Anche i farmacisti a congresso a Verona di Angelo Viziano

Anche i farmacisti a congresso a Verona Anche i farmacisti a congresso a Verona Vogliono riportare in onore la terapia delle erbe - La tubercolosi e i salassi nelle relazioni del convegno dei medici (Dal nostro inviato speciale) c'è Verona, 24 luglio. |cneC'è stato un nuovo arrivo'^ di congressisti, con all'occhiel-1 t?u,lo, però, non più la medaglia delbronzea con l'effige di Do-L ^magk e di Moniz, bensì una'lnstarghetta argentea, recante al!a?'rcentro l'emblema della loro iZloclasse: mortaio e pestello. naz:farmacisti son venuti pur lo ro numerosi alle « Giornate » veronesi. Da domenica, anzi da posla ogni giornata è doppia: c'è:stala medica e contemporanea-1niente quella dì farmacia. Con1 indipendenza d'organizzazio- Stne; ma in verità con senti-[Smento di fratellanza tra le due ZI^categorie di studiosi e pro-,hafessiomsti, anche se questi] «cugini» hanno perduto da cotempo quei contatti sì familia-l^"ri di prima dell'era del tele-1 a fono, allorché era rituale che:lan1 irocapail recapito del medico si tro vasse in farmacia. Non son mancati d'altronde,;,, 5 medici nlla solenne Inalimi. oanuta «ir essa^ta Castelvec- aach^ ìfan SS, farmacisti ^che allettano anche l'attenzio- \%ne del medico colto e vi sono;la trai relatori «spezialid'alta f-fama: Guillot dì Parigi, Ga-' sparis di Berna, Meneghetti di Padova, Bonino di Bologna, Benigni di Milano, Cavallini di Pavia, Soldi, ecc. Si sono ficcati in mente di scoprire persin la cura del raffreddore e vogliono riportare in onore anche la terapia delle erbe. I medici hanno messo però sull'insegna altri nomi ancora di conferenzieri, dal Morelli di Roma al Roskan di Liegi, dal Guassardo di Torino ad Heymer di Essen. Di che hanno parlato? Ecco, basterebbe il nome di Morelli, direttore del Sanatorio Forlanini di Roma, per capire che la tubercolosi è venuta in ballo e per farci Papere come in grazia ad un geniale metodo operatorio ideato dallo stesso Morelli, un'operazione che per l'ascella va all'apice polmonare, molti soggetti un tem po destinati a rapida consunzione attualmente se la cavano e per vivere a lungo. Bisogna salutare con una certa reverenza i chirurghi del polmone; stanno facendo prodigi conservatori di vite nell'attesa che i tre farmaci attualmente in lizza od in collaborazione, per vincere la tubercolosi con espedienti medici, si decidano finalmente a svelarci quali siano gli accorgimenti di cui necessita la lo- tiiiIi(DnprconanivegvochvavadraBgpaaff ro somministrazione, affinchè il germe tubercolare non ci giochi il tiro birbone di assue farsi alla loro presenza e di infischiarsi allegramente delle loro mosse. I tre aggressivi antitubercolari, come ormai si sa, sono: la streptomicina, una delle muffe del giardino delle sette meraviglie (sette sono difatti i tipi dei microscopici funghi terapeutici ) ; il PAS, acido paraminosalicilico; il tiosemicarbazone TbI/698, di cui détti ampie notizie per bocca dello scopritore Domagk nel mio primo servizio. Fate in modo — ha ditto press'a poco Domagk l'altro zgiorno —- che "alméno q\iè-\at'ultimo farmaco sfugga al rischio di creare, per errori: di condotta terapeutica, dei |bacilli tubercolari resistenti alia sua azione. Ma — ironia del caso — Heymer è venuto a aire a pochi giorni appena di distanza che certamente esistono ceppi tubercolari