desideri di trasferimento qui da parte di gente che non appartiene affatto alla categoria degli e perai o dei contadini. E non è neppure più l'esodo di Ispirazione polìtica che ha caratterizzato 1 primi anni del dopo guerra. E' un altro tipo di immigrazione. Composta in primo luogo dagli autentici parenti di coloro che si trovano qui e che erano venuti per affari, magari provvisori. Non è che questi affari abbiano dato benefici cosi immediati e cospicui da suggerire la radicazione definitiva di questi Industriali o commercianti e di conseguenza da provocare il richiamo delle loro rispettive famiglie. Gli affari sono quel che sono, in questo momento, e specialmente in Argentina, con tutte le limitazioni in atto, non possono certo essere miracolosamente prosperi; eppure questi industriali e questi commercianti si affrettano a chiamare al loro fianco le rispettive famiglie. Poi gli italiani, e non soltanto gli italiani, radicati qui da anni ricevono la sollecitazione da parte di parenti non sempre prossimi, parenti che da gran tempo magari non si favevano vivi, e che oggi domandano con urgenza che di qui parta un richiamo per loro avendo essi deciso di trasferirsi in America, cosa che non avevano mai sognato prima. L'ufficio richiami del nostro consolato di Buenos Aires non è mai stato tanto affollato di richieste come in questo momento. E' una pioggia continua di domande, tutte accompagnate da qualifica di urgenza assoluta, tanto che le pratiche, normalmente sollecite, ora invece richiedono un non indifferente margine di tempo per essere sbrigate ed avere il benestare delle autorità nostre ed argentine; e in conseguenza di questi richiami che vengono ad occupare quasi tutti 1 posti che prima erano occupati dagli emigranti veri e propri, tutti 1 passaggi delle navi in partenza da Genova sono esauriti per mesi. E le compagnie di navigazione si rifanno cosi di quanto hanno perduto, o non hanno guadagnato nei loro preventivi circa la mancata affluenza per l'Anno Santo. La paura compensa la fede. Esperienza del passato E s'assiste qui oggidì al continuo arrivo di nuove categorie di europei, in genere sufflcentemente provvisti di denaro, spesso portatori di ingenti capitali, gente che cerca il modo di impiegare questi capitali, o che viene ad aprire negozi, ad installare nuovi commerci, anche se il momento è sfavorevole, a dedicare la propria- attività alle più nuove e svariate forme di industrie. E* una nuova immigrazione stimolata dalla inquietudine segreta e reale da cui è pervasa l'Europa, inquietudine che laggiù non si tradisce in parole e gesti pubblici ma che si ripercuote in modo inequivocp ■ bile in questi fenomeni reali che sono un sintomo preciso della malattia spirituale del vecchio mondo, e che possono provocare conseguenze di grande portata sul futuro. L'oro che nei galeoni spagnoli emigrava a suo tempo dall'America all'Europa, ora fa il tragitto inverso. E se prima affluiva verso gli Stati Unlti, ora sceglie una rotta più meridionare. Un tempo la guerra era considerata un pericolo sempre possibile, ma che tutti si proponevano di affrontare con rassegnazione; oggi, dopo l'esperienza dell'ultimo conflitto e dei rivolgimenti che ieiiliiilllllliiliiiiiiiiiiiiiiiiililliiiiiiiiiiiiiiiiilitiiii l'hanno seguito con la prò-, spettiva di quel che potrebbe essere una nuova conflagrazione, questa rassegnata serenità è sparita. La gente vuole evitare, se può, di trovarsi coinvolta nelle conseguenze di una nuova contesa mondiale e perciò mai come ora questo continente appare l'oasi tranquilla, 11 rifugio sicuro, unico nel mondo, dove se anche fatalmente si ripercuoteranno le conseguenze di una eventuale guerra, saranno conseguenze attenuate dalla distanza, dai baluardi geografici e politici. E qui si sta giorno per giorno formando una nuova psicologia locale suggerita da questa nuova immigrazione che si infiltra un po' dappertutto e da questi nuovi capitali che approdano nel Sudamerica fuggendo dalle minacciate nazioni dell'Europa e anche dall'Asia. Giungono infatti qui carichi di strani passeggeri anche tutte le navi che provengono dai lontani porti dell'Estremo Oriente. E di conseguenza stanno aumentando di numero le navi che uniscono l'America con Yokohama, con Kobe. Sono navi che poi ripartono di qui vuote di passeggeri ma cariche di grano, di carne, di cuoi. Il prezzo dei passaggi per l'America del Sud aumenta di fiorno in giorno, da tutti i porì, mentre di giorno in giorno diminuisce il prezzo dei passaggi in senso inverso. E stanno diminuendo anche i rimpatri! dei nostri lavoratori scontenti, non perchè sia diminuita la loro delusione, ma perchè a persuaderli a rimanere intervengono fattori nuovi puramente incidentali, dipendenti dalla situazione internazionale. Queste sono le conseguenze pratiche e di grave portata della guerra fredda, conseguenze che possono portare a impensati capovolgimenti economici di cui questi, denunciati, sono per ora soltanto i primi sintomi. Alessandro de Stefani