Lei leggendaria epoca dei santi

Lei leggendaria epoca dei santi 1 O UT A C I IRLANDESI ì US ITALIA Lei leggendaria epoca dei santi Dal sesto al nono secolo dall'isola barbarica si irradiò una luce di cultura sull'Occidente: famose le miniature, e il "Messale di Kells,, è un capolavoro che ispirò i capitelli delle antiche cattedrali (Dal nostro inviato speciale) Dublino, agosto. Compiuto il giro dell'isola, con nella mente il paesaggio a volte desolato e selvaggio e a volte romantico come le vignette delle vecchie edizioni dei Canti di Ossian, domando all'amico dublinese che cosa sia che mi fa sentire vicino a questa gente d'Irlanda, come a gente che mi è affine nel carattere e nello spirito. Mi risponde: « Perchè noi irlandesi siamo dei Mediterranei. Per questo l'Irlanda, che pur era sfuggita alla conquista romana, trovò facile nel Medio Evo diventare un centro di cultura' latina. Fummo quasi italiani nella nostra fioritura umanistica. Vedete, la nostra storia antica è forse troppo intricata di guerriglie interne ed esterne per rintracciarla nei pochi monumenti che avete visto nel nostro viaggio; ma a un certo punto della sua storia, prima cioè di perdersi di nuovo nelle ribellioni e nelle guerre contro gli inglesi che durarono sette secoli e che il problema della frontiera con il nord rende ancora latenti, l'Irlanda ebbe una fase di splendore culturale durante il quale rimandò all'Italia a cento doppi i frutti del seme che dall'Italia le aveva portato San Patrizio. « Fu l'epoca — mi dice — dei Santi, che andò dal sesto al nono secolo, San Patrizio, San Finiano, San Colombano; un'epoca che si sviluppò con proiezione inversa, gettando i raggi della sua cultura dall'isola barbarica sulla Francia e più ancora sull'Italia. Furono i missionari Irlandesi nell'Europa Occidentale a far rifiorire la cultura latina in Francia, in Germania ed in Italia. <r Le scuole dei monaci irlandesi attrassero studenti da ogni parte d'Europa, prima di Parigi. Opere d'arte meravigliose furono prodotte, in bronzo, in oro, e soira ogni altre i manoscritti alluminati. Fiori l'architettura, di cui avete visto un esempio straordinario nelle rovine della cattedrale di Cashel: andate a vedere al Museo di Dublino gli esemplari delle 250 grandi croci di pietra che sono tra i più originali monumenti primitivi dell'arte cristiana». Le croci di pietra del Museo di Dublino mi hanno deluso, perchè sono soltanto dei calchi: ho ripensato all'alta croce che avevo visto a Cashel, sullo spalto di quella bizzarra costruzione che fu ad un tempo castello e cattedrale, costruita su di una roccia che si eleva a picco nella vasta pianura di Tipperary, e che è un pezzo di roccia che Satana morse dalle montagne del nord e lasciò cadere a Cashel, che vuol appunto dire Forte di Pietra. Una cattedrale che è essa stessa una fortezza, con passaggi segreti dentro i muri delle transenne; costruita nel tredicesimo secolo sulle mine di quella eretta nel quinto sul posto dove San Patrizio raccolse un trifoglio per spiegare il simbolo della Trinità, e da allora l'Irlanda ha avuto per emblema il verde trifoglio. Ma nella sala degli ori del Museo vi sono collane e fibbie del settimo secolo che appaiono più moderne degli ornamenti disegnati da Christian Dior per le sue toelette da sera: vengono da Tara e Dalriada, e queste città dell'Irlanda hanno nomi che sembrano italici, e nella antica lingua gaelica le vocali si pronunziano come nella lingua nostra. Stamane, di buon mattino, sono andato al Trinity College a vedere il famosissimo Messale di Kells. Che atmosfera di cultura in quella biblioteca!!' E' contenuta in un edificio a sè, sul lato destro del bel cortile, e mai avevo visto biblioteca più nobile e più intima. Vi si sale per un ampio scalone di pietra, a pie del quale si apre una botola con una scaletta a chiocciola che conduce ai sotterranei dove son contenuti i libri moderni; e al primo piano entrate in una lunga galleria foderata di quercia, con l'alta volta a sesto rotondo, e fra i finestroni sporgono come contrafforti gli scaffali, mentre, sulle pareti le rilegature fanno un arazzo a tinte brune rilevate d'oro. Il Book of Kells, più che un messale è una copia dei Vangeli; ed è conservato come una reliquia in una bacheca che pare un forziere, e soltanto se avete una lettera di raccomandazione v'è consentito di sfogliarlo; il pubblico non ne vede che due pagine, e ogni giorno il custode volta il foglio. La rarità e la originalità del Libro di Kells sta nelle grandi lettere alluminate dei versetti e del capitoli, che talvolta prendono tutta la pagina, nelle quali la fantasia dell'alluminatore ha creato una decorazione a spirale in volute intricatissime, terminanti in facce o in grottesche fgure di animali; uno stile che non aveva la crudezza barbara dei mostri gotici, ma sembrava fondere le fantasie troppo rigide dell'arte egiziana con quella troppo colorita della Persia. Le alluminazioni del Libro di Kells — a colori brillanti, gialli e rossi, qualche volta azzurre, con bande di bianco e nero, ma sempre senza oro — ispirarono 1 capitelli delle cattedrali che sorsero nel periodo intermedio fra il romanico e il gotico, quei capitelli formati di figure strane e contorte di animali dalle lunghissime co¬ de e lingue e zampe, di cui restano esemplari in Normandia, nell'Italia Meridionale e nel bellissimo chiostro di San t'Orso ad Aosta. E l'influenza dei monaci irlandesi che scesero a portare la loro arte in Italia la si ritrova, oltreché a Sant'Orso di Aosta, a San Frediano di Lucca, a San Donato di Fiesole, a San Cataldo di Taranto e, famosissimo sopra gli altri conventi irlandesi, a San Colombano di Bobbio che appunto insegnò ai monaci italiani quell'arte «che alluminare chiamata è in Parisi >. Ho visto anche un codice minore, sui margini del quale l'amanuense aveva scritto le sue lamentele: O Santa Vergine, fai che l'inchiostro diventi più, nero; e su un altro foglio il fraticello appare esa< sperato: O Signore, fosti Tu a fornire l'inchiostro f Io son Cormac, figlio di Cosnomah, e se ci dovessimo incontrare fri Sticceremmo per quest'inchiostro - Anno del Signore 1375. Giù, nel cortile del Collegio, arrivavano frotte di turisti americani per salire nella stu perda biblioteca a guardare il Libro di Kells. Studenti af frettati andavano verso le lo ro aule, perchè è l'epoca degl esami. C'era un'atmosfera squisita di cultura in quel bel cortile del Trinity College, la cosa più nobile che gli inglesi hanno lasciato a Dublino, con rango pari ad Oxford e Cambridge. Ma il Trinity è un'Università Protestante, e in Irlanda la rivalità religiosa si ficca dappertutto: il governo della Repubblica ha ora fondato l'Università Nazionale, che è il fortilizio culturale cattolico; mi è stato detto che per andare al Trinity un buon irlandese deve avere il permesso del Vescovo! C. M. Pranzerò Pensiamo all'inverno; la moda non perde tempo, ecco un piccolissimo feltro nero pel prossimo dicembre

Persone citate: Bobbio, Christian Dior, Parisi, Santa Vergine