Il Senato approva la modifica dell'articolo 72

Il Senato approva la modifica dell'articolo 72 Il Senato approva la modifica dell'articolo 72 Voti: 133 sì, 83 no - llnuovo testo - li-Ministro della Giustizia in difesa del vincolo familiare a Roma,. 11 maggio. Ventiquattro voti di scarto prima, 50- poi nella votazione, diciamo così,' di controprova, hanno dato ai democristiani la vittoria nella «battaglia per il divorzio » combattuta per due giorni a Palazzo Madama: In questo modo, il testo dell'art. 72 del Codice di Procedura Civile è stato cosi modificato: € Il Pubblico Ministero, che interviene nelle cause che avrebbe potuto proporre, ha gli stessi poteri che competo, no alle parti e li esercita nelle 'forme che la legge stabilisce per queste ultime. ; Negli altri casi d'intervento, previsti dall'art. 70, tranne che nelle cause dinanzi alla Corte di Cassazione, il Pubblico Ministero può produrre documenti, dedurre prove, prendere conclusioni nei limiti delle domande proposte dalle parti. Il Pubblico Ministero può proporre impugnazione contro le sentenze relative a cause matrimoniali, salvo che per quelle di separazione personale dei coniugi. Lo stesso potere spetta al Pubblico Ministero contro le sentenze che dichiarino l'efficacia o l'inefficacia delle sentenze straniere relative a cause matrimoniali, salvo che per quelle di separazione personale dei coniugi. «Nelle ipotesi prevedute nei comma 8 e 4, la facoltà d'impugnazione spetta tanto al Pubblico Ministero presso il giudice che ha pronunciato la \sentenza quanto a quello presso il giudice competente a decidere sull' impugnazione. Il termine decorre dalla comunicazione della sentenza, a norma dell'art. 1SS. Restano salve le disposizioni dell'articolo S97». E' stata, nel suo complesso, una battaglia dura e senza esclusione di colpi, che ha visto i democristiani al gran completo. Il primo ad aprire le ostilità è stato il sen. LuciZero, il quale ha illustrato il suo ordine del giorno che, se approvato, avrebbe impedito al Senato di andare avanti nell'esame del progetto di legge in discussione, ordine del giorno che aveva ricevuto l'adesione di tutti i senatori, esclusi Gasparotto.e quelli del groppo democristiano. II Ministro della Giustizia Poi, nella discussione sono intervenuti i due relatori: il democristiano Antonio Romano, un magistrato, per la maggioranza, e il repubblica no Boeri, un avvocato, per la minoranza. E così le due tesi sono state ancora una volta esposte all'assemblea, con la aggiunta di un solo elemento nuovo: l'omaggio fatto dall'on. Boeri alla figura morale del presidente della Corte di Appello di Torino, Peret.tiGriva. Infine si è avuta l'estrema difesa del disegno di legge-da parte del ministro.di Grazia e Giustizia PICCIONI — Non credo che vi sia nessuno qui in aula che non sia: d'accordo sul-principio della-indissolubilità del. matrimonio. Io non ho intenzione 'di polemizzare, ma non posso non dire che sono qui anche in rappresentanza della magistratura italiana. Comunque non dirò parola a carico dì, chicchessia Devo però pórre in rilievo il mio rammarico per l'abitudine invalsa di [discutere le sentenze della magistratura nell'assemblea politica {applausi dalla maggioranza, rumori-a sinistrò). ■. ■. , "■ ' ' ' La situazione è questa. Si sono verificati fatti tali da richiamare l'attenzione del Governo e del Guardasigilli, fatti clamorosi che hanno incrinato la compattezza dell'istituto matrimoniale. Quando si dice che soltanto una Corte ha emesso sentenze di divorzio il cui numero in questi ultimi tempi è andato sempre più crescendo, vuol dire che c'è forse il tentativo di scardinare l'ordinamento familiare. E' necessario, a questo proposito, ricordarsi che esiste un Concordato con il quale si dà solamente all'autorità ecclesiastica la facoltà di trattare cause matrimoniali. Non si può assistere inerti allo spogliamento del magistrato italiano quando esso viene scavalcato