A Stoccolma si esclude un allargamento del conflitto

A Stoccolma si esclude un allargamento del conflitto A Stoccolma si esclude un allargamento del conflitto La reazione americana è stata una grossa sorpresa per il Politburo Mao Tse resiste alle pressioni di Mosca per un attacco a Formosa iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiii (Dal nostro corrispondente) Stoccolma, 12 agosto. E' stato chiesto a undici esparti di politica sovietica (un ex-capo del Comintern, 5 diplomatici che vivono in Russia e che si trovano attualmente ' a Stoccolma per una breve visita, un ex-primo ministro di un passe confinante con la Russia e 4 redattori che dalla Svezia seguono gli avvenimenti russi) se credono che la guerra in Corea possa portare, entro l'anno in corso, ad un conflitto mondiale, e hanno risposto tutti 11 di no aggiungendo che a loro parere la Russia non è preparata per combattere * una guerra all'ingrosso » e che la reazione occidentale in generale e quella americana in particolare agli avvenimenti in Corea ha rapprasentato per gli uomini del Politburo una grossa sor- presa alla quale essi non erano preparati. Interrogati • se credono alla possibilità di un'aggressione in Europa o In Asia sempre entro l'anno in corso (pronostici a più lunga scadenza sarebbero impossibili) hanno concordemente risposto di no, dicendo che proprio in seguito alla reazione americana Stalin esiterà molto prima di lanciarsi in un'altra avventura che gli farebbe correre il rischio di dover affrontare quel conflitto decisivo chs egli per il momento non sembra pronto a soste nere; e delle 11 personalità interrogate solo una ha detto che forsa i russi potrebbero intensificare la guerra fredda contro la Persia. Ma tutti Jianno escluso che il Cremlino voglia tentare un colpo di mano in Germania o in Jugoslavia. Le pressioni su Mao Tse Anche per Formosa, a parte due astenuti, 1 pareri sono stati chiari: Mao Tse Tung non dovrebbe tentare l'invasione perchè egli non vuole arrischiare l'inevitabile guer ra contro gli Stati Uniti. Con Un attacco a Formosa, ha detto uno dei diplomatici, che vivono a Mosca, i cinesi non hanno nulla da guadagnare e tutto da perdere; infatti, anche se riuscissero ad occupa re l'isola, la loro posizione internazionale non si avvantaggerebbe perchè verrebbe a crearsi fra le nazioni dell'Occidente e il governo di Pechino una tensione che Impedirebbe per sempre a questi uh timi di entrare a Lake Success e che potrebbe costare ai comunisti cinesi la perdita delle buone relazioni diplomatiche che sono riusciti ad agganciare con molti Stati, come la Gran Bretagna, l'India e i paesi scandinavi; mentre grandi e numerosi sarebbero i ri schi a cui il giovane regime comunista cinese, ancora non saldamente installato nel pae se, si esporrebbe nel caso di una guerra aperta coi.a-o le potenze occidentali. Interessante è a questo proposito l'opinione dell'ex-dirigente del Cominform, un uomo che per 10 anni ha rappresentato il suo paese nel massimo organo del comunismo internazionale. Egli ha detto che l'esperto sovietico per la politica in Estremo Oriente non è Molotof, ma Kuusinen, il vecchio finlandese espatriato, che da venti anni dirige l'uffic.o Asta a Mosca; ed ha aggiunto essere informato che 1 russi stanno esercitando grandi pressioni su Mao Tse perchè effettui l'attacco a Formosa, del quale il dittatore cinese non sembra entusiasta, non volendo togliere le castagne dal fuoco per conto degli alleati sovietici. Ha anche detto che i suoi 10 anni di intima collabora¬ zione con Stalin gli fanno pensare che il generalissimo russo, il quale si è sempre preoccupato di non tollerare al suo fianco nessuna personalità di spicco si è sempre preoccupato di sbarazzarsi dei rivali, non debba vedere troppo di buon occhio il consolidamento della posizione dì Mao Tse che nel móndo del comunismo internazionale è indubbiamente la personalità più importante dopo Stalin stesso. « Potrò sbagliarmi — ha detto — ma conoscendo a fondo Stalin penso che gli farebbe molto piacere giocare Mao Tse contro gli americani in modo da avere la possibilità di sostituirlo nel caso che egli debba incappare in una sconfitta militare o diplomatica con un uomo più ligio e di minore importanza politica ». Egli ha poi detto: «Io so che Stalin, parlando due anni fa con alcuni dirigenti comunisti, disse che la prossima guerra sarà l'ult\ma guerra. In un certo senso egli aveva ragione perchè sa che se da un nuovo eventuale conflitto mondiale gli Stati Uniti dovessero uscire vincitori non vi sarebbe per moltissimi anni nessuna potenza e nessuna coalizione di potenze che potrebbe affrontarli. Il che. garantendo al mondo, un lungo Derlodo di pace e di benessere, distruggerebbe le residue nossibmtà del comunismo mondiale che già , uscirebbe quasi distrutto da una guerra perduta daU'U.R.S.S. E d'altra parte non c'è nemmeno bisogno di" chiedere cos« avverrebbe se dovesse essere la Russia a vincere il prossimo eventuale conflitto mondiale. Un passo verso la pace « Ora Stalin ha 70 anni mentre Hitler ne aveva poco più di 40 quando iniziò la seconda guerra mondiale (e a 70 anni le decisioni sono prese con maggior calma) ed è circondato da uomini di prim'ordine, freddi, calcolatori molto superiori ai vari Goerlng e Rosemb3rg e non lancerà mai la Russia In una avventura dalla quale dipenderà non solo il destino del suo paese, al quale egli fervente nazionalista è molto affezionato, ma anche quello dell'Ideologia comunista per la quale egli ha tanto combattuto negli ultimi 50 anni. Io penso perciò che ti conflitto in Corea, avendo permesso agli Stati Uniti di accelerare il riarmo e avendo in tal modo ristabilito in parte l'equilibrio delle forze tra Russia e Europa occidentale, non abbia rappresentato un passo verso la guerra ma in certo senso verso la pace ». £. Altavilla