Allarmisti e speculatori di Vittorio Gorresio

Allarmisti e speculatori Allarmisti e speculatori Roma, 5 agosto. Oggi una informazione di Bapore ufficioso fa sapere che il governo, nonostante la carenza legislativa determinata dalle ferie, seguirà con molta attenzione il problema dei prezzi e che è deciso ad attuare le necessarie disposizioni per stroncare la speculazione dovunque e comunque essa si manifesti, sia cioè nel settore industriale sia in quello commerciale. Si assicura altresì che verranno anche attentamente seguite certe forme propagandistiche di determinati partiti che tendono, attraverso un non giustificato allarmismo, a diffondere pànico tra i consumatori : anzi severi provvedimenti di natura penale sono da prevedere contro coloro che, nel creare nella popolazione uno stato di disagio, incorrono in un vero reato previsto dal codice: essi saranno quindi denunciati all'autorità giudiziaria. Conosciamo il fenomeno che si ripete in tutto il mondo ad ogni allarme di complicazioni politiche capaci di portare la guerra. Da circa un anno in Svizzera le stesse autorità federali consigliano ai cittadini di accumulare provviste. In Francia gli accaparramenti sono cominciati due mesi fa. In Inghilterra sono impediti dal razionamento, oltre che dal vigile senso di autocontrollo dei cittadini. Ma negli Stati Uniti, subito dopo il messaggio di Truman che annunciava restrizioni, controlli economici e nuove tasse, la psicosi ha dilagato e sono cominciati in proporzioni mai vedute gli acquisti di zucchero, caffè,- carne in scatola e pneumatici. Il Neio York Times di giorni addietro pubblicava una intera pagina pubblicitaria per conto della società «Macys the Stare», esercente una serie di emporii in tutta la Confederazione, che intendeva mettere in guardia i consumatori contro il fear buying, cioè contro il fenomeno degli acquisti determinati dalla paura. Diceva infatti l'inserzione: «Nella nostra qualità di più grandi emporii di vendita di tutto il mondo siamo in grado di conoscere la verità. Non vi è nessuna preoccupante scarsità di nessun articolo». In Italia, qui a Roma, si segnala da ieri un movimento di acquisti di sale commestibile. Prima s'era già avuta una intensa ricerca di grassi e sapone sia da parte di speculatori sia da parte di consumatori. Ad una grande drogheria del centro Faltro giorno sono state rivolte diverse richieste da parte di singoli clienti di intere casse di sapone. E' stata messa in giro la voce che la Pirelli avrebbe cessata la produzione di materiale per il consumo civile e, per quanto la notizia sia stata subito smentita, gli imboscatori sono scesi in campo seguiti dai privati: un ricco possidente, secondo quanto si assicura, avrebbe l'altro giorno comperato per proprio uso sessanta « treni » di pneumatici per le sue tre automobili. A Milano e a Torino qualcuno starebbe accantonando viveri e forniture di scorta e acquistando merci e articoli di facile fruttuoso realizzo in caso di emergenza. Forse Torino è la città che ha più risentito della corsa improvvisa all'accaparramento e sarebbe diventata, per conseguenza, la città più cara d'Italia. Nuovi borsari hanno acquistato in una settimana tanto zucchero quanto di solito viene consumato in un mese, mentre il prezzo dell'olio saliva, per effetto di analoghe speculazioni, da 375 a 450 lire il chilogrammo. Il fenomeno si ripercuoteva a Milano, dove l'olio aumentava di 50 lire e il burro di 100. Era poi la volta dello scatolame, rapidamente rarefatto e per alcuni tipi quasi introvabile, e di alcune materie prime industriali di largo consumo. Le Borse e i relativi « borsini » hanno, risentito del movimento, l'oro è salito a quota 900 e il dollaro continua il rialzo, com'è aumentato il costo del denaro, per il quale oggi si chiede quasi per norma fino a un tasso del 25 per cento. Contro la speculazione è noto che le gride del governo hanno efficacia molto relativa: più assai delle minacce vale la persuasione, la propaganda svolta sulla base di fatti. Così a Torino sta per essere assicurata — fermi restando i prezzi al minuto — una fornitura di mille quintali di zucchero al giorno dai centri di produzione del Veneto, e circa 500 quintali di sale sono arrivati in una sola giornata per colmare le deficienze prodotte dagli accaparra menti dei giorni scorsi. Pro cedendo su questa strada anche negli altri settori, il fenomeno potrebbe venire arrestato o per lo meno circoscritto, dato che realmente, come annunciava l'inserzione del più grande emporio del mondo e come si rileva dalla lettura dei dati dell'Istituto centrale di statistica, non esiste penuria di alcun prodotto nel mondo, e in particolare le condizioni di approvvigionamento dell'Italia non destano alcuna preoccupazione. .Nel settore dei cereali la raccolta del grano sarà quest'anno superiore a quella dell'anno scorso, quella del risone ammonterà a più di sei milioni di quintali. Le scorte di olio ci tengono al riparo da qualunque avversa congiuntura stagionale, mentre l'entità del patrimonio zootecnico garantisce la copertura del fabbisogno di grassi animali. La produzione ortofrutticola è notoriamente esuberante, il raccolto delle patate si prevede che superi del 18 per cento quello del 1949. Quanto allo zucchero, la produzione bieticola consente una produzione di oltre 40 milioni di quintali, garantendo la possibilità di un consumo Ìiro-capite superiore a quelo prebellico. Le disponibilità di carni per il consumo sono in aumento, come in aumento sono le produzioni dèi prodotti industriali di largo consumo, quali il sapone, i tessili, le calzature: e più che noto, anzi, che, se una crisi c'è in questi settori, è una crisi di superproduzione. Nessun allarme quindi può venir da una realistica considerazione dello stato dei fatti. Sarà il caso comunque di colpire i responsabili della propaganda allarmistica, la cui colorazione politica non è facile da stabilire. Abbiamo detto ieri che i borghesi inconsulti accaparratori di merci fanno il gioco dei comunisti, ma è doveroso riconoscere che reciprocamente la stampa comunista favorisce con la sua campagna di allarmismo proprio gli stessi speculatori borghesi, così che al vantaggio politico dei difensori del popolo .affamato corrisponde il vantaggio finanziario degli affamatori del popolo. Il governo pertanto si propone interventi di difesa perchè, dice una nota di ispirazione ufficiosa diramata questa sera, « i propagandisti e gli speculatori si illudono se pensano che il governò non intenda tutelare il benessere della popolazione ». Vittorio Gorresio