La verità senza dolore di Francesco Argenta

La verità senza dolore IL CAMMINO DELLA CIVILTÀ' La verità senza dolore Il registratore di reazione è americano, ma sarebbe augurabile che il suo impiego si generalizzasse anche in Europa: avrebbero fine i soprusi, scomparirebbero i residui dell'antica tortura (Dal nostro inviato speciale) Lione, giugno. All'avvocato parigino Alex Mellor, autore di una spietata requisitoria contro i sistemi d'indagine poliziesca fondati sopra una reviviscenza dell'antica tortura, è andato il riconoscimento dell'Accademia, che gli ha conferito il premio Joèst, una delle palme più ambite. Ma il riconoscimento degli immortali non ha valso a suggellare il dibattito; ha concorso, invece, a rinfocolarlo. Mellor aveva concluso, alludendo proprio alla Francia, che un ordine pubblico il quale consenta, anche in forma ipocrita o palliata, il sopravvivere della tortura, è « un ordine pubblico assassino ». Il pubblico e la polizia La crudezza della conclusione non ha ferito solo la polizia, ha ferito, anche, politici e sociologi. E per la polizia, contro il J'accuse di Mellor, è insorto Louis Lambert, professore alla Scuola nazionale francese di polizia e autore di un trattato teorico-pratico di polizia giudiziaria che fa testo anche oltre i confini di questo paese. Lambert non disconosce il valore di Mellor, si rende conto delle sue intenzioni, ma prospetta il danno che può discendere socialmente da questi attacchi generaliz zati contro la polizia, i cui elementi migliori finiscono per sentirsi screditati, scoraggiati, paralizzati. Il pub blico non fa distinzioni, è portato alla condanna sommaria: investirlo di una que stione così delicata, può costituire un irreparabile errore. Del.resto, i mali che Mellor lamenta hanno una sola genesi, vanno imputati secondo Lambert, ad una sola causa: le condizioni in cui avviene il reclutamento degli elementi che alimentano i quadri. Per nessuna altra branca dell'attività statale si procede con tanta leggerezza, con così scarsa consistenza di affidamenti e di garanzie. E questo è un male comune a molti altri paesi; certo, anche al nostro. Lo scarso conto in cui sono tenute ingiustamente le funzioni di polizia; quell'aura di sospetto che domina o condiziona l'atteggiamento del pubbli co; lo stesso tono depresso in cui è mantenuto il trattamento economico degli agenti, concorrono a creare, nei §aesi latini, una situazione i fatto che ha riflessi pai cologici inimmaginabili < che si traducono, rispetto alla situazione individuatile in altri paesi, l'Inghilterra ad esempio, in una minorazione dell'autorità e del ri spetto pubblico di cui la polizia va circondata. Osservava di recente Marcel Sembat, rifacendosi alla situazione francese, che l'inglese paventa più il capriccio del poliziotto che l'assalto del criminale, mentre il france- prdesalacaqutrdchhstmsol'tostafoririedotoudfrzpl'sosvliatrl'prcdsnrssgpnmldmvBnrlczlttpncpltsse ha più paura del criminale che del gendarme. Ed è un'osservazione sottile che spiega molte cose, mette in evidenza situazioni difformi od antitetiche senza il biso gno di dettagliarle. Necessario l'interrogatorio? Senonchè, anche per Lam bert, pur apparendo, cotesta, una questione fonda mentale 0 preminente, essa finisce per offrire, rispetto al nocciolo della disputa, un interesse del tutto accesso rio o marginale. E il nocciolo della disputa è dato da questo quesito: l'interrogatorio da parte della polizia e, anche, da parte del magistrato inquirente, è indispensabile per la ricerca del la verità, per il trionfo della giustizia? Tutti i soprusi di cui può macchiarsi la polizia, tutte le illegalità a cui può essere spinto un giudice istruttore, nell'affannoso tormento di far luce intorno al caso che è sottoposto alle sue investigazioni, hanno invariabilmente, sistema ticamente per isfondo l'interrogatorio del prevenuto dell'accusato. Nè altro era il motivo 0 lo spunto su cui andò sviluppandosi e perfe zionandosi, nei tempi andati, la tortura. Ora, in contrasto con Mellor e con quanti affermano che le esigenze dell'interrogatorio conducono, nell' atteggia mento dell'inquirente, a fa cili ed irreparabili degene razioni, fanno rivivere, an che nel ventesimo secolo, metodi inquisitoriali propri dei tempi passati, Lambert sostiene la necessità giudi ziaria morale e sociale del l'interrogatorio da. parte della polizia. Intorno a questa necessi I tà discutono i giuristi e del le discussioni in corso si avuto un'eco a questa Ac cademia internazionale di criminalistica, la cui parola ha un certo diritto di prece denza su quella di tante al tre istituzioni consimili, non solo per l'autorità dei criminologi che ne fanno parte, ma per le tradizioni del la scuola, quella del Locard a cui l'istituzione stessa dell'accademia fa capo. Ora. I i pareri sono unanimi. E '■giusto e saggio che la i legge .inserisca fra le suen prescrizioni l'interrogatorio dell'accusato e che all'accuato faccia obbligo di parare, eccezion fatta per il aso in cui la legittimità di questo obbligò abbia a conrastare con la legittimità di un interesse