Eletta dopo una burrascosa seduta la commissione d'inchiesta sui grattacieli

Eletta dopo una burrascosa seduta la commissione d'inchiesta sui grattacieli UNANIME Ili CONSIGLIO COMUNALE ECCETTO I QUALUNQUISTI Eletta dopo una burrascosa seduta la commissione d'inchiesta sui grattacieli L'avv. Graverò si riserva di fornire la documentazione stille irregolarità Aprendo la seduta alle 21,40, 11 vicesindaco on. Casalinl annuncia che il Sindaco — il cui stato generale è buono e confortante — ha iniziato in questi giorni la convalescenza. Molto soddisfacente è stato l'esito dell'operazione, ed i suol vantaggi si sono già fatti sentire in misura quasi insperata. Dopo l'approvazione di una serie di provvedimenti di ordinaria amministrazione (si decide tra l'altro di attuare alcuni miglioramenti economici a favore del personale comunale), si inizia la discussione dell'argomento centrale della serata: la nomina di una commissione d'inchiesta in materia edilizia. In difesa di Vaglio Com'era prevedibile, il primo a intervenire è l'avv. Chiarloni (u. q.), il quale legge innanzitutto la lettera inviata giorni fa al Sindaco per declinare l'invito di far parte della commissione. Aggiunge che due comunque dovrebbero essere le commissioni, una per vagliare — dice egli stesso — 1 « casi di corruzione », una invece per esaminare le violazioni al regolamento, prendendo spunto — sono ancora sue parole testuali — dalla « vendicativa ingiustizia» esercitata nei confronti dell'impresa Vaglio. L'avv. Chiarloni accusa la Giunta di aver violato la legge comunale esautorando il Consiglio nell'occasione dei quattro piani eccedenti nel grattacielo di corso Cairoli. « La Giunta ha deciso, per effettuare la demolizione, una spesa che esorbita dalle sue facoltà e dalle sue legali possibilità». Ricorda che nulla è stato fatto per impedire le violazioni precedenti, e ben più gravi. Del resto, l'opera della commissione non potrà estendersi al terreno giuridico, in quanto ciò non comporterebbe un'indagine nei confronti di terzi, ma nei confronti stessi dell'amministrazione. « Quando all'amministrazione piace, le deroghe Vengono difese e non si tiene conto dei divieti superiori, quando non place si ricorre alle deliberazioni del Ministero. Sorge così il sospetto di cose poco pulite, che saranno magari non vere, ma che la Giunta con il suo! comportamento non fa nulla per fugare ». L'aw, Chiarloni, dopo aver respinto alcune insinuazioni sulla difesa di interessi che non sono quelli della cittadinanza, afferma che la Commissione — « costituita poiché la maggioranza è tornata compatta sotto la sferza della disciplina » — non potrà, e non avrà diritto, di risolvere nulla. DtsstcrSseCdpttrccI qctaosElenca tutte le violazioni, se-1condo lui gravissime, commesse per altri « grattacieli », violazioni che non si sono ripetute così gravi nel caso Vaglio. Un accenno personale all'on. Casalini suscita un poco di fermento nel Consiglio. Afferma l'avv. Chiarloni che l'on. Casa lini, pur essendosi occupato di attività edilizia per mezzo secolo, non ha costruito case per 1 poveri. « Questo — lo dice lei — scatta il vice-sindaco; — io le dimostrerò che. ho anche pensato ai poveri ». • Contro il Vice Sindaco « Tutto ciò che si costruisce — continua l'avv. Chiarloni — per 1 poveri o per i ricchi con tribuisce a risolvere la crisi degli alloggi. Ma per il Municipio la crisi degli alloggi è già risolta. Eppure io mi permetto di pregare che Iddio, il quale nella sua misericordia non dimentica i liberi pensatori, perdoni anche l'on. Casalini, amministratore bene alloggiato ». — Deve averla pagata bene Vaglio — grida il cons. Giorsetti. — Io accetto — risponde l'avv. Chiarloni — la qualifica di protettore non solo del Vaglio ma di tutti coloro che costruiscono bene. Ma il mio vero difeso è corso Cairoli. — Lo sappiamo — ribatte l'on. Casalini e incalza: E via Po, risponda, e via Po? Continua l'avv. Chiarloni, asserendo che l'opinione dell'on. Casalini non è quella dell'intiero Consiglio. E in questo caso non resterebbero che le dimissioni. Accenna in seguito alla costruzione della Città Giardino, che ebbe il favore del vice-sindaco, Aumentano nel Consiglio i segni dell'insofferenza, mentre il consigliere qualunquista insiste, diffondendosi sull'impresa della Città Giardino. Il brusio, i commenti, le proteste crescono a poco a poco sui banchi della maggioranza, fino a che l'on. Casalinl invita il consigliere qualunquista ad attenersi al tema. Ma non serve a nulla: l'avv. Chiarloni prosegue. Per quattro anni — egli dice — tutta la materia edilizia è rimasta in esclusivo e assoluto potere dell'amministrazione, e cioè dell'on. Casalini. Per questo sono state possibili le illegalità e le corruzioni. E insiste sulla Città Giardino, e sulla valorizzazione di «certi terreni adiacenti ». — Non faccia allusioni — scatta adirato l'on. Casalini — faccia accuse precise. L'avv. Chiarloni conclude chiedendo per sè e per tutti i consiglieri un maggior rispetto. Risponde l'on. Casalini, esortandolo a precisare le sue accuse. Ed egli si richiama" alle affermazioni fatte