La C.G.I.L e l'industria meccanica

La C.G.I.L e l'industria meccanica La C.G.I.L e l'industria meccanica Richiesta al governo l'istituzione di un ente di gestione j'—TtTdS crarT'un Roma, 18 maggio. La Camera sarà presto investita dei problemi dell'industria meccanica. Infatti l'on, La Malfa è stato invitato dal Presidente del Consiglio a perfezionare con sollecitudine il disegno di legge sulla soppressione del FIM ed a presentarlo quanto prima-a Montecitorio. Ma i gruppi di opposizione, soprattutto la CGIL, non intendono attendere la discussione in sede parlamentare e sostengono la neente di gestione per salvare le industrie meccaniche. La richiesta formale al governo in questo senso sarà avanzata quanto prima dalla CGIL, la cui segreteria è convocata sabato appunto per discutere il provvedimento relativo al FIM. Oltre l'ente di gestione la CGIL chiederà pure che bì effettui un controllo sulla gestione del nuovo organo. Pure la CISL ha iniziato l'esame dei problemi dell' Industria metalmeccanica. Le or¬ ganizzazioni sindacali interessate si incontreranno con la segreteria confederale per discutere sulle ripercussioni ohe il provvedimento di liquidazione del FIM potrà avere sull'occupazione di mano d'opera. Saranno naturalmente anche esaminati i provvedimenti predisposti dal governo per il riassorbimento di quegli operai che in seguito alla messa in liquidazione del FIM rimanessero senza lavoro. . . Il segretario on. Pastore illustrerà ai rappresentanti delle categorie interessate le dichiarazioni del ministro La Malfa. Si prevede che i liberi sindacati faranno passi presso i competenti organi di governo per sollecitare l'attuazione del programma costruttivo, allo scopo di combattere anche la disoccupazione che deriverà dalla liquidazione dell'organo che assisteva la meccanica. Nell'esame delle singole situazioni delle aziende assistite dal FIM si seguirà il seguente ordine: Bieda (che oc¬ cupa 14 mila operai), Cantieri Breda di Marghera (1600 operai circa), Avis (500 operai), Ducati (2400 operai), Reggiane (4 mila), Orni (300), Industrie Meccaniche Nazionali (1200), Cab (1000), ecc. A placare però l'allarme suscitato tra le maestranze delle aziende assistite dal Firn è intervenuto l'on. Pacciardi, il quale ha annunciato che le aziende metalmeccaniche avranno lavoro anche in virtù di un programma di fabbricazioni di guerra che egli avrebbe elaborato in dipendenza degli accordi militari del Patto Atlantico. Ma le masse operaie si mostrerebbero — a dire dei dirigenti sindacali — scettiche e ostili a siffatto programma. Il progettato cartello metallurgico franco-tedesco inoltre è considerato dalla C.G.I.L. « come la via sicura per giungere inevitabilmente alla liquidazione di quasi tutta la nostra industria siderurgica ». v. s.

Persone citate: La Malfa, Pacciardi, Pastore