Esperimenti inglesi sulle navi atomiche

Esperimenti inglesi sulle navi atomiche Esperimenti inglesi sulle navi atomiche Reattori a uranio permetteranno anni di navigazione senza rifornimenti iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiliiiiniiiiiiiiiiiiin (Dal nostro corrispondente) Londra, 23 giugno. Entro lo spazio di dieci anni gli oceani di tutto il mondo potranno essere solcati da navi ad energia atomica. Non sono queste parole state pronunciate da un giornalista in cerca di « sensazionalismi », nè da un profeta troppo ottimista: questa affascinante possibilità è stata prospettata ieri al centro atomico britannico di Harwell dal direttore dello stabilimento stesso il grande esperto in materia atomica Slr John Cockroft. Entro pochi anni, secondo le sue parole, sarà anche possibile varare sommergibili e propulsione atomica. Questi importanti annunci fanno parte di una serie di notizie diffuse ieri ufficialmente Per quanto concerne le « navi atomiche » sono stati forniti 1 seguenti dati: al posto dèlia caldaia verrebbe Installato un enorme reattore estremamente pesante e costoso. SI è già calcolato che questo reattore a causa delle necessarie fascie di piombo, verrebbe a pesare circa mille tonnellate. Una nave cosi attrezzata sarebbe però in grado di.navigare per anni senza 'alcuna necessità di effettuare *rlfornimentl di carburante. Un transatlantico di questo tipo potrebbe ad esemplo percorrere senza scalo la rotta Londra-Nuova Zelanda per diecine e diecine di volte. E' quasi certo ormai che la prima applicazione di un reattore atomico verrà effettuata su una nave, probabilmente su un transatlantico: come hanno dichiarato ad Harwell gli esperti atomici, il peso di uno di questi reattori esclude, per il momento, la possibilità di installazione su una automobile o su un aereo. Sia la macchina che l'aeroplano dovrebbero infatti avere dimensioni tali da creare problemi tecnici per 11 momento non risolvibili. Ad Harwell si sta già lavorando sul modelli di reattori a uranio: una delle principali difficoltà da superare è quella di trovare metalli di tale resistenza da fronteggiare l'enorme calore e i terribili bombardamenti delle particelle atomiche. Le ricerche degli esperti si stanno ora indirizzando sulle lavorazioni di due metalli: il «berillo» e lo « zirconio ». Per quanto concerne l'applicazione di reattori atomici sui sommergibili, essa sembra possa avvenire in uno spazio relativamente breve di tempo. Secondo i dati resi noti ad Harwell, la pila atomica una volta posta nello scafo del sommergibile verrebbe racchiusa In una cassa di piombo §er evitare che micidiali relazioni colpiscano l'equipag- gio. L'energia emanata dalla pila produrrebbe un calore intensissimo, sufficiente a trasformare l'acqua in vapore. Questo processo di trasformazione ' dell'acqua In vapore al svolgerebbe In una caldaia posta al centro della pila: il vapore verrebbe quindi indirizzato alle turbine che terrebbero in moto le pale dell'elica. SI tratta in realtà di un motore normale in cui il calore invece di essere prodotto dalla nafta è provocato da energia atomica. Sul sommergibili, cosi attrezzati, si potrebbe navigare per un periodo indefinito, m. c. Hh»

Luoghi citati: Harwell, Londra, Nuova Zelanda