Austin chiede a Malik di cessare l'ostruzionismo

Austin chiede a Malik di cessare l'ostruzionismo Tre ore di vane discussioni all'Uno Austin chiede a Malik di cessare l'ostruzionismo In caso contrario gli altri membri del Consiglio di Sicurezza si consulteranno sulle misure da prendere - Giovedì un'altra riunione Lake Succes, 8 agosto, jeI lavori del Consiglio di Si- gcurezza hanno ripreso questo ; ppomeriggio alle ore 15,20 (lo cali) sotto la presidenza del delegato sovietico Jacob Malik. Due progetti di mozione sono sul tavolo del Consiglio: una mozione americana, la cui discussione è stata già approvata e che condanna la aggressione in Corea raccomandando agli Stati membri di non prestare aiuto ai Nordcoreani, e una mozione sovietica che chiede che siano invitati ai dibattiti i rappresentanti delle due Coree e della Cina comunista, ed ordina la cessazione del fuoco in Corea e il ritiro;delle truppe straniere dal territorio coreano. Due proteste Malik dà innanzitutto lettura di una nota di protesta nord coreana per presunte atrocità commesse dalle truppe americane in Corea. Nel documento si accusano gli Stati Uniti di atti inumani contro le popolazioni civili. Nel telegramma è detto, tra l'altro, che oltre quattromila persone sono rimaste uccise o ferite nella località di Wonsa e settemila a Seul in seguito a bombardamenti americani. Dopo la lettura del telegramma, Malìk ha annunciato, di avere ricevuto una comunicazione da parte della commissione delle Nazioni Unite in Corea nella quale la commissione stessa afferma di avere avuto ulteriori informazioni sulle atrocità comuniste contro soldati americani feriti o prigionieri. Interviene quindi il delegato della Cina nazionalista, Tsiang il quale chiede al presidente « se non ritenga suo obbligo attuare la decisione presa il 25 giugno dal Consiglio e cioè di invitare un rappresentante della Corea meridionale a prender parte ai dibattiti ». Tsiang ricorda . che è conforme alla procedura ed alla prassi del Consiglio di invitare immediatamente il rappresentante di uno stato, allorché l'invio di tale invito sia stato deciso dal Consiglio, e cita in proposito numerosi esempi tratti dai dibattiti sulla questione indonesiana, su quella palestinese e su quella del Cascemir. «In tutti questi casi — sottolinea il delegato — quando si. è de. ciso di invitare un rappresen tante, non ci si è pensato una seconda evolta ». Malik risponde ohe sarebbe « prematuro » prendere delle decisioni concrete, in quanto diversi delegati debbono ancora esprimere fi loro punto di vista sulla questione degli inviti ed aggiunge: «Non è opportuno affrettare le cose. C'è ancora chi desidera parlare ed ha il diritto di farlo. Sarò ben lieto se le discussioni potranno esaere completate oggi e se si potrà arrivare ad una decisione definitiva». Inconsueti applausi Il dr. Tsiang protesta vivacemente per questa interpretazione delle norme di procedura, e la sua protesta viene accolta — contrariamente alle abitudini di Lake Success — da calorosi applausi di altri delegati e del pubblico, che Malik richiama all'ordine. Il delegato norvegese Arne Sunde interviene dicendo con .un tono d: sarcasmo: « Il presidente afferma che una sua decisione è prematura. Ma non dovrebbe essere mai prematuro, pei il presidente, assolvere f suoi doveri ed osservare le regole procedurali ». Malik replica: « H presidente si attiene strettamente alle norme previste dalla Carta iisgglfnnppSbiCtUphlJimlpndtss■ IlllMlllllllllllllllIllllllllllllllllllllllllItltllllllll ed alla procedura del Consi glio ». Quindi ribadisce le sue precedenti accse contro la g a l i i l o e n a a e e o i è d n e e e — i e e n a a a illegalità delle decisioni prese in giugno e in luglio dal Consiglio di Sicurezza, aggiungendo che gli Stati Uniti vogliono « imporre al Consiglio la loro versione unilaterale e falsa » sulla questione coreana e temono in una discussione internazionale