Nuovo incontro di Gromyko con l'ambasciatore inglese

Nuovo incontro di Gromyko con l'ambasciatore inglese Nuovo incontro di Gromyko con l'ambasciatore inglese Intensa attività nelle ambasciate a Mosca - La Russia disposta a trattare ? (Dal nostro corrispondente) Londra, 11 luglio. L'ambasciatore britannico a Mosca, Sir David Kelly, si è oggi nuovamente incontrato con il viceministro sovietico degli esteri, Gromyko. Questa notizia è stata diffusa dal Foreign Office stasera a tarda ora e non è stata accompagnata da commenti o dichiarazioni. Si è poi anche saputo da Mosca che dopo il colloquio, durato quindici minuti, il ministro britannico presso l'ambasciata John Nichols ha conferito con Walworth Barbou, consigliere con il rango di ministro presso l'ambasciata degli Stati Uniti a Mosca nonché con alti funzionari delle ambasciate australiana e canadese a Mosca. Le previsioni da noi fatte nei giorni scorsi si sono quindi avverate: l'Untone Sovietica si è dichiarata disposta a prendere in considerazione la proposta inglese in base alla quale la Russia dovrebbe intervenire, con tutta la sua autorità, per far retiocedere le forze comuniste a nord del 38° parallelo. 8embra opportuno riassumere i momenti fondamentali di questo sviluppo diplomatico: il 29 giugno, Sir David Kelly presentava al capo detta seconda divistone europea, Pavlov, la nota del governo di Londra auspicante un intervento russo in favore della pace Gto vedi scorso, il vice-ministro degli esteri, Gromyko, faceva presente a Sir David Kelly il desiderio russo di avere « schiarimenti ». sulla proposta inglese, dato che essa aveva, per il governo di Mosca, un certo interesse. In questi due aiomi, in una serie di rapide consultazioni, il Foreign Office atteneva il benestare di washington e di Parigi a un'ulteriore « demarche*: questa mattina, il comitato interministeriale per la difesa, presieduto da Attlee, analizzava una volta ancora il problema e oggi, infine, Sir David Kelly si presentava, per la seconda volta, da Gromyko, per esporgli i famosi « schiarimenti » e per precisargli le richieste britanniche. Un fatto molto significativo è da mettere in rilievo; la stampa e la radio inglesi, in questi ultimi giorni, hanno posto in scarsissimo rilievo ta vicenda diplomatica anglorussa, e anzi, un'ora fa, il boietimo delia B.B.O. ha trasmesso la notizia dell'incontro a Mosca ponendola all'ultimo posto e dedicandole circa dieci parole. Le ragioni dt questo atteggiamento sono molto semplici: la Gran Bretagna teme che l'avvio di questi negoziati possa suscitare una pericolosa ondata di ottimismo; i nervi del mondo sono in condizioni cosi penose che '/uatstasi nutria di trattative russo-occidentali può origina¬ re [llustoni, che purtroppo, in pochi giorni, potrebbero trasformarsi in gravissime delusioni. Ci sembra quindi opportuno ripetere le sagge parole di un commentatore radiofonico, il quale oggi ha cosi detto: « La coscienza del mondo occidentale può essere serena. E questo è più importante che essere ottimisti o pessimisti. Per la salvezza detta pace le demo crazie hanno messo in moto sia la macchina militare che quella diplomatica. Non ci resta che attendere e sperare ». La cronaca dell'odierna giornata politica deve comprendere la riunione del comitato interministeriale per la difesa, e il dibattito, alla Camera dei Comuni, sul discorso pronunciato a Coìchester, il 1° luglio, dal ministro della guèrra, Strachey. Il comitato interministeriale per la difesa, cui hanno partecipato i ministri della guerra e della difesa e i tre capi di stato maggiore, ha preso in esame due problemi: i negovati con Mosca e il possibile invio di truppe inglesi nella penisola coreana. Sul secondo punto pochissimo si sa. Mentre alcuni sostengono che gli uomini di governo britannici sarebbero favorevoli a una partecipazione dt forze di terra inglesi atta battaglia in Corea, altre fonti, ugualmente autorevoli nssensconn iì contrario, mettendo in rilievo il durissimo compito di fronte al quale già si trovano i fanti britannici in Malesia. E per la cronaca, ecco l'episodio Strachey. Il 1° luglio il ministro detta guerra (accusato dai conservatori di essere un ex-comunista) pronunciava un discorso a Coìchester nel quale definiva il piano Schuman come un « complotto ». Naturalmente, proteste francesi, attacchi conservatori, richieste dell'opposizione per un dibattito. Oggi, il dibattito ha avuto luogo, e, come previsto, si è concluso con un nulla di fatto: Churchill ha chiesto le dimissioni di Strachey, ma non si è nemmeno votato sulla sua proposta. Strachey si è difeso dichiarando che la parola « complotto » era da lui indirizzata non al Viano Schuman, bensì all'equivoco atteggiamento assunto in materia dall'opposizione britannica. Egli ha chiesto ad ogni modo scusa nel caso che le sue parole avessero urtato i sentimenti di Schuman e dei suoi colleglli. Il Premier Attlee ha difeso il suo ministro ed ha profittato dell'occasione per reiterare l'opposizione del suo governo a quelli che egli ha definito « t caratteri non democratici di un'autorità supernazionale » Chiaro e netto, egli ha però dichiarato che Strachey aveva torto nell'attribuire ai fautori del piano dette mire puramente capitalistiche. m. c.