da persone che si recano all'estero per ottenere una sentenza che poi diventa legge positiva in Italia. Quali difensori saremmo noi se non agissimo a difesa del nostro ordinamento familiare ? Si tratta di centinaia e centinaia di casi. Se'di fronte al progressivo aumento di questi episodi il Parlamento non credesse opportuno • intervenire, ciò significherebbe scardinare non solo l'ordinamento civile ma anche quello morale del Paese (applausi). Vogliamo dare la possibilità alla magistratura di infrenare il mal costume. Non vogliamo imporre ad essa per legge, come ci è stato rimproverato, un indirizzo interpretativo che avrebbe ferito la sua indipendenza. Il P. M. ha anche una qualifica ufficiale sul rispetto della legge. Quando cioè si verificano casi di violazione chi è, se non il P. M., che deve intervenire? Il P. M. è un organo del potere giudiziario e prego l'assemblea di non accusarlo sostenendo ohe esso è solo un organo del potere esecutivo. Non avviliamo di più la magistratura... Da sinistro — Ma siete voi che la avvilite con le pressioni politiche. PICCIONI — Ma chi ha mai fatto pressioni sui magistrati dalla ripresa della vita democratica? Non certo io nè coloro che mi hanno preceduto in questo dicastero, da Tupini a Togliatti a Gullo a Grassi. Da- sinistra — E il telegramma di Grassi ai magistrati do po il 14 luglio? PICCIONI — Ma,con quel telegramma non si volevano fare pressioni, si voleva solo ricordare che venisse applicata inflessibilmente la legge. La sostanza della legge è questa: far sì che la magistratura abbia la possibilità di vedere ben dentro in materia così delicata che interessa non solò una parte, ma la nazione intera. Qualcuno ha" obbiettato che in tal . modo si violano convenzioni ' internazionali. Io dico che non si viola nessun accordo se le competenze del giudice straniero trovano esatto riscontro in quelle del giudice italiano. Con l'approvazione del progetto il Senato pone indirettamente un freno all'andazzo crescente degli scioglimenti matrimoniali. E' giusto che si rimanga nell'ambito della valutazione giuridica, ma è anche giusto che si resti nell'ambito politico. Questa infatti è un'assemblea politica. E' bene che il sentimento popolare, che è di profondo attaccamento cristiano alla famiglia, trovi una attuazione nella vostra decisione (indissimi applausi da parte della maggioranza). Il colpo di scena E qui la battaglia ha raggiunto il suo punto culminante. Si è dovuto cioè votare quel certo ordine del giorno presentato dal sen. Lucifero che avrebbe dovuto indicare quale era il pensiero del Senato sul progetto di legge cosi a lungo discusso. L'incertezza del risultato derivava dal (atto che i democristiani al Senato sono esattamente 150, e nell'occasione si sapeva che non avevano altro alleato che 11 presidente della Fiera di Milano on. Gasparotto, mentre tutti gli altri, in netta mag gioranza, erano loro contrari. Votazione a scrutinio segreto e colpo di scena: dalle urne infatti usciva la notizia che i democristiani avevano vinto la battaglia con 145 voti con tro 121. Il progetto di legge da quel momento si poteva considerare approvato: Il resto della seduta poteva non avere più alcun valore. S; e passati alla votazione dei singoli comma in cui si arti cola il disegno di legge: una votazione lunga con una serie di emendamenti da approvare o da respingere. Si è giunti alla votazione finale: anche questa per scrutinio segreto, il cui esito si attendeva solo per avere una conferma della vittoria democristiana. E così Infatti è stato: molti senatori se ne sono andati dopo essersi assicurati che nulla avrebbe potuto modificare il risultato definitivo e le urne hanno fatto sapere che la battaglia si era conclusa con 133 voti favorevoli al progetto e 83 contrari. • • •

Persone citate: Antonio Romano, Boeri, Gasparotto, Gullo, Piccioni, Togliatti, Tupini

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Torino