"Per la pace del mondo è necessaria la comprensione,,

"Per la pace del mondo è necessaria la comprensione,, "Per la pace del mondo è necessaria la comprensione,, Intellettuali italiani e stranieri riuniti a convegno in Venezia per discutere lo statuto di una nuova Società Europea della Cultura (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 30 maggio. Nella sala dei Pregadi, in Palazzo Ducale, c'era domenica l'aria un po' di circostanza che s'usa nelle cerimonie: intellettuali di ogni parte d'Europa s'erano infatti dati convegno per mettere la prima pietra alla nuova Società Europea della Cultura. Ieri, infatti, dopo una divertente gita in laguna che ha favorito gl'incassi e le amicizie, i «sapienti» hanno iniziato a discutere il preambolo d'ilio statuto; un lungo preambolo che riassume lo stato di disagio in cui versa l'Europa. « La crisi aperta con la guerra del 1914 — dice infatti il documento — attinse il suo vertice con la guerra del 1939, rivelando la profonda disgregazione economica, politica e sociale del nostro continente >. SI dovrebbe concludere, dunque, che la frattura è definitiva e la decadenza del continente irreparabile; ma invece, la società di cultura muove contro i profeti di sventura e dichiara l IIIIIIIMIIII1 illiiillllliiilllllllliillllllllD che « dobbiamo approfondire la coscienza che abbiamo di questa crisi e del suo significato per suscitare forze capaci dì superarla ». Tesi audace, dunque, ma affrontata e sostenuta in tutte le lingue dà oratori coscienti e preparati. Si è capito, assistendo alle discussioni, che questi uomini dai capelli grigi, questi professori, poeti, critici, saggisti, scrittori, giornalisti, architetti, filosofi, musicisti, pittori, proseguono mète ben definite, disposti a superare gli ostacoli costituiti da situazioni accettate sovente con supina rassegnazione. « Noi non possiamo accettare — dice a proposito il preambolo dello statuto — che si stabilisca in Europa una rottura irreparabile tra l'Est e l'Ovest, qualunque sia la violenza dell/urto che li divide. Sono gli uomini di studio che devono esprimere questo rifiuto perchè essi sono responsabili di una cultura senza della quale non è concepibile alcuna vita sociale ». Il fatto che questa società della cultura sia sorta a Venezia, dopo essere stata caldeggiata negli ambienti ginevrini dei «Réncontres Internatlonals », è stata spiegato dal presidente del convegno, prof. Babel: « Sulla riva degli Schiavonl — egli ha detto — non sono state scambiate soltanto mercanzie, nel corso dei secoli, ma anche idee; e Venezia ha una vocazione storica per il cosmopolitismo, basta vederla in volto come porta visibile il segno del contatto tra due civiltà, o, meglio tra due aspetti di un'unica civiltà europea ». Poi c'era la Biennale, che offriva ospitalità e appoggio amministrativo: è mezzo secolo ormai che Venezia rappresenta — puntualmente righi due anni — la coscienza universale dell'arte figurativa, nelle sue accensioni liriche, nelle sue crisi, nelle sue evoluzioni, anche le più sconcertanti. Venezia comprende ogni linguaggio, questo è il segreto, e perciò è stata in grado di offrire agli intellettuali di Europa il legno più antico e sicuro per costruire la navicella che ora si mette in mare per la continuità della cultura del continente. L'impegno comune della società culturale europea è di comprendersi. «Comprendere», è il titolo della rivista che sarà pubblicata in lingua francese a cura della società. E' un titolo che vale più dell'intero statuto, perchè lo riassume in una sola parola. Il prof. Babel ha detto nel suo discorso: « Non esistorio barriere nelle quali non sia possibile aprire una porta, non esistono fossati cosi profondi su cui non si possano gettare del ponti ». E' certo un fatto consolante seuiascfitrcaccmnEUsTidzvqmspiiiiiiminiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii sapere che a questa missione e a questa fatica partecipano uomini rappresentativi della intelligenza europea, da Croce a Blackett, che è uno degli scienziati più profondi in fisi ca atomica, da André Gide al filosofo Karl Jaspers, dall'attore Louis Jouvet allo scultore Moore, dal latinista Mar chesi al giurista Calamandrei al ministro Gemella, per. non citare che pochi nomi tra componenti del comitato prò motore. I partecipanti al convegno tra i quali si notano — con i numerosi stranieri — i poeti Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Diego Valeri, gli scrittori Palazzeschi, Bellone! Tecchi, Bo, Anceschi, Falqui il pittore Carrà, i filosofi Cam pagnolo, Bobbio, Troilo, il mu sicista Malipiero, il radiologo Vespignoni, il giurista Pietri boni — concluderanno 1 lavo ri domani mercoledì e compi ranno nel pomeriggio una gi ta a Vicenza e a Verona. s- e