Denunciati i responsabili dell'uccisione dell'ing. Matteucci

Denunciati i responsabili dell'uccisione dell'ing. Matteucci Denunciati i responsabili dell'uccisione dell'ing. Matteucci In seguito a questo assassinio furono giustiziati sei incomodi testimoni Ravenna, 28 luglio A conclusione di un lungo ciclo di indagini la squadra dei carabinieri di Ravenna ha denunciato all'autorità giudiziaria, quali responsabili dell'uccisione dell'big. Leonello Matteucci, di 56 anni, da Bologna, avvenuta in Massalombarda la mattina dell'8 maggio 1945, le seguenti persone: Angelo Garavina, di 36 anni, operaio meccanico; Romeo Garavina, fratello del precedente, di 52 anni, agente agricolo; Quinto Pirazzini, di 20 anni, esercente; Edgardo Bassi, di 36 anni, operaio meccanico, tutti in stato d'arresto. Inoltre, per responsabilità inerenti allo stesso delitto, sono stati denunciati Alberto Giglietti, di 25 anni, ex-guardia comunale di Massalombarda, già detenuto per altri reati; Rino Mazzolenì, di 38 anni, impiegato alla Camera del lavoro di Ravenna, ora latitante; Sergio Guardigli, di 35 anni, già sindaco di Massalombarda, ora latitante, Mario Ghiselli, di 46 anni, guardiano privato, latitante; Vanes Pollini, di 24 anni, operaio, latitante; Giulio Gherardi, di 29 anni, latitante. L'ine. Matteucci, tornato a Massalombarda la mattina del 7 maggio 1945 per cercare di riorganizzare un'azienda agricola della quale era titolare, dopo avere annunciato a qualcuno del paese la propria intenzione di recarsi il matti no seguente in visita all'azienda, partiva da Massalombarda, ma non vi faceva più ritorno, e il suo cadavere non è mai stato rinvenuto. Si pen sò subito che il Matteucci fosse stato ucciso, e vi fu chi si incaricò di cercare di scoprire fli autori del delitto. Ma c'era 'altra parte chi aveva interesse a fare assolutamente tacere chi sapeva qualcosa. Co sicché la sera del 18 maggio sei persone furono prelevate da sconosciuti e in seguito uccise. Si trattava di Armando Conti, Armando Bordini presso cui si tenevano talvol ta le riunioni del comitato clandestino di liberazione, Ferruccio della Valle, Arrigo Mincioni, Oreste Piso e Aldo Guerrini. Il Conti era il factotum dell'ing. Matteucci e più di tutti si era adoperato per scoprire chi fosse l'autore dell'assassinio del proprio principale, e anche gli altri erano al corrente di qualche notizia, per cui vi fu chi provvide a farli tacere per sempre. Dopo una seduta di un sedicente tribunale del popolo i sei furono giustiziati e sepolti in un campo di grano nel pressi di San Patrizio. Le loro salme furono rinvenute alcuni giorni dopo. I carabinieri hanno concluso cosi una lunga operazione durata per molto tempo e ora le indagini sono finalmente terminate.

Luoghi citati: Bologna, Massalombarda, Ravenna