aperta, la partecipazione di entrambe le parti in causa. Dopo averi accusato gii Stati Uniti di usare metodi briganteschi oer tentare di imporre la loro volontà al Consiglio, Malik, ha dichiarato che il governo degli Stati Uniti n. i suoi seguaci hanno paura della verità, così come hanno paura dM fuoco. Si alza poi a parlare il delegato britannico, sir Glady Jebb, il quale ha sostenuto che il Consiglio deve votare solamente in merito all'invito alla Corea settentrionale ed ha proposto, qualora il Consiglio non possa accordarsi sul modo di votare, un aggiornamento della riunione affinchè i singoli delegati possano consultarsi. Accusa diretta Nel dibattito è intervenuto quindi il delegato americano Warren Austin il quale, ppr la prima volta da quando b'. sono iniziate le discussioni ha nominato la Russia definendola la potenza che si trova alle spalle degli invasori coreani. Austin ha quindi chiesto solennemente al Consiglio di Sicurezza: « Chi ha la possibilità ed il potere di annullare quanto è stato fatto nei confronti della Corea del Sud? ». E subito ha risposto alla sua stessa domanda dicendo: « L'Unione Sovietica ». Il delegato americano ha successivamente proposto l'aggiornamento sino a giovedì pomeriggio affinchè Malik possa avere il tempo di mettersi in contatto con Mosca allo scopo di vedere se il Cremlino è disposto a mutare la tattica adottata che minaccia di paralizzare ogni attività del Consiglio sino al 1" settembre, quando cioè Malik dovrà cedere ad altri le sue funzioni di presidente. La proposta dì Austin è stata fatta dopo tre ore e mezzo di discussioni. H delegato americano ha avvertito Mattk che « se egli non cesserà la sua tattica ostruzionistica entro le prossime 48 ore, gli altri membri del Consiglio si consulteranno per stabilire le misure da prendere per riaffermare l'autorità del Consiglio stesso ». Subito Malik riprende la parola per lanciare un nuovo attacco agli Stati Uniti ed al « regime fantoccio di Syngman Ree », rilevando che « è stata la Corea meridionale ad attaccare la Corea del nord » e asserendo che il Consiglio ha ba sato le sue precedenti decisioni su una interpretazione non obbiettiva degli eventi, ha ripetuto che gli Stati Uniti sono colpevoli di aggressione diretta nei confronti del popolo coreano, ed ha accusato Austin di far uso del Cons'glio di Sicurezza per diffondere propaganda americana. Malik ha parlato per mezz'ora e le traduzioni hanno richiesto un'altra ora. Così an che in questa come nelle precedenti sedute non si è concluso nulla di positivo. Prima dell'aggiornamento, Malik ha fatto circolare il testo di un progetto di mozione nel quale si « invita 11 governo degli Stati Uniti a cessare e non permettere nel futuro il bombardamento aereo o con altri drpdrehplsnttdicbmhsasmrirmsdamezzi di città e zone popolate ed il mitragliamento dall'aria llllllll IlllllllIIIIIIilllIllMllllllItllMtllllllllllll della pacifica popolazione coreana ». Poscia il Consiglio ha proceduto alla votazione per decidere il giorno in cui dovrà riunirsi. Con 9 voti favorevoli ed un'abtensione il Consiglio ha dec'so di tenere la sua prossima riunione giovedì alle ore 20. Quella odierna è stata una seduta carica di tensione. In nessuna delle riunioni sinora tenute dal Consiglio si è avu ta una sensazione così netta dell'importanza dei dibattiti in corso. La dichiarazione di Austin che l'Unione Sovietica potrebbe, qualora lo volesse, richiamare gli invasori nord coreani ha segnato un improvviso distacco dalla linea di condotta adottata dagli Stati Uniti che sino ad ora avevano accuratamente evitato di indicare di rettamente il Cremlino come il sobillatore del conflitto coreano allo scopo di lasciare il modo alla Russia di ritornare sui suoi passi qualora ritenesse di essere andata troppo oltre. »IMI<M1tll(lllllll|]|ll11Mllllll11lllil1lllI1MlllllllM

Persone citate: Arne Sunde, Consi, Jacob Malik, Lake Succes, Syngman, Warren Austin