L'Inter senza un gran gioco batte un Chelsea in vacanza :1-0
L'Inter senza un gran gioco batte un Chelsea in vacanza :1-0 L'Inter senza un gran gioco batte un Chelsea in vacanza :1-0 (Dal nostro inviato speciale) Milano, 8 giugno. Stadio semivuoto, poche migliaia di persone, pressoché deserta la grande gradinata dei popolari. Ma su quelle poche migliaia di spettatori, un sole d'inferno e una temperatura da tropico. .1 calciatori inglesi usano ancora trascorrere una parte delle loro vacanze sul continente, è una consuetudine che dura da anni e che continuerà, fino a quando le folle che sono al di qua dèlia Manica non si persuaderanno che vedere una squadra inglese in questo periodo di stagione è uno spettacolo che proprio non riesce ad interessare. Anche la partita d'oggi è stata non solo di scarsissimo interesse ma' addirittura di una desolante mediocrità. Il Chelsea non ha avuto una buona classifica nel campionato ma è stato però semifinalista della Coppa d'Inghilterra ed è j ragioni questo il titolo che gli serve per fare la sua passeggiata europea. Che cosa ci ha portato di lassù che valga la pena di rilevare e di discutere? Nulla. La tecnica individuale e di squadra è una materia che viene insegnata anche in altre scuole, siamo al corrente dei testi più ortodossi, conosciamo tutte le innovazioni e tutte le varianti, i problemi tattici sono stati anche da noi approfonditi, niente, insomma, ci è nuovo. Quello che ora al occorre non è tanto una cosa nuova quanto un'applicazione esatta e sicura di quello che già è noto. Questo, appunto, noi volevamo dagli inglesi e questo è stato lo spettacolo che ci è mancato. Il Chelsea ha subito all'll.o il gol che doveva stabilire il risultato e glie lo ha segnato Wilkes a conclusione di una azione intessuta sulla destra con Barsanti; ma non è questo che conti. Si può perdere una partita e dare nello stesso tempo una lezione di gioco. Ma purtroppo la partita il Chelsea l'ha perduta e la lezione di gioco non l'ha data. Certo, se le squadre inglesi valgono, a fine stagione, quello che ha dimostrato di valere oggi il Chelsea è meglio lasciarle a casa. Aggiungasi che non è stata una dimostrazione di riguardo nè verso gli ospiti nè. particolarmente, verso il pubblico, quel rimaneggiamento della squadra milanese nella ripresa che ha finito col togliere alla partita anche quel poco che ancora le restava di interesse tecnico. A nostro giudizio, è stata una giornata sciupata. I confronti internazionali hanno la loro giustificazione in quel confronto di scuole e di temperamenti che essi determinano. Essi rappresentano, devono rappresentare, un rendiconto del lavoro compiuto e del progressi realizzati, stabiliscono la quota della nostra maturità calcistica, possono anche suggerire un indirizzo nuovo d'insegnamento. Per questo, essi sono, per i cultori del gioco, una cosa seria. Se questa serietà viene a mancare sia perchè una delle squadre è fuori forma e, diciamo cosi, fuori stagione e l'altra è un abbozzo malfermo che non può avere altro proposito che quello di riempire i novanta minuti dello spettacolo, allora l'Incontro perde ogni giustificazione. E questo è proprio 11 caso d'oggi. * * Poco da vedere, dunque, nel Chelsea e meno ancora, per le dette, nella nostra squadra. Come unità tattica la squadra inglese ha fatto cose appena mediocri. Passaggi a vuoto, giocatori fuori posto nei momenti cruciali dell'azione, senso limitato della manovra Una volta il gioco, era spontaneamente spettacolare, le squadre erano «ferme» in confronto alla mobilità d'oggi ma sapevano costruire una partita come un architetto costruisce una casa: un plano sull'altro, un'azione sull'altra, con il gusto di chi ha spontaneamente 11 senso del bello. Nel gioco di oggi lo spettacolo sorge non più dall'armonia delle azioni ma piuttosto dal saper trarre potenza da un canovaccio di gioco che le necessità del sistema hanno indubbiamente inaridito, E' facile apparire mediocri e banali. E così è stato oggi: spettacolo al disotto anche di una esigenza modesta, larghe zone vuote, rincorse affannose e ristagni inesplicabili, salti della palla mal calcolati, imprecisione nei tiri. Credereste che fossero difetti dei nostri: no, erano difetti degli inglesi. Di costante nei nostri ospiti c'era questo: l'esatto controllo della palla. Rari gli sbagli. Un controllo meno artista e meno lezioso di quello posseduto dai nostri migliori, ma, diremmo, portato essenzialmente sul piano dell'utile. E tutti uguali in questo controllo, un'abilità non eccelsa ma standardizzata, e tutti sicuri nell'usare nella stessa misura e con la stessa facilità, il destro e il sinistro. E questo è 11 bagaglio personale del professionista. Il resto è problema di squadra, cioè un problema che sovrasta i singoli. Ettore Berrà
Persone citate: Barsanti, Wilkes
Luoghi citati: Chelsea, Inghilterra, Milano
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