già dall'avv. Cravero. Un improvviso scatto dell'ass. Guglielminetti scatena la burrasca: «Lei parla a nome dell'avv. Cravero o suo? E come permette, l'avv. Cravero, in questa grave materia morale, di essere sostituito da lei? ». Si inizia un concitato dialogo fra l'avv. Chiarloni che esclama trattarsi ormai di materia di competenza della Procura della Repubblica, ed alcuni consiglieri della maggioranza. Diffamatore, si grida da molte parti. Torna la parola all'on. Casalini, il quale contesta al consigliere qualunquista di aver ritirato dal Comune alcuni documenti riguardanti l'ing. Ferreri e di non averli restituiti. Siamo ormai sul terreno personale, e la polemica si sta esaurendo. Risponde l'avv. Chiarloni di aver ritirato quei documenti nella sua qualità di professionista e di presentatore dei documenti stessi. « Si tratta sempre di violazioni del regolamento, in tutti i casi », conclude l'on. Casalini. Dopo una precisazione di carattere tecnico dell'avv. Zini Lamberti, interviene il sen. Castagno, rifacendo la storia dell'intricato problema e rilevando come l'avv. Chiarloni abbia in sostanza affermato che si deve mettere in stato di accusa la stessa amminiI strazione, e perciò la maggioranza. Su questo terreno noi — afferma il senatore socialista — non lo seguiremo. Questa non è una battaglia politica, ma un fatto personale. Se sì tenessero veramente distinte le due funzioni di professionista e di consigliere, non si 'parlerebbe di questo nella nostra seduta». Alcune proposte sul funzionamento della Commissione avanza l'avv. Peyron (d. e), il quale ravvisa la necessità di affidarne la presidenza ad un consigliere estraneo alla Giunta e consiglia a tutti di non anticiparne polemicamente le conclusioni. La Commissione — precisa ora l'on. Casalini — risulta così composta: P.C.I: Giorsetti e Colla; P.S.L.I.: Chignoli, Casalini; P.S.U.: Magistrello, Amerio; P.S.I.: Guglielminotti, P. L. Passoni; D. C: Reviglio, Grosso; P.L.I.: Chevalley e Zini. Il sen. Castagno ricorda qua li furono le ripercussioni della passata seduta in seno alla Fe¬ derazione provinciale e alla di-r rezione del P.S.I. e ripete ciò ache si lesse nella dichiarazione dufficiale già nota. Al senatore gsocialista seguono l'avv. Colla; ri(p.c.i.) l'avv. Ollivero (u. q..),j luil quale r tiene; la Commissione coun semplice diversivo e propo- sene che i fatti e le prove an-> nunciate dall'ava. Cravero sia- teno portati dinanzi al Consiglio; riil prof. Grosso (d. c.) che pio- sopone si diano i più ampi pote-| ri alla Commissione e chiede'risi sfatino tutti i dubbi sulla:qpossibilità di «insabbiare» l'in-! uchiesta, dubbi che offendono, unon solo alcuni uomini ma tut-|8eto il Consiglio. Chiede, inoltre, mVin W-n"1^3111^ enffJ?' h 1 sifunzionari 'agi? ; spessóri l\\"consiglieri. «Si deve far sì che dinanzi alla cittadinanza il Comune sia una casa di vetro ». Il parere dei rispettivi gruppi viene espresso dall'ing. Canova (p.l.i.) e dall'avv. Colla. Quest'ultimo riprende il pen- fèrmadcaneTcomun\sfinnon l£| cetteranno che si faccia un prò-1 Aicesso all'Amministrazione co-| munale, pur ammettendo che i ,, j„n„ .. 1 contini della Commissione sia-:nn„ t , „,„! „„,„;v,iu r>„i„ nnSzzaPcona^vPChi£ nfp£ »]'orfn,.n.,,:n, n ;i -~vi_„_ DèdUizi™ è ormai ni\"guardante il Procuratore della ziRenubbìica ^rocuratore della caPrende infine la parola l'avv.!"Cravero, che approva piena mente la decisione della Giunta e stima essere i poteri della commissione vasti abbastanza per fare luce su tutto. Quanto afta divisione dei compiti dell'inchièsta sul terreno tecnico e su queJlo giuridico, egli sostiene invéae la necessità di un lavoro unico v. complessivo, poiché le due ind&Kini non si possono scindere. Non è d'accordo con l'avv. Colte, sostenitore della tesi di non porre sotto processo la Giunta, e crede che non sia il caso, in un momento come l'attuale, di mettere le mani avanti. evamcofealolepvafamstpe av r Non può accedere, continua,. alla richiesta di comunicare ijr dati in suo possesso al Consi-; c glio, poiché si tratta di mate-.se; ria che deve essere vagliata a j lungo, attentamente, e che comunque richiede la seduta sesTeta « Nell'istruttoria in> g- ' - lstru.ltona ln tendo essere fermissimo e non aendbdvp rinuncerò neppure ad un inci so dl quanto debbo dire ». | Sui poteri della commissione, 'ricorda di avere già detto che :qui non si deve indagare sui la! un caso sìngolo, ma su tutto! in, un sistema. Non vi debbono cs- il |8ere limiti, non ci si può fer- q marc dinanzi a persone o a a situazioni. d\ Interviene ancora 11 senato re Castagno per ribadire il concetto che dovrà essere sempre la Giunta a prendereatto dei risultati dell'indagine e a deliberare in merito Conclude la discussione l'onorevole Casalini, riassumendola con la lettura della deliberazione della Giunta. In sede di dichiarazioni di voto, l'avvocato Peyron approva se l'opera della commissione avrà la massima estensione. E così infatti si decide, quando tutto il Consiglio (ad eccezione dei quattro qualunquisti che si astengono) approva la nomina della commissione. I WUntEKSSsuBm