La città delle grotte di Delio Mariotti

La città delle grotte LA VISITA DI DE GASPERI ALLA LUCANIA La città delle grotte Un problema semisecolare - 3196 famiglie vivono nei "sassi,,, abitazioni scavate nel tufo - La prossima costruzione di 200 case i a e o o e i e n a i o a a o a : l a a n l l a o (Dal nostro inviato speciale) Matera, 24 luglio. L'anno scorso, alcuni deputati laburisti che facevano parte di un gruppo di parlamentari britannici invitati in Italia dal nostro Governo, colsero l'occasione per venirsene alla chetichella da Roma a Matera per vedere i « sassi ». Una curiosità morbosa spingeva i deputati laburisti verso questi luoghi che da anni una letteratura internazionale si ostina a presentare come una macchia nella tavolozza del paesaggio italiano. De Gasperi seppe del viaggio in sordina dei laburisti e ne ne rammaricò. Non aveva torto. Gli ospiti devono osservare certe elementari regole di correttezza e non è affatto apprezzabile che un invitato vada per prima cosa a vedere semi-interrati di un palazzo allo scopo di muovere critiche al padrone di casa. Da Zanardelli a De Gasperi Ora, De Gasperi stesso, visitando la Lucania nelle giornate di sabato e domenica, ha voluto andare personalmente a vedere i famosi « sassi ». In mezzo secolo, è il terzo presidente del Consiglio che pone piede nell'anfiteatro di grotte scavate nel tufo che ospitano il 60 per cento della popolazione di Matera: nel 1902 fu Zanardelli, che volle percorrere la Lucania presentata in un dibattito al Parlamento come una terra abbandonata da Dio e dai governanti. Dalla visita dello statista nel suo viaggio attraverso plaghe e fiumi a dorso di mulo e su carri trainati da buoi, nacque il 1901) la legge speciale per il Mezzogiorno che apportò benefici vari alla regione, specialmente nel campo della viabilità e iltatvsgdsinmnapdgpsdlGouladgptSmtsgdpgndafcm1mmrvpviiiiiiiiiiiiìiiiitiiiit iiiiiiiiiiiii)iiiiiiii[jiiii:iiiiii in quello della lotta antimalarica. Il dittatore inaugurò il solito palazzo delle poste e poi, a Matera, si spinse nella fantastica città dei « sassi ». La visita fruttò una strada che serpeggia ora in mezzo all'agglomerato di caverne e lavori di fognatura. Tuttavia i «sassi» rimasero, nonostante le imprese d'Etiopia, di Albania, ecc.; ma allora per dormire sonni tranquilli bastavano le « direttive » ai giornali a non parlare dello spinoso problema e per quanto riguardava le occhiate indiscrete degli stranieri, era sufficiente la polizia. A mezzo secolo di distanza dal coraggioso viaggio di Zanardelli e 14 anni dopo la visita di Mussolini, l'on. De Gasperi ha ricalcato le stesse orme e anzi, le ha estese a una esplorazione generale dalla Lucania, dedicando la sua attenzione alla inaugurazione di lavori di bonifica e di irrigazione e alla visita di complessi edilizi in corso di attuazione. Dei tre uomini di Stato, con deferenza alla memoria del gesto saggio e forte di Zanardelli, l'on. De Gasperi è l'uomo politico qui giunto con maggior bagaglio di responsabilità non sue, eppure animato da intenti di grande serietà e rafforzato nelle sue decisioni da provvedimenti di vasta portata testé approvati dal Parlamento in favore del Mezzogiorno, tra cui il programma di lavori per mille miliardi da spendere in 10 anni nei quadro della riforma agraria che nel Sud assur mera più grande rilievo. Che cosa si ripromettessero i deputati laburisti dalla visita ai « sassi » non si sa; i problemi della Lucania sono vasti e in primo luogo riguar- iiii!iiiiiMiiiiiiFiiiiii[iTiiii[tiiiiiiiiiiri;i[iiiiii]ii , a i e i a o o e e a a e i i o i o é n a r n r a i o - o e. Il n e a ò sè a rdi o nnoel e in el rn e ee. a aeà oceimdi iael dano la terra che va resa fertile dalle irrigazioni e poi distribuita a coloro che possano fissarsi al suolo in attrezzate case. Che cosa si ripromettono le più famose riviste straniere nel pubblicare documentari fotografici sui « trogloditi del secolo XX » non riusciamo a capire, anche perchè il problema dei « sassi » ha un aspetto tutto particolare e non puramente esteriore e si ricollega a una storia secolare allorché per i lucani scavare il tufo significava ricavare la casa e la chiesa, così come i veneziani edificarono sulla melma della laguna, con ìa differenza che questi ebbero il mare che li arricchì con i traffici e gli altri ebbero le invasioni, le pestilenze e il sole