L'aeroporto di Caselle pronto per il '51

L'aeroporto di Caselle pronto per il '51 Presa di possesso del terreno ed inizio dei lavori L'aeroporto di Caselle pronto per il '51 Sono Iniziati ieri mattina i lavori dell'aeroporto di Caselle. Alle ore 11 i tecnici del Comune che hanno elaborato il progetto, il col. Ibba, capo del demanio della prima zona aerea e l'ing. Castagna direttore dell'aeroporto civile dell'Aeritalia hanno presenziato alla cerimo-' nia della consegna del terreno alla ditta appaltatrice la quale si è impegnata a consegnare l'aeroporto in efficienza per la primavera dell'anno prossimo. Dopo tante polemiche, dunque, l'aeroporto di Torino sta per tradursi in realtà. Se ne parlava da tre anni e ogni volta che l'iniziativa sembrava andare in porto sorgeva qualche ostacolo inopinato ad arrestarla: una volta era l'opposizione dei proprietari dei terreni della zona, un'altra le difficoltà finanziarle, un'altra ancora un difetto nelle operazioni di appalto. S'era detto che era indispensabile far funzionare l'aeroporto nei primi mesi dell'Anno Santo, e s'era sperato che tutto fosse pronto per il giugno del 1950. Ma non è stato cosi. Le correnti turistiche che affluiscono quest'anno in Italia non passeranno per Torino. Sarebbe stata una buona occasione per porre il nostro aeroporto in primo plano fin dall'inizio. Ora ci si accinge all'impresa in condizioni meno favorevoli. L'Aeroporto dovrà contare solo sulle sue forze ed avrà certo, nei primi tempi, la vita difficile. Ma 1 realizzatori, e soprattutto il Comune non disperano. L'impresa non poteva essere troncata a metà, e Torino non doveva, comunque stessero le cose, essere privata del suo aeroporto e, quindi, della possilità di inserirsi nel traffico in- liniliiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiniiiiniiiiiniiiiiiiiiinin iiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiii ter nazionale da cui, per via di terra, è sèmpre più esclusa. Neppure oggi i contrasti fra ottimisti e pessimisti sono spenti. Non è possibile, ancora, vederci chiaro e decidere chi abbia ragione. Sta di fatto che la pista, a costruzione ultimata, misurerà 2800 metri e sarà dello stesso tipo di tutti gli altri aeroporti continentali. Pochissimi sono, nel mondo, gli aeroporti adatti al traffico intercontinetale e la nostra Torino non potrebbe logicamente ambire a possederne uno. Sulla posizione geografica, sui vantaggi e gli svantaggi, di Caselle sono state fatte interminabili discussioni. Chi disse che le montagne sono troppo vicine e che alcuni ostacoli artificiali renderanno difficile l'atterraggio. Chi sostiene il contrario, asserendo che il campo è accessibile da tutto il giro d'orizzonte e che il « coefficiente di utilizzazione » è del 996 per mille, uno dei più alti del mondo. In questi dibattiti di carattere tecnico, che di tanto in tanto vengono riesumati e inaspriti, non è agevole stabilire fino a qual punto si spinge la serietà scientifica e in quale misura giochi no i fattori personali. Resta ad ogni modo stabilito che il nuovo aeroporto nasce con tutte le necessarie approvazioni ministeriali e non è pensabile chp certi provvedimenti vengano presi a cuore leggero in sede ufficiale. Nella primavera del '51 Caselle vedrà atterrare e decollare i primi apparecchi. L'essenziale è qui: ottenere la collaborazione delle linee aeree nazionali e internazionali e convincerle dell'utilità di servirsi dello scalo torinese. Le attrezzature tecniche saranno quelle prescritte dal codici internazionali: da questa parte, perciò, non vi potranno essere dubbi o esitazioni. Per il resto, si vedrà. ; ; : Rit di

Persone citate: Castagna, Ibba

Luoghi citati: Italia, Torino