Ti A. DRAMMATICA SITUAZIONE NEL PACIFICO

Ti A. DRAMMATICA SITUAZIONE NEL PACIFICO Ti A. DRAMMATICA SITUAZIONE NEL PACIFICO (Dal nostro , corrispondente) Washington, 27 giugno. La decisione presa dai capi politici e militari americani è stata quella prevista come inevitabile fin dalla decisiva giornata di domenica: la sfida, all'ordine internazionale non doveva rimanere senza risposta. Le considerazioni di opportunità politica e strategica non avrebbero potuto consigliare un atteggiamento meno, deciso: dimostrare alla ausata che l'epoca delle aggressióni, dirette o indirette è finita' e che la misura della tolleranza e della conciliazione èira colma. Alia jorza si sarebbe risposto con la forza « costi quel-che costi ». Contrasti superati Questa generica valutazione della situazione trovò d'accordo sul finire del pomeriggio di ieri tutti i responsabili atnencani. Da essa dovevano derivare e derivarono le decisioni di oggi annunciate in separata sede dal Presidente Truman e dal Consiglio di Sicurezza ma che non è possibile scindere una dall'alti a: ordine alte forze armate aèree e navali americane di proteggere e sostenere la dilesa dei coreani del sud (e, come si vedrà non si tratta di un provvedimento contingente ma di un nuovo principio di politica difensiva perchè Trupian lo ha esteso esplicitamente a Formosa, ed alle Filippine e la sua applicazione agli altri territori minacciati dall'Indocina all'Iran è inevitabile ed ormai decisa in linea di massima) e mandato del Consiglio di Sicurezza a tutte le nazioni déll'ONV di ristabilire con la forza delle armi la pace internazionale e la sicurezza turbate in Corea dall'attacco comunista. E' appena necessario nota re che l'importanza immedia ta e futura delle due decisior ni parlano da sole; per la prima volta nella vita delle N. V. la schiacciante e sprezzante potenza sovietica si vede- sbarrata la strada dalla ferma volontà del mondo intero. E per la prima volta nella storia internazionale le decisioni estreme per la salvaguardia della pace hanno però valore immediato e concreto perchè la forza armata e la decisione morale di una delle grandi potenze responsabili è stata messa senza esitazione a disposizione della pace e dell'ordine internazionale. Gli Stati Uniti potevano dimostrare, coll'appoggio dei testi diplomatici, che nessun vero impegno li legava alla Corea e che la piccola repubblica non era stata nemmeno inclusa nell'elenco dei territori reputati indispensabili alla sicurezza nazionale. Come non bastasse i coreani hanno fatto, come i nazionalisti cinesi, uso pietoso degli aiuti americani. La loro imprevidenza ha contribuito in gran parte a creare la grave situazione militare ora in corso e che si traduce in una serissima minaccia alla pace del mondo. Tutte queste considerazioni vdtSvdctrvfidrmscdzscdcltvVnLarvlvcs n a o a n , a a i . i vennero tenute presenti nei due ultimi giorni sia al Pentagono che- al Dipartimento di Stato. Alternative drammatiche vennero discusse e presentate dalle due parti in un dialogo che si fece sempre più serrato e drammatico. Ombre terrificanti velarono a tratti la valutazione dei fatti, ma alla fine dal tumulto dei dubbi e dei timori è emerso una sola realtà cristallina; non si trat tava di Corea, si trattava di mostrare che la pace deve essere mantenuta a qualunque costo, si trattava ai salvare dal fallimento senza risurrezione l'UNO. Ma lasciamo da parte queste considi razioni La cronaca della notte e l'esame delle decisioni che ne seguirono chiariscono perfettamente quale immenso travaglio sia stato compiuto. Come si è arrivati a fissare definitivamente V atteggiamento americano nelle forme oggi conosciute? Le decisioni supreme erano affidate ai militari che dovevano determinare a cosa mirasse la sfida sovietica, se doveva venire raccolta e in quali modi. A tarda notte di ieri il responso era ancora provvisorio e soggetto a riserve e le più forti venivano dal capo di Stato Maggiore dell'esercito sempre più in disaccordo con i colleghi della marina e dell'aviazione. Fu Truman, su consiglio di Acheson, a suggerire la formula sulla quale si ebbe verso le tre del mattino l'accordo finale. La situazione determinata dal ricorso americano all'U. N. O. e dalla votazione di domenica del Consiglio di Sicurezza offriva agli Stati Uniti e all'O.N.U. mezzi assai più efficaci e di assai più lunga portata di quanto si fosse pensato. Ore decisive Qualunque azione si fosse intrapresa non avrebbe pm messo di fronte forze armate americane contro forze armate sovietiche, ma forze armate che agiscono per ordine dell'UNO contro aggressori già messi fuori legge delle N. U Disertando il. Consiglio di Sicurezza la Russia stessa aveva perduto la possibilità di dichiararsi attaccati e di protestare per questo. La concessione di ampi aiuti americani ai sudisti fino allora mantenuti negli irrisori limiti del piano di assistenza militare americana del Pam, diventava ora possibile. Si trattava di una sottigliezza diplomatica e giuridica ma di estrema importanza per la salvaguardia iella pace e la introduzione di un principio realistico in difesa della pace Presa questa via, in poche ore la diplomazia e la politica di arginamento americane venivano rivoluzionate. Le ripercussioni sono incalcolabili. Ora la Russia non si trova più di fronte a patti di assistenza diluiti nel tempo e soggetti a fluttuazioni che ne diminuiscono l'efficacia. Ora deve immediatamente tener conto che qualsiasi tentativo di aggressione ai Paesi minacciati trova l'immediata ri sposta delle forze armate ame ricane come è avvenuto sin dal piancvdnf primo inizio della crisi coreana. La diplomazia americana, infatti, forte dell'appoggio avuto da quasi tutti i governi del mondo, era decisa a chiedere il mandato d'intervento attivo deU'O.N.V degli Stati Uniti che sono l'unica potenza in condizione di fornirlo. Durante la notte e dopo aver raggiunta la decisione di procèdere già. sulla base del disposto terzo della deliberazione di. domenica del Consiglio di Sicurezza per l'aiuto immediato, si decise di chiedere però oggi l'autorizzazione ad agire su scala Truppe nordiste stanno guadandancbanLd'infine8.Ue cioè:amca mel'Uricaiuai la le colbilstr

Persone citate: Acheson