La musica come medicina
La musica come medicina DALLA LEGGENDA ALLA SCIENZA La musica come medicina Una moderna concezione attribuisce grande valore terapeutico al ritmo, largamente sfruttato nelle tensioni nervose - Il successo del tango - Melodia e funzioni intestinali Sulla possibilità che la musica figuri nel novero dei rimedi utilizzabili dalla medicina, si scrissero volumi, e sentenziarono accademie. Quali più, quali meno, tutti pretendevano appoggiarsi su affermazioni che avevano il torto di essere opinioni od impressioni personali. La credenza nelle virtù della musica è antica. Se ne parlava nella leggenda di Orfeo, che ammansava le belve col soavi accenti della lira. Quando si volle basarla su dati di fisiologia, la prima idea fu di sperimentare anziché sull'uomo, soggetto ad illusioni, sugli animali la cui cauzione pareva insospettabile. A quanto pare durante un concerto, due elefanti entrarono in uno stato di estrema agitazione ascoltando un'aria di Gluck; si calmarono come d'incanto a cer te romanze eseguite in do mi nore. Eccitazione sensoriale Or non è molto un veterinario militare si vantava di governare le attitudini, il carattere dei cavalli, variando le musiche; e le funzioni intestinali pure, cosa che non è difficile ottenere anche con l'uomo, con una variante che si dirà più oltre. Passando dall'animale all'uomo, parecchi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin ricercatori vollero sapere come reagirebbe alla musica un organismo in apparenza normale. Guibaut mostrò che la musica esercita un'azione innegabile sull'ampiezza e il ritmo della respirazione; sulla Pressione arteriosa, rinserrano 1 piccoli vasi e accelerando il ritmo cardiaco. Aggiungeva che non tutti gli individui reagiscono a ciascuna delle eccitazioni di carattere musicale, ma che l'indifferenza assoluta' non esiste. Più tardi Binet e Courtier vollero distinguere nell'influenza della musica, l'eccitazione sensoriale pura indipendente da ogni sentimento, e l'eccitazione emotiva che dipende dalla natura del brano suonato. Secondo numerose osservazioni parrebbe che a questa siano dovute le più importanti modificazioni, specialmente quelle circolatorie. Ma le precisioni mancano, e manca pure l'accordo fra 1 vari autori. Ciò dimostra che il problema non è cosi semplice come appare a prima vista. SI complica di una congerie di questioni secondarie, fra le quali principale è la sensibilità di ognuno. Gli effetti della musica sono senza dubbio oltremodo variabili secondo la diversità di questi elementi; ma tuttavia i lavori fatti documentano senza discussione la loro esistenza. Kant disse: «La musica è il linguaggio delle emozioni ». Si può aggiungere: La musica anche le suscita; e noi sappiamo che ogni emozione è generatrice di una reazione. Perchè allora non impiegare questa reazione in vista di sollevare, se non guarire, sintomi nervosi in malati che per definizione sono più sensibili a queste reazioni emotive; 1 psiconeuroticl ? E' quanto illustrò anni fa Torre all'Accademia di Spagna, corroborando in nome della medicina moderna, quanto altri autori avevano fino allora osservato. Racconti di dellril, manie, furori, calmati a suono di strumenti figurano tanto del dominio della realtà che della leggenda. Recentemente in quel paese si fece qualche cosa di meglio, inspirandosi non più a criteri vaghi senza regola, ma alla precisione del metodo dei riflessi condizionali. Vi è un psicoastenico incapace di risolversi: un ansioso torturato da dubbi; un alienato di cui si vuol modificare la condotta inibendo o stimolando certe azioni? Con la persuasione, la suggestione, la narcoipnosì, la coercizione, queste e quelle vengono una volta tanto corrette od aiutate. Il vantaggio però non perdura. SI è veduto che accompagnando le pratiche curative con una data musica (ed in tal caso essa acquista la forza di un fattore condizionante) arriva il momento in cui le pratiche riescono a imprimere nell'individuo un effetto di carattere costante. L'esperimento riesce pure nel campo organico. Schubert e l'insonnia La stipsi, ad esempio, verrebbe gradatamente vinta abituando il soggetto ad una musica, la quale finisce coll'agire al momento opportuno, mentre