Un ciclo infernale

Un ciclo infernale Un ciclo infernale La corsa agli armamenti è incominciata. Trumati .ha chiesto dieci miliardi di dollari (una cifra corrispondente al reddito annuo del popolo italiano) e già' si parla di altri venti, perchè occorre molto tempo per trasformare i dollari in divisioni armate. Gli esperti hanno già spiegato le conseguenze economiche e sociali del febbrile riarmo, quelle politiche sono imprevedibili. Intanto la guerra in Corea continua. Una presunta, rapida operazione di polizia ha preso l'aspetto d'un'impresa militare lunga e difficile. Quando Mao combatteva contro Ciang-Kai-Scek, le vittorie erano sempre attribuite alla corruzione dei generali del Kuomintang. Ora gli americani vedono, m£P.ccupati,.,che l'arte.,mo- Un cinfer«SS" delta „?;'wrpiù un privilegio dell'Occidente. Si avverano le profezie di Spengler: sotto la guida del russi rinasce un pericolo giallo che minaccia l ' equilibrio militare del mondo. Questo è il parere di Hanson W. Baldwin, critico militare del New York Times, che scrive: « Dove ieri vi erano soldati inesperti e indisciplinati, oggi si formano eserciti moderni che, per taluni aspetti, la resistenza fisica ed il disprezzo della vita, sono superiori a quelli occidentali. Noi combattiamo in Corea contro un esercito di barbari, ma si tratta di barbari militarmente istruiti e bene armati ». Negli Stati Uniti i pareri sono unanimi su tre punti: inviare a Mac-Arthur rinforzi necessari per concludere in forma onorevole la campagna lIIIIIIIIIIIIIIIIIIlllllllllllllllMflIIIIIIIIIIIIIIIIIIII iclo nale t^K;^«.^,^^. coreana; dare corso ad un piano militare per l'eventuale rischio d'una guerra con la Russia; armare gli alleati europei. Tuttavia alcuni temono (come Walter Lippmann) che i comunisti, con colpi di mano in punti periferici, impongano il loro piano strategico. « Se la piccola Corea — scrive il critico militare Max Werner — già assorbe metà delle nostre forze terrestri, quante divisioni saranno necessarie in Estremo Oriente per resistere ad un'azione russo-cineset ad in tal caso con quali mezzi difenderemo la Europa f ». L'Europa occidentale, disarmata, regione di frontiera, prima linea d'un immenso fronte, segue con preoccupazione le reazioni russe alla risoluta politica militare dio della Gazette de Lausanne sul tema « probabilità di pace, rischi di guerra »■ conclude: «L'U.R.S.S. farà la guerra soltanto se attaccata, se si prepara un attacco, o se crede che tale preparazione sia in corso. E' interesse evidente dell'Occidente, che non vuole la guerra con la Russia, convincerla che non ha questo piano ». Gli armamenti americani ed i primi timidi accenni ad un riarmo europeo, logica conseguenza dell'aggressione coreana (gli S. U. e gli altri non possono attendere inermi le decisioni di Stalin e dei suoi compagni del Politburò) aumentano i sospetti di Mosca. E' incominciato un ciclo' infernale; non si vede, per ora, una pacifica via d'uscita. g. d. b. IIIIIIIIIlllllllillllllllllllMIIIIIIIIIIIlllllMIIIIIIII

Persone citate: Ciang, Hanson W. Baldwin, Mao, Max Werner, Spengler, Stalin, Walter Lippmann