Il processo per l'oro di Dongo rinviato per nuova istruttoria
Il processo per l'oro di Dongo rinviato per nuova istruttoria Il processo per l'oro di Dongo rinviato per nuova istruttoria Altre tre persone identificate da aggiungersi alla lista dei trenta imputati Padova, 9 giugno. H processo per l'oro di Dongo che avrebbe dovuto aprirsi il 15 giugno prossimo, è stato rinviato a nuovo ruolo per una nuova istruttoria con provvedimento firmato oggi dal presidente della Corte di Assise di Padova, comm. Mario Poggi. Se ne riparlerà in autunno, probabilmente in novembre, dato che, dalla metà di settembre e fino al 18 ottobre, la Corte è impegnata con un'altra serie di processi. Contemporaneamente al rinvio, il presidente ha deciso là revoca di tutti i provvedimenti che erano già stati emanati per il dibattito. La mole veramente eccezionale del processo aveva permesso di riscontrare soltanto, pochi giorni fa, qualche Irregolarità nelle citazioni. Cosi, ad esempio, un imputato a piede libero era stato citato per il 19 giugno, e un secondo per il 15 maggio, anziché per 11 15 giugno, un terzo imputato era ritenuto irreperibile e, invece, si è saputo che abita tranquillamente in una località del Lago di Como. Pur nel breve margine di tempo, questi inconvenienti si sarebbero potuti eliminare: ma il Proc. Gen. dottor Pratillo, avverti nel frattempo la necessità di approfondire le indagini istruttorie, cercando nuovi testimoni, chiedendo ulteriori documenti. Riuscì, in tal modo, a identificare tre persone che nel procedimento figuravano soltanto col nome di battaglia e che erano coinvolte nella sparizione del tesoro di Mussolini e dei suoi gerarchi. Tra i nuovi personaggi ve n'è uno che, oltre all'accusa di peculato, dovrà rispondere anche di concorso nell'omicidio di Anna Bianchi. I fatti sono noti: essi si riferiscono alla cattura avvenuta a Dongo, la notte sul 28 aprile, della colonna Mussolini, in fuga verso la Svizzera: allora i partigiani Giuseppina Tuissl (Gianna) e rag. Luigi Canali (Neri) sequestrarono alla colonna alcune valige contenenti valuta italiana e estera e gioielli per varie centinaia di milioni, valige che consegnarono al capo partigiano Dante Gorreri, ex-deputato comunista il quale,, invece di versare il tesoro al Comando, l'avrebbe fatto sparire. DI qui la tragica catena di delitti che ebbe inizio la notte dell'8 maggio 1945 con la uccisione di Luigi Canali nei paraggi del Lago di Como. Pietro Verganl e Dionisio Gambaruti, dice l'atto di accusa, unitamente ad altri sconosciuti, sono responsabili di questo delitto che sarebbe stato ordinato dallo . stesso Verganl. Sempre il Vergani avrebbe ordinato la soppressione di Giuseppina Tuissl, amante del Neri, che venne usClvszaipdgGlcesssnlcpntpcvsnsocNcteapvdtGntecliniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiMiiiiiiiiiii uccisa la sera del 23 giugno successivo in località Pizzo di Cernobblo e poi gettata nel lago: imputati di questo nuovo delitto, oltre al Vergani, sono Dante Gorreri e Maurizio Bernasconi, che avrebbero agito cosi per assicurarsi la impunità nel primo delitto e per impedire la propalazione di notizie sul tesoro saccheggiato. Prima della sua fine, Gianna dovette confidare all'amica Anna Bianchi qualche particolare sul fatti di cui era a conoscenza, e per questo 11 Gorreri decise anche la sua eliminazione. Natale Negri e uno sconosciuto, tale «Nedo », assalirono la notte del 4 luglio 1945 la giovane Anna Bianchi a colpi d'arma da fuoco al capo e ne gettarono il cadavere nelle acque del Lago di Como. Crii è questo « Nedo » ? Naturalmente la magistratura patavina è chiusa nel più comprensibile riserbo; tuttavìa sembra per altre indiscrezioni, che questo personaggio non sia poi tanto misterioso e anzi si troverebbe già in carcere per un altro omicidio. Non è .improbabile che l'interrogazione di questo Nedo, che ora è stato, identificato con sicurezza, pòssa portare a grosse novità. Peresemplo si dovrebbero venire a sapere le responsabilità negli altri delitti per i quali il processo di Padova era avviato a dichiarare l'improcedibilltà perchè ignoti gli autori: l'uccisione del padre di Anna Bianchi, Michele; di Giuseppe Frangi (il partigiano Lino) di Dina Chiappo (Dina) persone tutte che ebbero conoscenza delle vie prese dal denaro e dai preziosi trafugati e delle colpe dei trafugatori.
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