Per mantenere la pace e la libertà preparare adeguata difesa militare

Per mantenere la pace e la libertà preparare adeguata difesa militare IL COMUNICATO FINALE SULLA CONFERENZA DI LONDRA Per mantenere la pace e la libertà preparare adeguata difesa militare Un comitato permanente per assicurare la rapida;esecuzione della politica atlantica • Sei punti per coordinare gli sforzi • Il piano strategico dell'Afa sarà applicato I discorsi dei dodici ministri (Dal nostro inviato speciale) Londra, 18 maggio. Uno dòpo l'altro i dodici miniatri degli esteri dei paesi atlantici hanno tenuto un brevissimo discorso di chiusura davanti alla stampa, final? mènde ammessa nelle misteriose sale di Lancaster House. Acheson, come presidente, sedeva al centro del tavolo: gli altri erano disposti in ordine alfabetico da sinistra a destra. A una estremità - del tavolo stava il belga Van Zeeland, all'estremità opposta il britannico Bevin. L'Inghilterra mantiene il nome ufficiale di Regno Unito di Gran Bretagna e dell'Irlanda del Nord e cosi viene ultima nelle precedenze alfabetiche. La cronaca della giornata è tutta qui. I discorsi dei dodici non hanno un grande interesse come tutte le effusioni retoriche o protocollari di questo genere. Ci limiteremo a rilevare qualche punto. Acheson, che ha preso la parola esattamente alle cinque e mezzo, quando la trasmissione radiofonica è entrata in azione, ha parafrasato il testo del comunicato finale. Schuman ha insistito sul¬ l'Europa e ha fatto capire chiaramente che per l francesi la comunità atlantica è soltanto un sistema più ampio nel quale un'Europa unificata deve trovare il suo posto. Il ministro francese ha avuto ancHe^am^pa'fola^coraWé verso la Germania, • alla quale la Francia propone ' di associarsi alle democrazie europee « per mettere fine a una rivalità che, da un secolo, è l'origine di tante guerre». Sforza è stato brevissimo e si è limitato a sottolineare l'importanza della conferenza e le. antiche tradizioni universali dell'Italia. Difesa della libertà Di Bevin ricorderemo la frase finale pronunciata con voce bassa e risoluta: « Gli uomini liberi non saranno mai vinti dagli schiavi ». Il significato politico della conferenza non va cercato nei discorsi di chiusura, ma nel comunicato finale e ancora più tra le righe di questo comunicato, Lo riassumeremo perciò molto diffusamente. Dopo qualche periodo introduttivo il comunicato riafferma che, « la libertà dovrà essere difesa contro pgni minaccia di aggressione-beversione, diretta o indiretjm.r>. Dobbiamo intendere, evidèntemente, che un colpo di Stogo còme quello di Praga, o tentativi insur^A^é^,^:»1m^Ìo.^^-r^, età non 'sarebbero mai ammessi nétta comunità atlantica: sarebbero considerati sullo stesso piano di 'un'aggressione esterna. E' il significato esatto del trattato di alleanza. ■ TI capoverso seguente ricorda che le dodici potenze sonò decise ad assicurare il progresso economico e la prosperità -non solo delle popolazioni interessate ma anche delle altre popolazioni attraverso la collaborazione reciproca. Ma ecco la parte più politica: « consapevoli detta forza e della volontà di pace dei loro paesi, i-ministri sono pronti a cogliere ogni occasione favorevole per raggiungere una vera e durevole soluzione dei problemi internazionali; ma finché alcune nazioni non vogliono collaborare su una base di uguaglianza e di rispetto reciproco, i ministri ritengono che ti mantenimento della pace e la difesa détta libertà- richiedano l'organizzazione di una adeguata difesa, militare. I paesi del Consiglio atlantico sono perciò decisi a costruire, con i loro sforzi uniti, il sistema di difesa equipaggiato con armi moderne e capace di sostenere qualunque minaccia js^fitma.-dìretta-^!ontM-ùnodì loro ». Questi obiettivi possono essere raggiunti solamente attraverso « piani coordinati e sforzi uniti ». Da ciò la necessità di un più stretto collegamento espresso in sei decisioni che riferiamo qui sotto: Sei decisioni 1) E' costituito un organo permanente, che sarà composto dai delegati o sostituti dei dodici .ministri. Questo comitato avrà sede a Londra e dovrà assicurare la rapida esecuzione detta politica atlantica e il coordinamento fra le diverse organizzazioni esistenti. 