mlim pace del mondio

mlim pace del mondio PRIMO COJUJHUCATO SULLA (OXFEREIZA A TRE mlim pace del mondio Quattro ore e mezza di colloquio tra Acheson, Beviti e Schuman - Questa sera Sforza arriverà a Londra (Dal nostro inviato speciale) Londra, 11 maggio. Il G.MEN accanto all'autista di Acheson, la fanteria di marina britannica che esamina le tessere d'ammissione alla Lancaster House dove si riunisce la conferenza a tre, hanno, impressionato un giornale di Londra che concede a questi piccoli particolari l'onore del titolo su tutta la prima pagina. E' una esagerazione. Ma è chiaro che le cautele intorno alla riunione degli uomini politici occidentali aumentano. Si vuole mantenere con particolare rigore il segreto sui colloqui e sui documenti. Il Foreign Office ha pregato le 'delegazioni e le ambasciate dei Paesi atlantici di mantenere un assoluto riserbo sui dibattiti e sulle eventuali decisioni. La guerra fredda ha i suoi segreti che non sono esclusivamente e neanche prevalentemente militari ma economici, politici e di propaganda. Il mistero delle conferenze e delle missioni al di là del sipario di ferro non può essere mantenuto da noi nel mondo libero, ma qualcosa dij simile deve essere fatto se si vuole continuare- la lotta con energia e portarla fino in' fondo. Questo proposito è stato ribadito oggi da un portavoce americano In una dichiarazione del primo pomeriggio. La sostanza della dichiarazione è questa: « Finora siamo passati da una crisi all'altra e abbiamo dovuto rimediare frettolosamente situazioni pericolose; d'ora in poi possiamo guardare davanti a noi e co? struire un solido fondamento per la pace del mondo ». Non più, se abbiamo capito bene, soluzioni provvisorie e affrettate, ma una pianificazione meditata e integrale delle forze comuni in tutti i campi che interessano il mondo libero e la sua difesa. E' la diplomazia totale annunziata da Acheson, è il grande tentativo americano di opporre « situazioni di forza > all'espansione sovietica. Ma per condurre una strategia di proporzioni cosi ampie, per sostenere un impegno tanto grandioso, occorre che le potenze interessate concordino bene la loro politica e mettano insieme i loro mezzi. E' lo scopo- delle con¬ ferenze .atlantiche. Dopo i primi, approcci a due, avvenuti a Parigi lunedi e qui a Londra ier l'altro, ieri sono cominciati gli incontri a tre: Acheson, Bevin, Schuman sotto la presidenza del delegato inglese. Da ultimo verrà la conferenza plenaria con la partecipazione dei ministri degli Esteri di tutti i 12 Paesi alleati: Sforza arriverà domani. sera e sabato mattina vedrà Bevin; cosi comincerà a informarsi su quanto è avvenuto nei primi giorni di colloqui. E' probabile .che i due. Ministri parlino di Trieste ed è facile immaginare gli argomenti del nostro rappresentante per sostenere il punto di, vista italiano sulla questione. Ma fra i tanti problemi gravissimi, e alcuni addirittura di vita o di morte, che vengono discussi a Londra, Trieste non occupa, bisogna dirlo, il posto preminente. Il comunicato che i tre ministri hanno fatto diramare stasera, dopo quattro ore e mézzo di discussione fra mattino e pomeriggio, ubbidisce rigidamente alla consegna del riserbo: « Gli incontri — dice il comunicato —\ hanno lo sco po dì rafforzare la struttura della pace con tutti i mezzi opportuni ». A questo fine ministri si propongono di passare in rassegna i risultati già raggiunti attraverso gli organi di cooperazione internazionale esistenti., Il comunicato conclude ricordando quanto è stato fatto per1,.^sj?)R.ujcexgliJo. sviluppo di un sistèma coordinato di difesa e per il ritorno all'equilibrio economico. E molto' vago; i redattori diplomatici inglesi hanno accolto la lettura della comunicazione, stasera al Foreign Office, con uh certo buon umore Il portavoce di Bevin non ha voluto nemmeno indicare gli argomenti discussi; ha evitato qualunque domanda precisa. Su un. punto soltanto è stato esplicito: ha negato che alla riunione sia stato esaminato il progetto francese per un cartello dell'acciaio e del carbone, europeo. Questo progetto preoccupa sempre gli inglesi che manifestano un certo risentimento per essere stati informati all'ultimo momento. Ma Attlee ha deciso di far buon viso: in una breve dichiarazione ai Comuni ha mantenuto tutte le riserve sull'eventualità di una adesione britannica (ha detto che occorre studiare bene il progetto) ma ha lodato l'intenzione francese di mettere fine al secolare conflitto con la Germania. Era impossibile insistere in un atteggiamento di ostentata freddezza senza irritare i francesi e gli stessi americani. Che cosa potrà uscire da tutti questi incontri? Non lo sapremo nemmeno il giorno della chiusura: lo vedremo col tempo. Soltanto fra qualche mese potremo vedere se la struttura .della pace, come dice il comunicato di oggi, è stata realmente rafforzata. Circa un anno fa si riuniva a Parigi la conferenza dei quattro ministri degli esteri: gli. stessi dì Lancaster House, più Visoinski. La Russia decise allora di interrompere il blocco di Berlino e iniziare conversazioni .per il ristabilimento di una situazione normale nella grande città' tedesca e di permettere la stipulazione del trattato austriaco. Un anno è passato e quelle decisioni o promesse russe sono rimaste senza seguito. Il blocco non c'è più, ma la situazione a Berlino rèsta difficilissima e il trattato austriaco è incagliato su piccoli problemi particolari. Inoltre alcuni avvenimenti previsti fin da allora, hanno gravemente allarmato il mondo occidentale. I russi hanno costruito la bomba atomica, tutta la Cina è passata sotto la dittatura comunista, l'equilibrio di, potenza che garantiva l'occidente sembra scosso da questi avvenimenti. Il Manchester Guardian elenca non meno di 12 debolezze fondamentali della comunità atlantica e delle due, appendici orientali: dall'Indocina alle strane polemiche interne americane. Altri punti di penetrazione si le avanguardie avversarie. Per ristabilire l'equilibrio occorre riprendere l'iniziativa; è l'opinione generale, sebbene il giornale di Manchester non la accolga con grande favore e faccia appello invece a una maggiore elasticità. «Troppa esistenza sulla guerra fredda, scrive, non giova alla reputazione delle democrazie occidentali. La nostra forza di richiamo, in contrasto con il carattere rigido della propaganda sovietica, deve consistere nella ragionevolezza, nella tolleranza, nella generosità e nelle chiare intenzioni pacifiche». Queste voci sono isolate. La fs.|jmscltpggmdmdprvdccirsnfaEsoffrono così al-\ a à o. tendenza, almeno da parte de- fli americani, va in un senso iverso oe non proprio opposto. Non perchè le intenzioni pacifiche non siano diffuse o perchè si sdegnino la tolleranza-e le altre virtù cardinali dei regimi Ùberi. Nessuno fra gli uomini di stato occidentali nasconde propositi .|jiggr«fflsiui^J^.it>0r-:.v^ito»iJa pace, o anche la tregua; bisogna essere in due. Domenico Bartolì Le squadre di soccorso trasportano le vittime del tragico pozzo .(Telefoto) Da sinistra, Acheson, Bevili e Schuman riuniti alla Lancaster House (Telefoto)...