Giornata messicana di Mario Gromo
Giornata messicana SULLO SCHERMO DEL LIDO Giornata messicana "Rosauro Castro,, di R. Gavaldon e "Sulle onde,, di I. Rodriguez (Dal nostro inviato speciale) Veneria, 30 agosto. Ringraziamo il Messico, innalziamo un piccolo ma sincero inno al Messico e al cinema suo. Perchè la giornata tutta dedicata al suoi film ci ha portati a metà mostra, al giro di boa; 11 che, credetemi, non è poco. I due film messicani della giornata non potrebbero essere più antitetici. Il primo, Sabre las olas, («Sulle onde >), ci vuol narrare la vita del celebre compositore Juventino Rosas, autore, fra l'altro, del celeberrimo valzer « Sobre las olas>: un compositore, sempre fra l'altro, che, ubriaco fradicio, appena reggendosi sulle gambe svitate, ci dà un saggio di virtuosismo violinistico da far sfigurare un Paganini. Il film è quello che è. E' Un po', come le discutibili tricromie delle quali crede d'adornarsi: vorrebbe essere gaio e melodrammatico, sentimentale, elegante, commosso; e lo è come sanno esserlo parecchi film argentini. (Chi li conosce m'intende; e poco male per quelli che non li conoscono). Segnaliamo quindi l'onesta fatica del suo regista, Ismael Rodripuez; dell'operatore Jack Draper, del musicista Raul Lavisi'-; e degli attori Pedro Infanta e Alicia Neira. Di tutt'altra pasta è l'altro film della giornata, Rosauro Castro. Anzitutto non vi si inseguon" fantasmi di altri modelli e di altre cinematografie. Il cinema messicano, che con il binomio Fernandez-Figueroa aveva caputo trarre dalla sua terra alcuni suoi accenti, che in questi ultimi anni l'aveva¬ no imposto all'attenzione di tutto il mondo, qui ritorna alle origini, ci dà tipi e ambienti inconfondibili, sinceri, ci dà un- film ben costruito, autonomo. Vuole essere il ritratto e il dramma di un protagonista a tutto rilievo. Rosauro Castro, un violento, un prepotentone, un prepotentaccio: un vero ras di provincia messicana, sempre la rivoltella pronta a balzargli nella destra dalla mira infallibile, sempre il lazo alla sella, sempre accompagnato da un paio di bravi. Le sue ire inconsulte, la sua sempre permalosa ferocia, semineranno il suo cammino di vittime, di lutti; e invano sarà avvertito, persino minacciato da chi, anche nei suoi confronti, dovrà pur fare rispettare la legge. Rosauro si crede al di sopra di tutti, crede che tutto gli sia lecito; alla fine, In una notte fonda, cadrà crivellato di colpi in una strada deserta del suo paese, come un Giuliano; e dopo aver avuto l'angoscia di vedere il suo unico figlioletto, che adorava, col pito a morte in una precedente sparatoria della quale il torvo Rosauro era ancora una volta stato causa e protagonista. Drammone, forse drammac ciò, proprio senza esclusione di colpi; cupo drammone da arena e da teatro dialettale dell'altro ieri. Ma il film ha un suo evidentissimo nerbo <sfl do); e ha soprattutto una sua spietata coerenza. Il regista Roberto Gavaldon già si rive la abile, sicuro, scorcia alcuni episodi con energia, altri ne impone con inquadrature felici; è già qualcuno, tutto dipen¬ derà dagli altri suol film che seguiranno. Ma la vera forza di Rosauro Castro è 11 suo protagonista, 11 miglior attore messicano, Pedro Armendariz, forse qui alla sua prova più riuscita. Nei suoi istanti più deboli un po' ricorda il gigioneggiare di Wallace Beery, che è stato un grande attore, ma che talvolta gigioneggiava più del necessario; altrimenti 11 piglio, il tono, 11 nerbo dell'Armendariz si impongono, danno una maschera e un animo a questo suo fosco e potente Rosauro. Mario Gromo il t m 1111111 iia i il 11 iiiii il 1111 mi 11111 rini i m 11 ini 1111 Artiglieri sudcoreani in azione sul front di T Artiglieri sud-coreani in azione sul fronte di Taegu
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