2) Il Consiglio ha stabilito i principi che dovranno servire da guida al delegati permanenti e ai comitati. S) In particolare i ministri hanno inviato istruzioni al comitato di difesa e al comitato di difesa finanziaria ed economica. « Queste istruzioni sottolineano che il poblema di costituire adeguate forze militari e quello del costo finanziario devono essere considerati come uno solo e non come due problemi separati. Nel formu lare le proprie direttive il Consiglio st è fondato sul criterio che le risorse complessive dei paesi partecipanti, se coordinate e messe in opera appropriatamente, sono sufficienti a assicurare il rapido e progressivo sviluppo di un'adeguata difesa militare senza danneggiare il progresso, sociale ed economico ». 4) I ministri insistono sulla necessità non solo detto sforzo individuale di ogni paese (self hélp) ma anche dell'aiutò reciproco: si raccomanda che ognuna détte potenze dia il proprio pieno contributo « attraverso una assistenza reciproca in tutte le forme possibili ». 5) ' La necessità di una integrazione fra le diverse forze armate è ripetuta in forma solenne e netta: bisogna costituire «forze collettive*, pur tenendo presente che ogni pae se può avere necessità di impiegare forze nazionali fuori dell'area prevista dal trattato (i francesi in Indocina, per esempio). . 6) E' costituito un ufficio pianificatore atlantico per i naviglio oceanico. A~parte la formazione del nuovo organo permanente, i punti più importanti sono il terzo, il quarto e il quinto. Essi possono essere interpretati senza sforzo e senza cavillosità. Le dodici nazioni atlanti che hanno deciso di applicare il piano strategico di difesa déll'Aja, nonostante le osservazioni dei tecnici economici e sia pure adattandolo atte necessità pratiche. Coordinare le forze I ministri infatti dicono che le risorse comuni sono sufficienti per preparare una difesa adeguata: è questione, aggiungono, di coordinare e mettere in opera quelle risorse. Una mobilitazione parziale détte forze occidentali, tanto superiori a quelle avverse, può dunque uscire dalla conferenza di Londra. Sé le decisioni di Londra hanno un senso esse sono un solenne impegno del governo americano, salvo l'approvazione del parlamento, a continuare netta politica degli aiuti e a proporzionarla alla gravità dei compiti. Ma esse sono anche un impegno a co ordinare e a mettere insieme tutte le forze, a specializzare le diverse forze armate nazionali, in modo da evitare i doppioni e gli sprechi. Le corazzate e le portaerei europee sono destinate un po' alla volta al disarmo. E cosi pure l'aviazione strategica e i tentativi di costruire armi nuove. Ogni paese dovrà concentrare le proprie energie per fare quello che può fare più efficacemente ai fini detta strategia comune. La decisione déll'Aja almeno in questo punto particolare, viene fatta proprio dai ministri e sanzionata pienamente. Così nascono le forze collettive atlantiche. Ci vorrà ■tempo prima che -esse siano formate totalmente, molte resistenze dovranno essere vinte; ma lo scopo ultimo è quello. Ecco, in breve, la portata delle decisioni di Londra. Se non avverrano sorprese, e possono avvenire specialmente al Congresso americano, il programma militare per la nostra difesa sarà portato avanti. Armi, soldati, caserme e pericoli di guerra non sono cose che giovino aHa civiltà e al benessere. Ma sono conseguenze inevitabili dei tempi nei quali viviamo; non ci sono altre scélte. Domenico Bartòli IIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIIllllllllllllllllllKlIlllllll L' | Il - Segretario di Stato Acheson e il ministro Sforza al tavolo della Conferenza (Telefoto) T111111 [ 111111M11111 ■ 1 i 111111 i 111111M11E111 f I i 41 j r IM M111 ! 11 f 111 ! 11M 1111 ! 11 i ! 111 > M111E1111 > 1 i 111111 i ! i 11M11MI r 1111111 ( : 11 ■ I • 1 ■ 1111 ! ( I ! 1111M11111111EI i 1111MI ( > 11 [ 11 De Gasperi pronuncia II suo accorato discorso' all'inaugurazione della Casa del picooli mutilati. (Telefoto) llftlieiKlItlllllllllttlW

Persone citate: Acheson, Bevin, De Gasperi, Domenico Bartòli, Schuman, Sforza