superiore, che la norma positiva non ha, in niun caso, da far trappo o violenza, alla norma naturale. Allorché fu oppresso il giuramento del'imputato ; (una forma di ortura anche quella), vi, è stato chi ha proposto di abolire, senz'altro, anche la formalità dell'interrogatòrio. La proposta è stata rinnovata da Maurice Gareon, in una recente assise della Società delle prigioni, osservando che l'interrogar torio pone l'incolpato . in una situazione moralmente difficile, facendolo dibattere fra l'istinto della conservazione, e cioè il diritto e là possibilità di mentire, e 'obbligo di dire il vero. Dramma e commedia Certo, dal punto di vista sociale, è profondamente tri. ste constatare che il colpevole abile intelligente e sma iziato riesca, assai spesso, attraverso Tinterrpgatorlo, confondere le carte ed a trarsi d'impaccio, mentre l'individuo inabile o che presenta un fondo di onestà residua, che non sa, in ogni caso, sottrarsi al travaglio del pentimento o del rimor so, va incontro, senza atte nuanti, alla propria sorte; ricade, senza pietà, sotto le sanzioni della legge. Ma, nel sistema procedurale, ih vi gore da noi come negli altri paesi, l'interrogatorio del accusato risponde ad lina necessità delia difesa, prima ancora che a quella dell'accusa. «L'innocente rivendica il diritto di parlare, come il colpevole invoca il privilegio di tacere», scriveva Bentham due secoli or sono: e la situazione è ancora la stessa. A dispetto di tutti gli. illegalismi o le sopraffazioni cui può dar luogo (coercizioni fisiche, morali, ecc.) la formalità dell'interrogatorio ha da essere mantenuta nei nostri ordinamenti procedurali secondo la generalità dei giuristi e dei criminologo II problema che può presentarsi non involge investe il mantenimento o la soppressione dell'istituto, ma, essenzialmente, la sua moralizzazione; occorre cdnsposctaadtgricrctcttdprqtasnfniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiii i i e e o a e circondare l'interrogatorio di tutte le garanzie perchè, nè in sede poliziesca nè ih sede giudiziaria, possa apparire feroce od inumano; occorre inquadrarlo in un sistema di forme atte ad accrescerne la serietà e la attendibilità, impedendo che abbia a trasformarsi, volta a volta, in commedia od in dramma. Come in un libro I criminologi d'oltreatlantico affermano di aver raggiunto questa mèta: la verità senza dolore è lo slogan che accompagna le.loro sperimentazioni, che ne consacra il successo. E, in cospetto di questi risultati, la procedura penale è ad una svolta. La scienza viene incontro al diritto offrendo il modo inoffensivo ed incruento per stimolare e sorprendere, registrare e fotografare quella confessione che in tempi passati e, purtroppo ancora recenti, zampillava soltanto, da una successione inenarrabile di tormenti. E' il trionfo della scienza, è, in pari tempo, il trion fo dell'obbligo, per l'indivi duo, di tradirsi al cospetto della giustizia.. L'Europa sì è scandolezzata alle applicazioni della narcoanalisi, si è ribellata. Alla sensibilità dei giuristi e dei sociologi latini è apparsa una delittuosa sopraf fazione, una inammissibile coartazione l'effrazione della coscienza operata àttrà verso un'endovena, a cui consegue uno stato ipnagogico. Ma ben diverse sono le conclusioni a cui può indurre l'applicazione della nuovissima tecnica escogitata dai criminologi di oltre Atlantico per accertare, con un fondato ed apprezzabile coefficiente di infallibilità, la colpevolezza o l'innocenza del soggetto che è sottoposto alla prova. Se può apparire detestabile l'impiego delle droghe (e alla mescalina si è ag giunta la scopolamina, estratta dal giusquiamo, che avrebbe la proprietà di far scaturire la verità anche in chi si sottopone alla prova con le porte della coscienza ostinatamente sbarrate) nessuna eccezione è possibile sollevare per l'impiegc del poligrafo ideato da Kee Ter e per le successive ' edi zioni che ha avuto questo strumento. La registrazione grafica e fotografica delle rsscni ginscdnrcdtpvaupiapflsc«iiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiitiitiiiiidtt reazioni cui va incontro il soggetto, consentono allo sperimentatore di leggere, come in un libro aperto, nello spirito del criminale: i suoi silenzi e le sue denegazioni, il suo travaglio ed suoi cedimenti, sono messi in evidenza dalla estrema sensibilità dell'apparecchio che esclude la probabilità del più evanescente errore nell'accertamento della Verità. Le statistiche son lì a confermarlo: su 1500 casi di innocenza accertati attraverso il poligrafo, neppure un caso in cui la prò va sia risultata fallace o abbia ricevuto, comunque, una smentita : egualmente positivo il bilancio nei casi in cui la prova ha condotto all'accertamento della colpevolezza. Attraverso il perfezionamento ed il generalizzarsi di questa tecnica si spera in .America, di poter cancellare la macchia del «terzo grado». E in Europa? Francesco Argenta La contessa Hohenaii dopo l'ammissione fra benedire la sua cavalla « Gisela > - gli oblatl fa (Telefoto)

Luoghi citati: America, Europa, Francia, Inghilterra, Lione