che disseccò le terre già disboscate dai barbari. Ciò fu capito da Zellerbach che come capo dell'B.C.A. in Italia visitò più volte queste zone. E, del resto, non è giusto attribuire alla giovane Repubblica italiana l'onta dei « sassi », se consideriamo che il governo De Gasperi ha affrontato la grossa questione del Mezzogiorno proprio nel momento più critico della storia d'Italia, all'indomani di una disfatta che le ha lasciato rovine e debiti. Villaggio mal squadrato I « sassi » materani sono esattamente S196 e per « sasso » si deve intendere una casa di abitazione. Il numero è alto in confronto alle comp.essive 5677 abitazioni della città. Le ultime statistiche affermano che liei « sassi » sono umidi; solo 111 sono forniti di latrina; appena 103 hanno un impianto per l'acqua. Di queste abitazioni trogloditiche 1688 hanno la stalla inserita nell'abitazione stessa, il che significa che le bestie, muli e somari in maggioranza fanno vita in comune con i cristiani. La città delle grotte vista dall'alto dell'anfiteatro ha un aspetto cupo e affascinante. Il tufo ha preso da sscoli una patina cinerea su cui affiora la lebbra verdastra delle muffe. Le nere occhiaie delle aperture dei « sassi », l'un l'altro sovrastanti, sono state ricoperte da muretti, porticcioli e finestrelle, sicché di primo acchito l'agglomerato appare come un villaggio mal squadrato, costruito a ridosso di una parete rocciosa; ma è guardando meglio o visitando il fantastico quartiere %he ci accorgiamo come ogni abitazione sia ricavata nel tufo; e chi più ha scavato ha avuto la casa più grande; e chi più ha lavorato e speso ha avuto le pareti interne intonacate; e chi è stato più sfortunato Ita avuto l'abitazione in uno strato di tufo più poroso che lascia trasudare l'umidità da ogni parte; e chi invece, è stato più povero ha dovuto accontentarsi di una tana dove collocare il letto la credenza e l'immagine sacra. E siccome i « sassi » nel corso dei secoli non hanno mai obbedito a un piano regolatore, chi li ha scavati lo ha fatto secondo le proprie convenienze e possibilità, di guisa che un « sasso » è stato aperto accanto all'altro, e altri più in alto e più in alto ancora fino alla cresta della parete, formando piazzale e viottoli, stradicciole e gomiti. Tutto questo nel corso dei secoli. Ci diceva De Gasperi alcune ore dopo la visita alla cupa e fantastica città, che il problema dei « sassi » afferra alla gola e l'impeto di risolverlo sommuove il sangue in uno slancio generoso. (Il Presidente all'uscita da alcuni tuguri aveva le pupille umide). Ma aggiungeva, il Presidente, con saggezza mon dpsrtdaplpbrtlrltzlgttscDlsdteinsE |*ffW«3J}j5}* !/ar ** ?ent™e?a-!!uila s0°lia o io te ni, r il so! di quegli antri. Bisogna per ciò andare cauti, procedere con gradualità allo sfollamento e intanto migliorare le condizioni di vita ai quelle famiglie costrette a rimanervi. /Sulla piazza centrale di Matera De Gasperi ha annunciato il prossimo inizio di S00 a muove abitazioni). Inoltre Fé lo I Gasperi ricordava le caverne n '.abitate a Roma nei pressi del i /e Terme di Carucalla, sulla s- | p„oSeoaiata Arrhenlnnirn la i oi21„ ?*?™*3~tL* .Sri di \ Sceiba recentemente scrisse do\una lettera al Presidente del r-1 Consiglio dicendosi lieto di \ avere collocato le tumiglie riiti fedenti nelle grotte in nuoa- „j.javuartumenti di- ~f"H* 2; «„t* A, ù ! quartiere di Santo Croce; e e, i anche De. Uasperi si era ral I legrato che in quella stupen- E- da zona di Roma non vi fosse più uno spettacolo che gli stranieri amavano fotografare. Ma tre giorni dopo le grotte erano nuovamente abitate da altra gente. Così potrebbe accadere a Matera qualora per magìa di un governante le S196 famiglie dei « sassi » potessero essere alloggiate, in brevissimo tempo, in casette rurali costruite ex-novo in altra parte della città. Gradualità, dunque, ci vuole e soprattutto occorre creare una base di giustizia sociale che sollevi il tenore di vita delle popolazioni del Mezzogiorno con lo strumento della riforma agraria e dei programmi di valorizzazione, fatti questi da opporre alla letteratura e alla demagogia sui « sassi » di Matera, fatti, come- ha voluto far rilevare De Gasperi nei suoi d'seorsì lucani, che devono concretarsi in un ambiente di unità e di solidarietà nazionale, con tro ogni speculazione politica e ogni propaganda di odio. Delio Mariotti