Il Giro arriva oggi a Torino

Il Giro arriva oggi a Torino ISJ Il Giro arriva oggi a Torino Bevilacqua ha vìnto ieri a Genova - Koblet è stato primo a La Spezia (tappa volante) e Serse Coppi sul Bracco - Per Fausto, Bartali e Robic nessuna novità (Dal nostro inviato speciale) Genova, 27 maggio. Se non fosse perchè abbiamo fatto una piacevolissima pas segqiata risalendo la costa tirrenica da Livorno fin qui, e la Via Aurelio, era pulita pulita senza un granello di polvere, e calorose le accoglienze e i battimani e gli « evviva tutti » che le popolazioni rivierasche hanno riserbato alla carovana del Giro, e'i sorrisi delle belle donne toscane e poi delle liguri allineate sul percorso fossero tanto splendenti da rivaleggiare con l'incanto del mare, se non fosse per questo, davvero che non avremmo perduto nulla a lasciar partire stamane i corridori verso il loro destinò, fermarci ancora qualche ora a Livorno per poi arrivarcene a Genova col fresco dél\a ser,a e domandare al primo vigile urbano: « E' vero che Bevilacqua' ha vinto la tappa? ». Coppi non scherza Non avremmo perduto nulla, ! giacchè: nessun. < cambiamento notevole è avvenuto nella classifica Insomma, una giornata sciupata, per chi si aspetta ogni giorno dal Giro un dramma, o una commedia;- è ■ stata una tappa moscia, monòtona anche se all'apparenza movimentata dai fatti che successero -da Sarzana in avanti: cioè la fuga di Koblet e Roncóni, il successivo formarsi d'una avanguardia composta d'una dozzina di uomini, l'avvantaggiarsi sul gruppo degli Assi fino a precederli al traguardo della montagna dei quattro minuti e rotti già segnalati, volata — conclusasi con ìa vittoria del primo — fra Serse Coppi e lo svizzero Koblet sul Bracco per guadagnare il premio in contanti e il minuto di abbuono. Infine, passeggiata veloce degli Assi alla rincorsa dei fuggitivi; ma una passeggiata, come dire, educata e riguardosa. Vogliono rimanere soli fino all'arrivo e disputarsi la vittoria di tappa senza di noi? — pareva si dicessero ogni tanto' i « capitani » delle squadre che a ranghi più o meno ridotti, erano tutte rappresentate nel gruppo che seguiva la dozzina di fuggitivi —' Si accomodino; a noi non importa. In attesa delle montagne, la parola d'ordine degli Assi rimane dunque una sola: tenere gli occhi bene aperti, non lasciar, fuggire nessuno degli avversari che possano aspirare alla vittoria finale, disinteressarsi degli altri. Una prova se n'è'àviiia'pbco dopo Viareggio (km. 40). In seguito a una serie di volate e al successivo formarsi di pattuglie d'avanguardia, tutte di breve esistenza perchè c'era sempre qualche gregario dei € capi » che si prodigava per riportarvi sotto gli altri, ci fu un momento che in testa, col vantaggio d'un mezzo chilometro circa, si trovarono una dozzina di uomini, fra i quali Magni « Eh, no! — dovette dirsi Coppi, memore che appunto in una fuga del genere, due anni fa il toscano gli prese tanto vantaggio che poi manco « stracciandolo > nella tappa delle Dolomiti riuscì a riprenderglielo interamente. — Eh, no, stavolta non me la -fai ». E si mise lui stesso a battere il passo, e lo fece con tanta buona volontà che trovò subito degli imitatori e dei collaboratori; anche la Maglia rosa, con la sua caratteristica posizione a braccia larghe^ la testa dondolante qua e la fra le spalle, anche Schaer fece la sua parte, e in meno di mezz'ora il pericolo era scomparso in quanto Magni era stato costretto a rientrare nei ranghi. Ma mica tutti i componenti di. .quell'avanguardia erano stati ripresi. Più d'uno aveva continuato nello sfòrzo; qualche altro corridore aveva approfittato del. rallentamento seguitò alla ripresa di Madni per venirsene via dal grosso e buttarsi a sua volta alla caccia dei primi; sui dislivelli fra Sarzana e Lerici vennero così a formarsi tanti gruppetti che si rincorrevano a intervalli di cento metri, davanti al grosso che rimaneva compatto; . per un momento vedemmo, in testa a tutti, Ronconi e Koblet, poi la maglia gialla e rossa dello svizzero rimase sola, e via a gran carriera alla volta di Spezia (km. 100) dove c'era la tappa volante. Adesso veramente la corsa era diventata, velocissima; a vedersi così distanziati gli uni dagli altri, e temendo di dover perdere il vantaggio preso agli assi, ognuno di questi corridori ce la metteva tutta. Gli assi distaccati Cosi avvenne che i