Un padre di dieci figli si uccide cadendo da un albero di ciliege

Un padre di dieci figli si uccide cadendo da un albero di ciliege Un padre di dieci figli si uccide cadendo da un albero di ciliege Un uomo ancor giovane — padre di dieci figli — è morto precipitando da un albero di ciliege. La disgrazia è avvenuta in un prato fra Moncalieri e Testona. Lo sventurato. Luigi Geranzani, di 4B anni, abitava in quest'ultima località., in un modesto lloggio delle case popolari. Era andato a raccogliere la frutta, per la colazione della famiglia, in un piccolo rettangolo di terra che affittava da due anni. Con lui c'erano la figlia dodicenne Carla e un ragazzo, tale Angelo Gaido. Nessuno dei due l'ha visto cadere. La piccola orfana racconta; «Io eco un po' distante in cerca di fiori. Udii Angelo che mi gridava: «Tuo papà non parla, tuo papà è morto, vieni qui ». Corsi subito vicino a mio padre e lo vidi in terra, mezzo coperto da un ramo schiantato; non sanguinava, pareva solo svenuto. Lo chiamai forte forte, ma non rispose. Poi vennero degli uomini e gli buttarono dell'acqua sulla faccia per farlo rinvenire; ma lui con gli occhi spalancati guardava in alto e non sentiva più niente ». Più tardi il medico del luogo, dott. Mandelli, accertò che la morte era dovuta a probabile paralisi cardiaca provocata dall'urto della caduta, un salto di tre metri. Dopo gli accertamenti di legge il cadavere è statotrasportato a casa su un piccolocarro di campagna. Lo seguiva-no in lagrime la vedova, Beltra-■lllllllllllllllillllllllllllltllllllflllllfllllllllilll me Aurora, sorretta da due persone, e i suoi dicci figli. I due più piccoli, Attilio, di 5 anni, e Gianpaolo, di 3, piangevano anch'essi, ma non potevano valutare la portata della sciagura che colpiva tutti loro. SoventeIIIMIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII chiedevano: «Perchè papà lo portano sul carro? » e lo guardavano sempre più stupiti di vederlo immobile, rigido. La notizia della sciagura si è diffusa subito in tutta la zona e ieri è stato un continuo accor- IIIIIIIIhllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllt rere di persone alla camera ardente, dove giace il cadavere del Geranzani. Egli era molto conosciuto. Veniva da San Maurizio Canavese, dove era stato per qualche tempo giudice conciliatore. Aveva dovuto rinunciare alla carriera perchè non aveva voluto iscriversi al partito fascista. Bluscl più tardi ad occupare un posto importante in una banca, e negli ultimi sei anni era stato assunto quale impiegato alla Biv. L'anno scorso aveva lasciato l'ufficio. Avevano cominciato a lavorare le sue due figlie maggiori, Marisa di 18 anni, occupata presso la Villar Perosa, e Andreetta di 16 anni, dipendente dalla società « Spiga ». Il Geranzani aveva preferito coltivare l'orto mentre attendeva di riprendere l'antico posto in banca. Ogni giorno che passava però diventava più triste e sfiduciato. I prodotti del poco terreno preso in affitto e 11 magro stipendio delle due ragazze non erano sufficienti alla famiglia, che contava altri otto figli fra i quindici e i tre anni. A rendere ancora più penosa la situazione è venuta la sciagura di ieri. I ragazzi più piccoli volevano seguire il babbo che andava a raccogliere le ciliege, piangevano e uscivano dal cortile sulla strada. Il Geranzani disse: « Se vi muovete, niente ciliege. Vado a Torino e non torno più ». E' tornato dal suoi figli, -cadavere — come si è detto — su un carro di campagna. Luigi Gerenzanl e la moglie fra 1 loro dieci figli

Persone citate: Andreetta, Angelo Gaido, Mandelli

Luoghi citati: Moncalieri, San Maurizio Canavese, Torino, Villar Perosa