resistenti al TbI/698 primitivamente, cioè già per natura! Guai, dunque, ad incappare in uno di quella razza! P.r contro Heymer ha ribadito l'importanza terapeutica del TbI/698, oltreché nelle forme tubercolari cutanee e delle mucose, anche nella tubercolosi polmonare, pur non nascondendo, che più vecchio è il processo morboso meno favorevoli sono le prospettive del trattamento. Favorevoli sono queste nelle infiltrazioni spec.fiche precoci dei polmoni, nella forme diffusive broncogene, nelle stesse caverne, quelle buche cioè che la tisi scava nella compagine del polmone e che psr lo più, tramite qualche bronco, si mattono in comunicazione con la cavità della bocca (tubercolosi aperta) disseminando bacilli. Solo se la caverna è di veccha data il TbI/698 dovrà sudare ben di più per arrivare in porto; poiché le pareti di cui la tana si ammanta resistono assai alle mine del medicamento. Tutto SQmmato, ad ogni modo, pur non essendo nessuno dei tre farmaci antitubercolari oggi alle stelle capaci di uccidere il bacillo r?sponsabile ma tutti pronti a paralizzarne i movimenti, è da sperare con Domagk e> agendo a turno od a for riunite, la arrestino una u,onat volta questa valanga lla tubercolosi, ^° scopritore del TbI/69» sl.ste Perchè il medicamento rvi n,ella idonea concentraone ne} PV111? della d Jittuosa :one del bacillo di Kock. Ce a pensare che una delle vie ossibili da seguire sia aneli sua somministrazione allo a.to di nebulizzazione aeror(attravAerso « fl,Jro Ir ';'0.èo mediante quel t^/^Sif0'*0?0 ^ Guaf" SSrt^E2*2iiS battezzato ^^P^T0*6 £ a «su cui a dottamente dissertato ieri Sarei tentato di riferir: an ora su qualcuno degli altri "!1 trartatj a! Convegno, dal teraP*a. di Ascoli nella mana' au impiego di quel fa- oso iodio 131 per la cura del ancro della tiroidi su cui ha arlato il Dargent di Lione a alla cura del luPus erite- a ^eldolesi di Palarmo. Ma ^«^e^&a %$^smi df Rolkam sul a emostasi spontanea, su quel -nomen0 ^Vale, cioè, per cuarferspqua esprmatredealpelobscpoesstpoy, socemdenadisabrvoi l'hcorisviiiiiiititiiiiiiiijiiiiitiiiijriiiiiiiiiiiiiiiiiicifiifiiitii cui le emorragie tendono ad arrestarsi spontaneamente. In sostanza, secondo le affermazioni di questo valente sperimentatore, c'è da rivedere qualcosa nella prassi medica a questo proposito. Fidarsi, ad esempio, di una sola di quelle prove che si sogliono fare prima di interventi o di certe altre cure per saggiare la tendenza o meno dell' individuo alle emorragie non conviene; perchè la puntura fatta nel lobulo di un orecchio lascia scorrere il sangue per un tempo x, mentre se per caso la si eseguisce dall'altro lato — è stato ora accertato — il tempo di emorragia può essere y, pur trattandosi dello stesso soggetto. Eppoi l'azione di certi medicamenti vantati come frenatori di emorragie e dello stesso salasso va revisionata. Sarebbe lungo e ozioso dire perchè l'antica pratica del salasso nell'emorragia cerebrale è da accettare qualche volta con estrema cautela; ma i convenuti alle « Giornate » l'hanno ascoltato da Roskam con vivo interesse, a prò dei rispettivi pazienti. Medico avvisato, cliente salvato! Angelo Viziano itiiiiiiiitiitiiiijiiitlliililltiiiiililiiiilJllt iciii Il prof. Almelda Lima di Lisbona che ideò la lobotomla per la cura della pazzia. sq

Persone citate: Bonino, Cavallini, Kock, Meneghetti, Moniz, Morelli, Soldi