Una storia d'amore conclusa con un suicidio

Una storia d'amore conclusa con un suicidio DA LUCCA A LONDRA PER UNA PROMESSA DI NOZZE Una storia d'amore conclusa con un suicidio e e e e , e a . o (Dal nostro corrispondente) Londra, 8 giugno. «La triste storia della donna di Lucca >: sotto questo titolo da romanzo, i giornali inglesi hanno oggi narrato'la dolorosa vicenda di una donna italiana che, attratta in Inghilterra da una promessa d'amore, ha soffocato, dandosi la morte, la sua delusione. I particolari della triste vicenda sono stati resi noti, ieri, nel corso dell'inchiesta che il « coroner » (il magistrato che fa inquisizioni intorno ai casi di morti accidentali e sospette) ha svolto, a 3urton-on-Trent, sul suicidio della dònna italiana, Lidia Elina Candida Giovannini, di Lucca. Candida Giovannini era una maestra di 38 anni: questo è tutto quello che si sa di lei La storia sentimentale della Giovannini, che cosi tragicamente doveva concludersi in Inghilterra, ebbe inizio nel settembre del 1948. Si trovava ella a viaggiare in treno, sembra in Toscana, quando incontrò un signore inglese fra i due passeggeri si strin se presto amicizia e, prima che il viaggio avesse termine, egli si era già presentato — Frank Edward Tov — le aveva promesso che si sarebbe fatto vivo, scrivendo, non appena tornato in Inghilterra. Lidia Giovannini non dovette attendere a lungo: le lettere di Edward Tov cominciarono ben presto a giungere, lettere piene dì gentilezza, in cui si riparlava di un prossimo viaggio in Italia Ma vi era qualcosa di cui Edward Tov non aveva parlato nelle sue lettere: la sua situazione familiare. Mister Tov, un impiegato di 33 anni, in servizio presso un ufficio delle imposte nelle vicinanze di Londra si era infatti sposato, a Venezia, nel 1946, con una ragazza italiana. La coppia si era recata subito dopo in Inghilterra, ma qui, in seguito alla scarsità di alloggi, non era riuscito a sistemarsi. La signora Tov era quindi rientrata in Italia mentre il marito continuava la sua attività in Gran Bretagna. Edward Tov si recava però spesso a trovare la giovane moglie e fu appunto durante una di queste sue visite, quella del settembre 1948, che egli incontrò in treno Lidia Giovannini. Si era giunti frattanto all'estate del 1949: Edward Tow scrisse alla Giovannini dicendole che egli si sarebbe recalo a Firenze, per una decina di giorni in vacanza. Era disposta a trascorrere con lui quel breve periodo di tempo? La Giovannini accettò la proposta e i due amici passarono assieme circa .due settimane nella bella città toscana. 1 • ■ Mister Tov dichiarava ieri al « coroner » che la relazio¬ nftmnndgtaseoUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII a ne fra loro, in quel periodo, fu « su base puramente platonica >. Cosa abbia esattamente promesso Edward Tov, nel corso di quella vacanza o nelle successive lettere, a Lidia Giovannini, nessuno è in grado di. dirlo: sappiamo sol-! tanto che il Tov ha dichiarato1 alla polizia: « Ammetto di essermi comportato, verso Lidia e mia moglie, in modo estremamente meschino >. H fatto è che pochi giorni orsono Lidia Giovannini giungeva in Inghilterra, a Burton-on-Trent, luogo di residenza di Edward e dei suoi genitori: venne cordialmente accolta da un consigliere municipale di quella cittadina, al quale aveva scritto preavvisandolo della sua visita. Egli al principio non ebbe il coraggio di rivelare alla ragazza la triste verità: ma ben presto giunse il momento in cui essa dovette apprenderla. Lidia pianse disperatamente, poi parve calmarsi; la sera stessa essa però si uccideva, ingerendo trenta pillole di clorato di potassio. H coroner, che concludeva ieri la sua inchiesta, cosi si esprime nei riguardi dell'azione di Edward Tov: «Se quest'uomo avesse dimostrato di avere un po' più coraggio di una cimice e avesse sinceramente parlato alla ragazza, oggi ella sarebbe viva ». Durante l'inchiesta, sono state anche lette due lettere scritte da Lidia prima del suicidio, e da una di esse appare che, in un primo istante, la sua intenzione era di tornare in Italia. Cosi scrive infatti Lidia: « Sono venuta qui per vederti e per dirti che ti ho sempre amato. Non voglio dar fastidio a nessuno. Ho pianto dal momento in cui sono giunta e ti dico, ora, in verità, che quando sarò di ritorno a casa, commetterò qualcosa di molto grave». Ma la seconda lettera cosi dice va: « Ti amo profondamente ero venuta qui per completare la tua felicità. Morirò in Inghilterra ». me