Ritrovato dalle guide francesi il disperso del ghiacciaio d'Ambin

Ritrovato dalle guide francesi il disperso del ghiacciaio d'Ambin PER 24 ORE SOLO SULL'ORLO D'UN CREPACCIO Ritrovato dalle guide francesi il disperso del ghiacciaio d'Ambin Il giovane che non presenta gravi ferite è stato trasportato all'ospedale di Modane in condizioni di estrema spossatezza - La drammatica avventura per sfuggire alla morte L'ultimo protagonista della drammatica avventura sul ghiacciaio del Col d'Ambin, il diciannovenne Armando Giolitto,.scomparso in strane circostanze mentre una comitiva di salesiani portava soccorso ai suoi nove sventuati compagni di cordata, è stato ritrovato. Egli è ferito al volto, alle braccia, alle gambe e al torace ed è stato ricoverato all'Ospedale Civile di Modane; i sanitari che l'hanno visitato e curato non nutrono però apprensioni sul suo conto; anzi lo hanno dichiarato fuori pericolo. La notizia del ritrovamento del giovane, avvenuto sul versante francese dell'Ambin, è stata comunicata ieri sera ai caribinieri ed alla polizia di Bardonecchia e di Susa. In breve è stata portata a conoscenza delle pattuglie di guide e di alpinisti che ancora conducevano, instancabilmente, le ricerche, ed ai familiari del Oiolitto che da ventiquattr'ore vivevano nella più angosciosa attesa. Uno zio del ragazzo Mario Pes, parti immediatamente da Torino e giunse a Modane per abbracciare il nipote. Dalla viva voce del prota gonista abbiamo appreso particolari di questa terrìbile avventura. Armando Glolitto era adagiato su una branda della, capanna di pronto soccorso attigua all'ospedale della Croce Rossa Francese: la testa quasi completamente fasciata da candide bende, il braccio coperto di cerotti. Il ragazzo era l'ultimo della prima cordata di scalatori. Ad un tratto udì un grido di rab bla: si volse e vide il ventenne Pietro Mura — penultimo della teoria di alpinisti — che stava scivolando sul ghiaccio reso ancora più viscido dal passaggio di coloro che lo precedevano. Non fece in tempo a gridare ai compagni di sorreggerlo che il Mura perse l'equilibrio e precipitò, trascinando nella paurosa caduta gli altri. I giovani della seconda cordata, che salivano a un centinaio di metri più sotto, cercarono di scansarsi. Ma qualcuno degli scalatori che rotolavano verso un profondo precipizio si aggrappò agli amici, travolgendoli. Il gruppo si fermò proprio all'orlo del baratro. Tutti erano feriti: soltanto Tommaso Sacco e il Giolitto, pressoché illesi, si districarono dal viluppo di corpi e si sciolsero dalle corde che li legavano ai compagni: poi credendo di essere in grado di potere avviarsi per il ghiac [ciaio alla ricerca di soccorsi, mossero verso un lontano crinale. Il Giolitto ebbe paura di non poter proseguire il faticoso cammino, essendo ormai allo stremo delle sue forze. Il Sacco, allora,, gli raccomandò di fermarsi: lui solo avrebbe proseguito il 'cammino e sarebbe tornato con i soccorsi. Invece, quando tutti, gli alpinisti furono raggiunti dai tre sacerdoti accorsi, si notò la mancanza del giovane. Che era accaduto di lui? Istintivamente gli occhi si -volsero vcrfqasmctccse e a , s , o verso il ripido pendìo di ghiaccio, e pur non volendosi arrendere all'ipotesi che egli fosse scivolato nella voragine, questa era la sola che poteva avere consistenza. Invece il Giolitto, dopo essersi momentaneamente rimesso dalla stanchezza, aveva continuato a camminare costeggiando un tratto di montagna coperta di sassi. Era convinto di trovarsi in Italia: camminò per ventiquattrore, e rotto dallo sfinimento si addormentò su una pietraia. Lo svegliò il mattino seguente — mercoledì — un pastore francese, con alcune guide che gli comunicarono l'esatta posizione. Le condizioni del ragazzo erano pietosissime, ed il pastore lo trasportò a spalle sino nella sua baita. Lo medicò e a tarda sera scese a Modane per avvertire il posto di frontiera. Ieri quattro esperti alpinisti ed un sacerdote lo adagiavano su una barella e lo accompagnavano all'ambula torio. Sulle cause del drammatico incidente egli ha lamentato la presenza, fra i membri delle cordate, di ragazze inesperte e dì giovani senza il necessario equipaggiamento. Alle 2 di questa notte, pur camminando lentamente per il lancinante dolore alla gamba, il Giolitto è salito su un treno merci per Bardonecchia, insieme con lo zio. Da questa stazione proseguirà per Torino su una autobatella della Croce Bossa Il 17enne-Armando Giolitto iiiiiiiMiitMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Bardonecchia, Italia, Modane, Susa, Torino