I passi delle Dolomiti possono oggi decidere il Giro di Vittorio Varale

I passi delle Dolomiti possono oggi decidere il Giro I passi delle Dolomiti possono oggi decidere il Giro A quota 2000 - Coppi attaccherà a fondo ? - Koblet, primo ieri a Vicenza, riparte con la maglia rosa, (Dal nostro inviato speciale) Vicenza, 1 giugno. Lo svizzero Hugo Koblet non ha ancora finito di meravigliarci. Vincitore tre giorni fa della tappa di Locamo con una fuga solitaria di quaranta chilometri, ha vinto nuovamente oggi, e in maniera ben più sorprendente. Tirandosi dietro Fornara, egli ha percorso in testa quasi tutta la salita al Pian delle Fugazze, passandovi poco meno di due minuti prima di Coppi, Bartali e compagni; nell'orrenda discesa successiva, e poi nel salire all'erto Passo Xon e infine negli ultimi 45 chilometri fino a Vicenza, sobbarcandosi quasi tutto il lavoro, egli è riuscito, a onta della risoluta ma tardiva recezione degli assi, è riuscito a mantenere pressoché intatto il vantaggio conquistato lassù,, tagliando primo il traguardo davanti a ' Fornara dopo una fuga di quasi novanta chilometri e si è trovato Maglia rosa. Calcoli per il primato Sulla pista vicentina i giornalisti e gli altri della carovana, che avevano abbandonata la corsa negli ultimi chilometri precedendoli all'arrivo, mentre su quei levigati rettilinei i due fuggitivi disperatamente lottavano per non lasciarsi raggiungere dagli undici corridori che li inseguivano, i giornalisti facevano -previsioni sui minuti che occorrevano a Koblet per portarsi dal quinto posto in classifica al primo. Dicevano: « Stamattina aveva 3' e 1" di ritardo su Martini, ma un minuto lo ha già guadagnato tagliando il traguardo della montagna, un altro minuto lo guadagnerà certamente vincendo la tappa, giacché Fornara appare molto stanco; per diventare Maglia rosa basta che mantenga almeno 1' e 8" sul gruppo nel quale c'è appunto Martini. Ce la farà? ». Ce la fece. Koblet e Fornara erano riusciti a non lasciarsi raggiungere; entrarono sulla pista conservando .1' e SO" di vantaggio sugli in seguitori, il che si traduce con l'avanzata dello svizzero al comando della classifica. Tuttavia le considerazioni che scaturiscono dal risultato di questa tappa non possono limitarsi a commentare lo scambio di una maglia color di rosa fra il bruno toscano e il biondo zurighese. Pur ammettendo che gli assi si siano lasciati sorprendere dall'attacco Koblet-Fornara in salita, stupisce che in tutto il resto della corsa — durante il quale c'era nientemeno che la dura salita di sei chilometri al Passo Xon —, stupisce che essi non siano stati in grada di annullare quel distacco. Nel gruppo degli undici inseguitori (/erano tutti i migliori, c'era l'« élite » del giro, da Coppi a Robic, da Kubler a Bartali, da Magni a Martini: eppure il distacco è rimasto pressoché invariato. A seguito di questo fatto si devono fare una supposizione e una constatazione. La prima è che da oggi bisogna conside rare il biondo corridore di Zu rigo come qualcosa di più di un passista, sia pure eccezionale; egli ha mostrato di possedere tali qualità di fondo e di resistenza anche in salita, da far ritenere che d'ora innanzi egli avrà la sua parola da dire in confronto agli arrampicatori, che potranno magari essere più brillanti di lui sulle salite molto erte, ma dovranno guardarsene nelle riprese, cioè nei finali verso ' tqèpgzCol'tRqcrmtlèsqroamcsdscapsidResddicndprrgsmcfd r e o , o a i e a . a a : o si e a di ose a, na raui oi ' traguardi, giacché, in base a quanto oggi ha mostrato, egli è tipo che probabilmente non perderà molti minuti sulle grandi salite. L'altra constatazione è che, alla fine dei conti, Coppi non solo ha perduto la occasione di guadagnare lui l'abbuono in salita (e altrettanto è accaduto a Bartali e a Robic), ma adesso si trova con quattro minuti di ritardo in classifica da Koblet. Egli potrà riguadagnare domani, con molta probabilità, durante la traversata delle Dolomiti e con l'arrivo a Bolzano, ma il fatto è che con un avversario come si va mostrando lo svizzeroquei quattro minuti possono rappresentare per lui una preoccupazione non meno seria, anche se non espressa. Questa chiacchierata abbiamo voluto far precedere alla cronaca della corsa per dare senz'altro un chiaro quadro della situazione come st presenta stasera dopo la tappa che ha mancato in parte alla attesa, giacché vi si aspettava per merito di Coppi un'azione sbrigativa per vincere almeno il traguardo della montagna e da parte della coppia BartaliRobic una condotta un po' più energica per non lasciare allo svizzero la possibilità di prendere altri minuti in classifica Cstasera Bartali ne accusa sei di ritardo, e Robic altrettanti). E' però vero che tutti e tre i nominati debbono pensare che domani gli sarà facile annullare questi ritardi. Non lo dicono, ma essi debbono avere poca stima di Koblet come arrampicatore. Staremo a vedere. Ed è anche vero che l'inseguimento della coppia in fuga si svolse in condizioni non molto favorevoli per chi era in caccia: noti solo gli inseguitori furono disturbati dalla polvere, ma anche attardati da incidenti (caduta di Coppi, foratura di Bartali, foratura di Robic). A Pian delle Fugane Ciò premesso, per riprendere il filo