il lassativo viene a mano a mano abbandonato. Sarebbe invece più difficile il comprendere come la musica possa guarire a detta degli antichi, peste, sordità, morsi di vipera. Tuttavia, quando un autore del XVIII sacolo ci dice che la musica spegne le epidemie distogliendo la gente in buona salute, dall'incu bo che diminuisce la loro resistenza al flagello, slamo più inclini a credere a lui e non al vecchio Porta che riteneva poggiasse sul legno di cui eran fatti gli strumenti, la parte più attiva della musica! Xeno c rat e prendeva questa idea molto sul serio; Rabelais la riprese e discriminava fra un materiale di cassa armonica ed un altro; fino a distinguere fra un legno ed un altro, negli organi raccomandava tubi di una data pianta, tasti di un'altra, ecc. E neppure a Torres che riduceva l'influsso musicale ad una trasmissione puramente sensoriale, che dal timpano attraverso al nervo acustico si metterebbe in relazione col nervo simpatico e di là con gli organi del corpo ed in particolare le ghiandole endocrine. Ecco una concezione moderna che ci ha fatto però cadere da un problema all'altro. Essa ha sovrattutto 11 torto di sorvolare sul tipo, il timbro dilla musica; sull'autore della musica. Perchè vi è musica e musica; ed ogni autore la colorisce di un quid personale, che più o meno s'accorda con il carattere di chi l'ascolta e col momento suo psicologico. Tuttavia, da cò a compilare un catalogo musicale in funzione d^lle conseguenze terapeutiche che si vuol trarne, ci corre; per quanto una dottoressa americana ci assicuri che Schubert è sovrano contro l'insonnia, Brahms contro la depressione nervosa, Beethoven e Bach contro i... reumatismi. Più prudente è il limitarci a dire che la mu¬ sica fa bene, quando provoca uno stato emotivo piacevole; e su questo punto l'accordo sarà unanime. Impossibile Invece una codificazione a priori della Influenza emotiva della mus.ca; un controllo suo e una verifica. Soffermiamoci piuttosto e per finire su un elemento di grande valore terapeutico, che e indipendente dagli strumenti, dal loro materiale, dal tipo di musica, dagli autori, nonché dall'intervento dei riflessi condizionali. Questo à il ritmo. Qui il controllo e possibile e iacile. Ci dice che un dato ritmo dà un senso di oenessere, di euforia, nel campo delle funzioni corporali vegetative (digestione, circolazione, secrezioni varie); di maggior capacità ideativa nel campo intellettuale. E' ottimo, e largamente sfruttato negli Stati Uniti' d'Amsrica nelle tensioni nervose; negli stati di inquietudine, di eretismo cardiaco, nella livequietezza del pensiero. Vi sono persone cui basta il ritmo dell'urto delle ruote del vagone ferroviario sulle rotaie, a facilitar loro il sonno; altre che con quell'aiuto arrivano a chiarire a ordinare le loro idee. Il successo del tango e di altre musiche fortemente ritmate si basa su questa influenza. Se si vuol tentare una spiegazione di tale fenomeno si può trovarla nella consonanza fra il ritmo esterno cosi cceato, e il nostro corpo, ove pure tutto avviene a «ritmo»; nella circolazione, nella digestione, nell'attività epatica; e soprattutto nel tono dell'umore. La musica con i suoi ritmi, entra in un accordo con questi ultimi; li rinforza, di certo li agevola. In definitiva, ad onta di Incertezze dovute all'inestr.cabile numero di fattori eh 3 entrano in gioco, proprii alla musica e a chi li ascolta, non resta meno vero che la medicina potrà utilizzare vantaggiosamente in certi casi un agente terapeutico, di cui fu detto che rappresenti una modalità del ritmo universale. Soltanto si ponga attenzione che per servirsene con vero profitto per i malati, bisognerà studiare la questione un po' meglio di quanto non si sia fatto finora. Radio e grammofono sono 11 ad mutarci in modo rilevante. Dal canto loro fisiologi eminenti posero le prime pietre. Ciò non è poco e ci lascia sperare una meloterapia veramente scientifica. Dott. By « Marines » statunitensi si riposano In un boschetto presso il fiume Naktong nel settore meridionale del fronte
Persone citate: Bach, Beethoven, Binet, Brahms, Gluck, Kant, Rabelais, Schubert, Torres
Luoghi citati: Spagna
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