Storia di molti fallimenti alla mostra delle banconote

Storia di molti fallimenti alla mostra delle banconote Storia di molti fallimenti alla mostra delle banconote La prima moneta di carta è nata in Francia nel 1701 - Le varie emissioni dimostrano che in ogni epoca vi sono stati dei periodi difficili re (Nostro servizio speciale) Parigi, 24 agosto. La direzione della zecca e della società di studio per la storia della moneta cartacea, hanno organizzato sul Qual Conti una interessante mostra sulle banconote. Pezzi rarissimi sono stati prestati dalla Banca di Francia, da vari musei e dalle collezioni dello stato, onde permettere ai parigini curiosi di fare nel tempo passato un viaggio pieno di insegnamenti. La moneta di carta è nata in Francia nel 1701, ma il biglietto più antico giunto sino a noi è solo del 1705: è un foglietto incartapecorito, chiamato «BlUet de Monnoye» in vecchio francese, e la somma è in bianco. In fondo era una specie di ricevuta provvisoria che veniva rilasciata dietro versamento di una somma d'oro o d'argento. Nel 1710 le banconote cambiarono aspetto e il nome di « Biglietto di Stato » era inserito in una vignetta. Più tardi entrò in ballo John Law, il famoso^finanziere scozzese nato ad Edimbur go e morto a Venezia, che fu controllore generale delle finanze di Francia. Egli fece ritirare dalla circolazione tutu i biglietti e ne fece emettere altri dalla Banca federale; nel primi la firma di garanzia era manoscritta, prova che non ce n'erano molti; ma poi il Law ne fece stampare una grande Quantità e quando pfe diffidente, si presentò In massa, agli sportelli, per cambiare di nuovo i biglietti contro la banca, che non aveva oro> la banca, Mt^onwe™ labbastanza metallo, dovette chiudere le porte mentre il finanziere fuggiva all'estero. Fu la prima clamorosa bancarotta ed avvenne nel 1720. Per parecchi anni nessuno volle più sentire parlare di moneta cartacea, ma Luigi XVI, nel 1776, aveva bisogno di denaro e ricorse al credito di cui il Law aveva dimostrato ai francesi le grandi possibilità. Ma polche 11 nome di « banca > era svalutato, i biglietti furono emessi da una «Cassa di sconto». I primi furono solo di grosso taglio, 10 luigi, e servivano soprattutto ai commercianti, a finanzieri e a coloro che maneggiavano grosse somme di denaro;'Poi vennero gli asse- fnatl nel 1700; erano da 200, 00, 1000, 2000 e 3000 lire; e producevano interessi che erano percepiti mediante cedole, ma in capo a sei mesi gli interessi furono soppressi e le cedole vennero utilizzate come moneta spicciola. Nel 1791 fu creato l'assegnato di piccolo valore, e vennero emessi biglietti perfino da 50 centesimi, di aspetto rudimentale. A dimostrazione che in ogni epoca, vi sono stati periodi finanziari difficili, la mostra del Quai Conti fa vedere assegnati da 10 mila franchi, che portano la data del 18 Nevoso, Anno HI della Repubblica. Essi scomparvero solo col fallimento (uno di più) e con la creazione dei « mandati territoriali >. Ua franco-mandato, valeva 30 franchi-assegnato. Continuando la visita si notano emissioni locali che apparvero per la prima volta in epoca rivoluzionaria; ritornarono più tardi In onore anche durante la guerra del 14. A St. Maisent le carte da gioco servirono di moneta e a Bordeaux i biglietti emessi dalle « Casse patriottiche » o « di fiducia » erano garantiti dalle firme di personalità cittadine, - -nza impegno da par te della municipalità. E* assai curiosa una con traffazione satirica della moneta repubblicana: un asse* gnato da 10 mila lire con la scritta: «Ipotecato sulle nebbie della Senna». E giù giù si arriva al primo biglietto della Banca di Fran eia, e da allora esiste, natu ralmente, la collezione com pietà fino ad oggi. Una Intera galleria è dedicata ai biglietti falsi. In ogni epoca i falsari hanno dato filo da torcere alle autorità. Certi biglietti sono perfetti e rivelano i grandi mezzi di cui dispongono le bande internazionali che si sono specializzate in questa frode, e che nella storia della moneta cartacea, non hanno mai avuto, probabilmente, un periodo d'oro come l'attuale. m

Persone citate: John Law, Luigi Xvi, Nevoso, Pezzi

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Parigi, Venezia