del discorso bisogna riportarsi all'uscita da Rovereto dove, dopo 122 chilometri di corsa tutta in gruppo e senza storia, cominciano venticinque chilometri di salita — la prima metà piuttosto lieve, e poi più severa — c7»e portano ai 1160 metri del Pian delle Fugazze. Cinque corridori apparvero subito al comando, avvantaggiando sul gruppo d'un centinaio di metri. Erano Volpi, Fornara, Koblet, Logli e Rossella I. Ma dopo un paio di chilometri questi rallentò, evidentemente perchè pensava che dover suo era di tenere compagnia a Martini; < allora Logli trovò che il passo seguito da Fornara era troppo veloce per lui. In testa, rimasero dunque tre corridori, che al decimo chilometro avevano poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo che, ridotto a una trentina di uomini, apparve guidato da Coppi Prima dell'inizio del -tratto più difficile della salita, c'è una discesa, nella quale Koblet si buttò come un pazzo. Fornara e Volpi riuscirono a seguirlo, ma di Zi a poco, riprendendo la strada a salire, anche il toscano non ce la fece più. Cosi, l'avanguardia veniva ridotta a due uomini soli, e cosi rimaneva per tutto il restante della corsa. E indietro, intanto, indietro che accadeva? Per un momento c'era stato ti francese Brulé — quello che corre nella squadra di Robic, quello che ricordiamo era con Bartali e Bobet sulla sommità della Croix de Fer del «Tour» di due anni fa — il francese Brulé che uscì dal gruppo, pre- cn«dpruessnsrvM a è t e . i e r e o » e - cedendolo di un paio di centinaia di metri, come per dire: « Sveglia, venite anche voi. Andiamo a ripigliarli quei due». Ma Coppi non se ne diede per inteso; Bartali era appena rientrato dopo avere cambiato una ruota; in quanto a Robic era chiaro che egli adattava la sua corsa a quella di Coppi. E siccome oggi il « favorito » generale mostrava di disinteressarsi del minuto da guadagnare lassù, così anche « Testa di vetro > si tenne sulle sue. Mentre al culmine Koblet precedeva Fornara di una cinquantina di metri, ben l'50" dovemmo aspettare prima di vederci sfilare davanti, nell'ordine, Coppi, Bartali, Robic. (Undici, Kubler, Martini, Pedroni e altri. La discesa non cambiò la situazione. Soltanto Giudici tentò, giocando d'audacia, di andare a riprendere i due; gli arrivò fino a SS"; se qualcuno lo avesse coadiuvato, chissà che la caccia poteva riuscire; ma gli assi lo lasciarono solo, neppure approfittarono d'una seconda breve fermata di Bartali per buttarsi a corpo perduto nella mischia; ecco i passaggi al piede del Passo Xon: Koblet e Fornara primi; a l'OS" Giudici, a l'40" Coppi, Bartali, Cecchx, Martini, Robic, Pedroni, Schaer e Magni; a l'55" Soldanì. \Tutti costoro, meno Pedroni che cadrà nella discesa ' e perderà contatto (anche Coppi cadde, ma in un battibaleno rimontò in sella e riprese), tutti costoro si trovarono uniti, se non concordi, all'uscita della Valdo ano per gli ultimi sessanta chilometri verso Vicenza. Martini si prodiga Sarebbe azzardato dire che essi si disinteressassero dei due fuggitivi; se Coppi, Bartali e Robic stavano sulle sue, gli altri si prodigavano, e specialmente Martini che vedeva sfuggirgli il primo posto della classifica, e Kubler al quale per ragioni personali seccano enormemente i successi di Koblet e Schaer. Ma in testa c'era Koblet, ma in testa c'era questo magnifico atleta al quale manca soltanto di passare con onore il difficile esame delle Dolomiti per essere la- vera, finora, la genuina « rivelazione » di questo Giro. Ed eccoci dunque, terminato di telefonare la cronaca della tappa (ah, dimenticavamo di dire che per il terzo posto Bartali e Coppi avevano fieramente lottato in volata, e che saotcrsdpqsscrmcisnSP a e i , stavolta la meglio era rimasta al fiorentino), eccoci a poche ore di distanza dall'inizio della tappa che potrà essere la decisiva del Giro. Stasera i corridori sono andati a letto presto; domani la sveglia sarà data di buon'ora, giacché si partirà alle otto meno un quarto. La corsa è tal quale la Bassano-Bolzano dell'anno scorso, con in più i trentacinque chilometri da Vicenza allo storico ponte dove usa darsi la mano e un bacin d'amore. Tre colli dovranno essere superati: il Rolle (m. 1910) la cui massima pendenza è racchiusa in nove chilometri a partire da San Martino di Castrozza; il Pordoi (m. 8840), dodici chilometri ertissimi cominciando da Canazei; e poi il Gardena (m. 2120) anch'esso assai ripido, lungo poco meno. Cosa deciderà Fausto? Dal culmine, gli ultimi sessanta chilometri portano a Bolzano. L'anno scorso la tappa fu vinta da Coppi che distaccò di sorpresa il gruppo nel tratto di falsopiano fra i due primi colli; sul Pordoi passò quattro minuti e mezzo prima di Leoni e poi aumentò gradatamente il suo vantaggio, arrivando a Bolzano sette minuti prima di Leoni, Bartali e Astrua, riunitisi in discesa. Sarà interessante vederlo domani in azione su un terreno netta/mente a lui favorevole, ora che avrà da sbrigarsela anche con Robic. Vedremo U Coppi autoritario di ieri sul l'Aprica, oppure il Coppi apparentemente svogliato di oggi? Chi lo conosce bene, ritiene che oggi a bella posta egli si sia risparmiato, per sferrare domani un attacco a fondo. Vittorio Varale nP primo al Pian delle Fugazze (Telefoto Moisio)