passaggi a La Spezia fossero ben frazionati. Apriva la marcia Koblet, e a l'40" lo seguivano Bevilacqua e Ronconi; a 2'40" venivano Salimbéni e Cargioli; a S'IO" Serse Coppi, Vittorio Rossello, Fornara, Meazzò, Minardi, Bonini, Brasola- e Pontisso., Gli- assi avevano 4 minuti; e 50" di ritardo. Ap pena finito il trambusto avvenuto prima - di Lerici, essi si erano ritrovati in un unico gruppo, e ciò gli bastò perchè decidessero che ormav, a pericolo svanito, non conveniva preoccuparsi eocesswamente di chi c'era davanti. Da quel punto, e per quante salite si debbano superare per: arrivare a Genova, da quéi ■ punto la corsa ebbe una sola faccia: la marcia dei tredici, presto ri' dotti a undici per la scomparsa di Bonini e di Fornara. Con questo non vogliamo dire che essi abbiano passeggiato: tuWdltro. fissi lottavano accanitamente; salendo la rampa della Foce, Koblet per¬ dette una parte del suo vantaggio; Ronconi lasciò Bevilacqua, andato a ingrossare la pattuglia dei nominati. Però dopo il rifornimento di Ricco del Golfo (km. 114) tutti si raggrupparono e da quel momento proseguirono assieme. Tutti i tram fermi Dietro a loro il gruppo degli assi pareva si divertisse. Un po' andavano velocissimi, e poi rallentavano. ÀI rifornimento erano indietro di tre minuti. Al piede del Bracco di 4'10" e presso a poco di altrettanto sul culmine. Nella discesa su Sestri Levante finalmente presero a riguadagnare terreno, ma lo' "fecero, come s'è già detto, con discrezione, badando a non minacciare troppo da vicino quei bravi ragazzi che, davanti, lottavano a denti stretti; e sulla salita di Zoagli (km. iti) erano rimasti in quattro soltanto, cioè Koblet, Vittorio Rossétto. Ronconi e Salimbéni; ma si ripresero nella discesa; e poi tornò in loro compagnia anche il Serse che sulla Ruta aveva perduto terreno. Adesso filavano sulla strada che da Nervi in . avanti era tutta sgombra; anche la circolazione dei tram oggi hanno sospeso a Genova; c'era una'folla enorm$ lungo gli ultimi chilometri. L'arrivo era fissato sulla pista di Albaro; ai primi si era aggiunto Franchi, venuto via per suo conto dal « gruppone » che si stava sempre più avvicinando; il Serse era in testa alla campana, ma sul rettilineo opposto già era superato da Bevilàcqua che Koblet venne ad attaccare al largo. Ma non è lo svizzero che possa battere in volata la nostra Maglia tricolore, cosicché non gli rimase che arrivare secondo. Giusto un minuto dopo en trova in pista il secondo grup po; e assai divertente fu vedere l'accanimento col quale Coppi Bartali e Robic fecero la volata per superarsi a vi cenda nella conquista dèll'un dìcesìmo posto; il Fausto pareva già avesse la meglio allorchè siti rettilineo finale dal largo spuntò Kubler che li regolava tutt'e tre. Bartali e Robic scesero dalla bicicletta niente affatto mortificati; era chiaro che gli sarebbe dispiaciuto di più se fosse stato solo Coppi a precederli. In quanto a Fausto, neppure lui mostrava soverchio disappunto per l'accaduto; certo egli pensava che di lì a neanche mezz'ora sarebbe stato nella sua casa di Sestri e che stassera dormirà accanto alla sua piccola.-Marina. Vittorio Varale Ordine di arrivo della LivornoGenova di km. 216: 1. Bevilacqua (Willer Triestina) che percorre 1 216 km. in ore 6,22'5" alla media oraria di km. 33,019 (tempo agli effetti della classifica generale ore 6,20'35"); 2. Koblet (Guerra) in 6. 22'5" (tempo agli effetti della classifica generale 6,21'5"); 3. Coppi Serse (Bianchi) in 6,22'5" (tempo agli effetti della classifica generale 6,21'S"); 4. Salimbéni (Legnano) in 6,22'5"; 5. Franchi (Taurea) 6.22'5"; 6. Ronconi, s. t.; 7. Meazzo, id.; 8. Boninl, 1(1.; 9. Rossello V., ld.; 10. Cargioli Giorgio, 6,23'7"; 11. Kubler, 6,23'15"; 12. Coppi Fausto; 13. Bartali; 14. Albani; 15. Baroni, Classifica generale: 1. Schaer, in ore 24,0'11"; 2. Martini, a 30"; 3. Blzzl, a 54"; 4. Pedroni, a l'30"; 5. Poverelli, a 2'8"; 6. Bresci, a 2'38"; 7. Rossello Vlnc, a 2'39"; 8. Maggini L.. a 2'45"; 9. Astrua, a 3'25"; 10. Coppi F., a 3'25"; 11. Magni F., a 3'25"; 12 Bartali, a 3'39"; 13. Koblet; 14. Kubler; 15. Robic. Volata a tre sulla pista di Genova: Bevilacqua precede Koblet e Serse Coppi (Telefoto - Moisio a «La Stampa») «■iiittjtiiiiiiìiiiitiitiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiititiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiii