I discorsi di Togliatti e Saragat

I discorsi di Togliatti e Saragat GLI AVVENIMENTI COREANI ALLA CAMERA I discorsi di Togliatti e Saragat // segretario del P.C A. attacca la politica americana e il leader del P.S.L.I. approva il Governo per l'adesione all' iniziativa dell'UNO Roma, 7 luglio. Due discorsi hanno raccolto tutto l'interesse della seduta odierna della Camera sulla politica estera: quello di Saragat e quello di Togliatti. Il leader socialdemocratico ha preso la parola verso le ore 18,30. L'aula è gremita malgrado il gran caldo. De Gaaperi e Sforza siedono al banco del governo. della mano tei.-, è tornata alla politica tradizionale leninista, che si fonda sulla esasperazione degli attriti nell'interno degli altri Paesi. La vera frattura del mondo deriva insomma dall'intervento della Russia quale Stato nella lotta di classe di tutti gli Stati. Deriva dalla contaminazione tra gli interessi dello Stato russo e gli interessi della classe lavoratrice di tutto il mondo. La Russia, in quanto Stato, divora, la lotta di classe e ne fa uno struménto "della sua' vd lontà imperialistica ed egemonica. Aggiungete che lo Stato russo, rinunciando completamente alle sue origini rivoluzionarie, è giunto a quella forma di militarismo esagerato, poliziesco e soverchiato dalla sua burocrazia che conosciamo. L'adesione dell'Italia al Patto Atlantico è stata dettata dalla volontà di difendersi dal le minacce di una Potenza egemonica e di tutelare l'integrità e l'autonomia nazionali Cosi, di fronte ai fatti di Corea che minacciano la pace del mondo, opportunamente il governo ha dato la sua adesione alle decisioni dell'U.N.O. Quale via seguire se si vuole veramente lavorare per la pace? I comunisti per loro conto dovrebbero evitare di porre tutto in termini di classe, data la contaminazione con gli interessi russi; vi sono al- tri valori che non possono essere posti in termini di classe, tale la libertà. Voi spaventate la gente con manifesti sulla bomba atomica, ma dimenticate che gli uomini migliori avranno sempre minor paura dell'atomica che di perdere la libertà (applausi).

Persone citate: Saragat, Sforza, Togliatti

Luoghi citati: Corea, Italia, Russia