Spotorno, cittadina felice

Spotorno, cittadina felice CHIACCHIERE SULLA SPIAGGIA Spotorno, cittadina felice II piccolo centro balneare si dedicò tutto alla riparazione delle proprie piaghe - Oggi ha 2 mila abitanti e circa 3 mila villeggianti (Dal nostro inviato speciale) Spotorno, agosto. Bisognerebbe gridare a tutti i venti il caso di Spotorno, piccolo centro balneare a 12 chilometri da Savona, perchè si tratta di un caso raro nella storia degli uomini. Spotorno è contenta della propria sorte, è felice di vivere e lo dichiara apertamente. Di solito, o si comincia col mentire da mercanti piangendo lagrime artificiali su mali inesistenti, oppure si tempera il bene con reticenze, lo si semina di «ma» e « però >, si sospira verso 11 futuro come possibile apportatore di guai. Dunque, Spotorno non fa mistero della sua contentezza é non ne limita la portata. A tener su questo stato d'animo, vale innanzi tutto una ragione storica. H suo nome derive¬ rebbe da « Spalturno », sinteiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii a a si di due torri protette da uno spalto, e c'è chi dice che le torri fossero cento; cento, o due, sta di fatto che il sito, fortificato contro le minacce provenienti dal mare ed anche contro quelle che la terra non lesina, respirava più guerra che pace. Ora, invece, la pace è assoluta, e giova a far sorridere il cuore il ricordo dei tempi tristi. La guerra, tuttavia, venne a trovare Spotorno, senza provocazione diretta, al tempo delle incursioni aeree, e la cittadina s'ebbe addosso tante bombe da uscirne come uno dei centri della Liguria più danneggiati. Ma la disgrazia si trasformò in ima radice di gioia, perchè Spotorno, sacrificando le manifestazioni destinate alla sua pubblicità e raccogliendo ogni rivolo di denaro tendente a smarrirsi, si dedicò tutta alla riparazione delle proprie piaghe, sicché oggi non se ne vedono più, non solo, ma costruzioni nuove parlano chiaramente della salute ritornata in pieno. A sottolinearla di più, tre grandi costruzioni stanno per sorgere sull'area del vecchio cimitero, 11 che, se vogliamo, è anche simbolico. Autorità e singoli, intesi a riaccomodare come abbiami detto, trascurarono mosche e zanzare che si moltiplicarono con la vivacità abituale ma l'atomica del D.D.T. le spolverò in men che si dica. Ed anche questo cessar di punture è motivo di gioia. Ci sarebbe da perfezionare la fognatura ma questo difetto di perfezione non incrina l'ottimismo di Spotorno: quel che si poteva fare è stato fatto. C'è un bel progetto, il progetto è andato a Roma, là ha raggiunto il ministero che lo riguarda, il ministero lo ha preso subito in esame e lo ha approvato. Mancano soltanto i fondi, ma non bisogna amareggiarsi l'anima con le piccole cose. Diremo ora che Spotorno ha 2 mila abitanti e che, tra case private, 22 alberghi e pensioni, ospita circa 3 mila villeggianti. E' come sommersa. Se fa i conti, ne trova 500 di più che lo scorso anno, per i nazionali. E va bene anche con gli stranieri; nel 1949, a luglio, erano 45 in tutto, oggi sono 120. Se vogliamo smistarne alcuni, troviamo 42 svizzeri, 35 inglesi, 18 francesi, 15 belgi, 8 americani e 1 polac co. La numerosa presenza de gli inglesi è particolarmente simpatica perone denota in essi qualsiasi mancanza di rancore verso Spotorno che pur li offese, sia pure involontaria¬ mente. Tutti sanno che nel maggio del 1917 il piroscafo Transylvania, carico di truppe inglesi e di civili, fu colato a picco da un sommergibile ger manico proprio di fronte a Spotorno. Numerosissime furono le vittime, e il triste episodio fu ricordato in un monumento, eretto di fronte al mare.. Allora, Italia ed Inghilterra erano amiche. Tanto amiche, che, finita la guerra combattuta insieme, e vinta insieme (magari con risultati diversi), Spotorno non volle stuzzicare la suscettibilità inglese a proposito di acqua salata (mare) e nell'erigere un monumento ai suoi caduti fece in modo che guardasse verso terra. Venne poi il momento dei bronci, e ì vecchi compagni di armi si fecero un po' di guerra. Non mancarono in quella circostanza spiriti gretti (o arrabbiati) che trovarono *insopportabile » la presenza in suolo italiano del monumento ai naufraghi del Transylvania e ne domandarono la rimozione che fu concessa. Finiti 1 bronci e la guerra, il monumento si perdette fra pratiche burocratiche e ancora non torna Peccato. La storia non si cancella a colpi di spugna, e Spotorno sarebbe contenta di riavere questa sua piccola opera Attualmente, essa non possiede che un busto al garibaldino Francesco de Maestri e quel suo monumento ai Caduti della guerra 1915-18 Diremo però in inciso che esso è ben ricco, se non di arte vera e propria, di particolari che si impongono all'attenzione. Basta pensare alla patina di verde che qua e là lo ricopre; è ruggine di bronzo, cosi come è arrugginita un po' la memoria di quella guerra. Guardate inoltre quel piccolo buco. Il monumento rappresenta un uomo nudo con una bandiera. Il buco è nel ventre, a un palmo dall'ingui ne. Ed è un buco di protei tile. Glielo tirò ad oltre venti anni di distanza — e deliberatamente! — un maresciallo tedesco. a. a