Arrestati gli assassini del piccolo Massimo

Arrestati gli assassini del piccolo Massimo Arrestati gli assassini del piccolo Massimo La criminosa attività della banda ti cut capo era il figlio di un ricco agricoltore Roma, 5 agosto La tranquillità è tornata 1alle porte della capitale, ilbanditi che hanno assassinato, in un agguato sulla strada di Anagni, il piccolo Massimo Cerulli, mentre transitava a bordo di una macchina con i genitori e la nonna, sono stati oggi assicurati alla giustizia. Le squadre di carabinieri della tenenza di Velletri — agli ordini del capitano Mayer, del tenente Brancaccio, del maresciallo Savino — dopo un minuzioso rastrellamento effettuato a turni massacranti, giorno e notte, senza soste, controllando strade, cascinali, sentieri, vallette, burroni e grotte nell'accidentato terreno della zona di Artena, hanno catturato al completo — nel giro di tre giornate — l'intera banda composta da tre uomini e una donna, dei quali era capobanda un giovane e ricco contadino. Nove rapine a mano armata e un omicidio sono il tragico bilancio dei quaranta giorni di attività di questi quattro fuorilegge del triangolo Giulianello-ArtenaPaliano (è nella prima locali tà che l'altra sera, in piena azione delle forze dell'ordine, i banditi non esitarono a tendere un agguato a un vespista). I contadini chiamavano quel territorio « il triangolo della rapina ». Due giorni or sono i carabinieri fermavano il giovane contadino Cesare Pompi, di 19 anni — che è poi risultato essere la staffetta dei criminali — il quale si mostrava spaurito e reticente. Sottoposto a intenso interrogatorio il Pompi finiva per confessare tutto e forniva i nomi dei complici. Durante la scorsa notte e nella prima mattina di oggi, tutta la banda potè così essere arrestata ed assicurata alla giustizia, mentre vennero scoperti in alcune grotte rifornimenti di viveri e di armi, preparati dai banditi. Verso le due veniva attorniato dai militi un caso lare isolato e in esso veniva sorpreso nel sonno e costretto a deporre le armi che aveva prontamente impugnato, certo Carlo Gianfranceschi, di 28 anni. Verso le sette i ca- i 1 capanna l montano, in località e — e i e e o i i l a , irabinlerl raggiungevano jma,capanna sita in un podere montano, in località Sant'A- gata, dove il 24enne Giorgio Cipriani, figlio di un ricco a-ricoltore di Artena, e capo ella banda, dormiva su di un giaciglio di paglia, assieme alla sua amante ventenne certa Maddalena Luzzi. All'intimazione di uscire con le mani in alto il fuorilegge tentava di fare fuoco, ma coraggiosamente due carabinieri appostati ai lati dell'uscio gli balzavano addosso immobilizzandolo. La donna invece si lasciava tranquillamente arrestare. Il Cipriani — assai noto nella zona per i suoi atteggiamenti spavaldi e per il suo gran sciupìo di denaro — sottoposto a stringente interrogatorio negava tutto disperatamente, ma verso le quindici finiva per confessare pienamente, come del resto avevano già fatto i suoi complici. Era stato lui a sparare contro l'Aprilia con la sua rivoltella calibro 12. «L'ho fatto per dispetto — ha detto — perchè non s'era fermata quando ho intimato l'alt ». Domani avrà luogo il confronto fra i genitori del piccolo Cerulli e l'assassino

Persone citate: Brancaccio, Carlo Gianfranceschi, Cerulli, Cipriani, Giorgio Cipriani, Maddalena Luzzi

Luoghi citati: Anagni, Artena, Paliano, Roma, Sant', Velletri