Tenace resistenza americana in attesa dell'arrivo dei rinforzi

Tenace resistenza americana in attesa dell'arrivo dei rinforzi Trenta om*& «fi "battaglia, me Ila piana sii SSiewomm. Tenace resistenza americana in attesa dell'arrivo dei rinforzi Una divisione di fucilieri di marina ed una nuòva squadra navale in viaggio verso la Corea Fiducia nell'esito finale - Il fronte ora schierato sul 37° parallelo • Continua la rotta dei sudisti (Nostro servizio speciale) Fronte coreano, 6 luglio. Non è stata una giornata color di rosa: gli americani hanno perduto oltre un centinaio di uomini in uno scontro con ' i comunisti protrattosi per,,.,Mire, trenta Jor.e.. X. Miifccoreani — allineati ormai lungo il 37° parallelo, anziché il 38" dove prima era il confine col Nord — hanno perduto dalla prima linea del loro fronte più di cento chilometri: la United Press — si licet parva — ha perduto uno dei suoi giornalisti di punta, Peter Kalisher, che in primissima linea è stato fatto prigioniero dai comunisti. « La corsa all'indietro » Nè, d'altronde, debbono essere queste iniziali « fasi nere» degli scontri in Corea ad impensierire su/1' esito finale della lotta. Ci è giunta qui per radio la dichiarazione odierna ài Truman — « nonostante uno sfavorevole inizio, ho più che fiducia sull'esito della lotta contro gli aggressori del Nord » — e non è peccare di ottimismo dire che i soldati americani qui e le autorità militari Za condividono. La nostra lotta è una lotta contro il tempo: dagli Btati Uniti è in arrivo una divisione di fucilieri di marina. Una nuova squadra na/vale fa rotta a piena pressione verso di noi. Si tratta di resistere mentre li attendiamo, poiché è certo che gli americani già al fronte qui sono troppo pochi per poter stabilire da soli una linea difensiva. Quanto ai sud-coreani, bisogna ammet- fjagflfe,■-■C#mHmsta^jmmzato, tere che dai punto di vista militare — si tratti solo di non avere assimilato quel poco di norme della guerra moderna che è stato loro impartito, o c'entri anche, come molto, fa dubitare, un sabo- da lungo tempo — l'aiuto che essi danno all'azione americana per respingere gli aggressori è assai limitato. Non esiste una linea del fronte in questa guerra coreana. Esistono dei « punti di contatto » — una dozzina, circa, nello spazio tra mare e mare lungo la penisola — e per brevità i Comandi generali parlano, congiungendo con la matita questi dodici punti tra loro, di uri « fronte unico » che in realtà non c'è. i i o è e , a l r o Questo spiega anche la possibilità di rapide ritirate, provocate da movimenti aggiranti che non rappresentano tanto una « frattura » di fronte quanto una corsa in acanti in territori indifési, più rapida della, corsa^italvÌndietro ■>■> dei sud-coreani. Questi ultimi si ritirano disorganizzati, spesso con l'equipaggiamento bellico pressoché intatto, spesso senza nemmeno avere incontrato il nemico in battaglia. Corrono « alZ'indietro » su qualunque mezzo disponibile: ne ho visti su autocarri e su biciclette, su « jeeps » e su ambulanze. Questione di tempo La ritirata odierna di quella che per brevità chiameremo anche noi « linea deZ fronte » ha avuto una profondità di dieci miglia circa: perdita particolarmente grave, nel settore abbandonato, è quella del caposaldo strategico di Pyongtaek, da..cui i « sudisti » si sono ritirati nella mattinata. Un loro tentativo di aggrapparsi all'esile barriera difensiva rappresentata dal fiume che scorre subito a sud di Pyongtaek è fallito, e dopo qualche ora i comunisti hanno potuto sloggiare i difensori anche da questa linea. E' stato in questo settore che i comunisti hanno fatto prigioniero il nostro collega Kalisher. Informazioni della radio « rossa » di Pyoungyang davano dapprima per catturato anche un giornalista dell'Assoclated Press, Tom Lambert, ma successivamente egli è stato visto presso il Comando americano: o fuggito o mai catturato. La pioggia cade a tutto favore dei « rossi »: i quali, intanto, conoscono la zona in cui .si battono assai meglio che non gli americani, e — soprattutto — avanzano con la pioggia assai meno ostacolati dalla, nostra aviazione. Qualcosa ci sarebbe da dire anche sull'impiego dei nostri caccia a reazione: che per la velocità a cui volano non sono del tutto efficienti in queste regioni montagnose e contro obbiettivi al suolo, spesso di dimensioni ridotte e mascherati dai rilievi naturali. D'altronde è lecito pensare che l'impiego di questi caccia abbia anche un carattere « sperimentale », e c'è di buono che la loro elevatissima velocità li sottrae agli attacchi spesso imprecisi della contraerea e della caccia comuniste, permettendo di limitare le perdite del nostro personale di volo. Anche per i « nordisti » non mancano le preoccupazioni: voci che circolano con una certa insistenza indicherebbero che essi cominciano a sentirsi « stanchi » di una avanzata assai rapida e che li ha portati molto distanti dalle loro basi di approvvigionamento. L'aviazione rossa ha ridotto i propri voli di guerra (nei due giorni scorsi praticamente non è sta¬ iiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiii miimiiiiiiiiiiimiiiiimmhi ta avvistata mai, ed oggi solo in qualche azione di disturbo) e un pilota rientrato da una missione nel corso della quale ha sorvolato contingenti di truppa di oltre mille uomini, muniti di artiglierie, ha riferito che ,z nemmeno un colpo», è siato sparato contro Hi lui. «E' la prima volta che mi succede » ha notato. Ancora una volta la lotta qui è prima di tutto una questione di tempo: la manovra comunista, abbastanza evidente, mira a raggiungere il grande porto di Fusan, accelerando l'avanzata delle truppe sbarcate all'estremità occidentale della penisola e che procedono a cuneo lungo la còsta, iMiMiiMNiMMiuiMmiiiiHMniNtHiiiiiiiiiHiiiN se questa mossa riuscisse loro, i « nordisti » metterebbero le mani sulla base navale attraverso la quale si svolge attualmente tutto il traffico di rifornimenti alleati. Ma — sebbene sia presto per delle previsioni — Fusan sarà un osso duro da'rodere'. "Anche Tagliarina americana, lungo la costa entrerebbe in azione direttamente per difendere questa posizione chiave, e molti elementi, ad alcuni dei quali abbiamo accennato prima, fanno pensare che la marcia comunista verrà invertita assai'prima che i rossi giungano in vista del grande porto. Jack James dell'United Press. •n: press-5/7 Il colonnello Luca, che bandito, subito dopo la per lunghi mesi ha braccato il fortunata azione (Telefoto)

Persone citate: Jack James, Peter Kalisher, Tom Lambert

Luoghi citati: Btati Uniti, Corea