Una bomba a mano scoppia in una camera tre fratellini feriti: uno in pericolo di vita

Una bomba a mano scoppia in una camera tre fratellini feriti: uno in pericolo di vita Una bomba a mano scoppia in una camera tre fratellini feriti: uno in pericolo di vita / bimbi aveva; • trovato l'ordigno in riva alla Dora - Per aprire la scatoletta, uno di essi vi picchiava sopra con un martello • Un mobile fece schermo alla madre che è rimasta illesa t'na terribile sciagura è piombata ieri su di una povera famiglia, abitante In via Pisa 41: tre fratellini — Renato Corazzai, di 9 anni, Mario di 13 e Teresa di 6 — sono rimasti feriti dall'eploslone di una bomba a mano. Il primo di essi, purtroppo, 11 piccolo Renato, è stato trasportato all'ospedale In condizioni disperate per le orrende mutilazioni subite. QliestO doloroso episodio, che si va ad aggiungere a quelli giti accaduti di recente nella nostra clt- tà con tragiche conseguenze, è stato nuovamente causato dalla criminosa incoscienza di chi ha abbandonato l'ordigno là dove mani Innocenti di bimbi potevano ritrovarlo. Considerata questa Impressionante catena di casi analoghi, c' è da augurarsi persino che si tratti soltanto di Incoscienza. Lunedi sera un'altra bomba a mano, di tipo Oto, priva della linguetta di sicurezza, e stata rinvenuta nel 'pressi dello stabilimento Metron in Borgo San Paolo; fortunatamente lo stesso custode della fabbrica avvisava gli agenti del commissariato San Paolo, 1 quali, prontamente accorsi, potevano scongiurare un eventuale Incidente. Sinora la polizia, non ostante abbia svolto attivissime in spdicaestrl'ufareticiav11 guglrevetiprMagmi, non è mal riuscita ad Iden- llltl 1|ITIItifl!tl<111iMllttllIlttf»3iat111llllltl11llt1 tlficare uno solo dei colpevoli. E' certamente difficile rintracciare chi furtivamente abbandona, approfittando del favore delle tenebre, una bomba o conslmili oggetti compromettenti in luoghi isolati. Pur tuttavia è necessario che siano intensificati gli sforzi per porre fine agl'angosciosa minaccia con una operazione poliziesca che serva di monito e d'esempio. La sciagura di ièri e accaduta alle 13. Renato, Mario, Teresa si trovavano nell'unico stanzone a pianterreno, nel cortile di via Pisa 41, che costituisce l'alloggio della famiglia Corazzai, Altri due fratelli — Giancarlo, di 15 anni, e Renzo di. 17. i soli che siano In grado di lavorare — si trovavano In quel momento fuori di casa. Renato, non visto dalla madre che era intenta a rifare un letto, se ne stava accucciato in un angolo con un martello in mano. Sembrava eh' egli giocasse. Viceversa In quel momento il bimbo tentava di aprire, servendosi pure di un chiodo, una misteriosa scatoletta che aveva ritrovata alcune ore prima lungo l'argine della Dora: era una bomba a mano — secondo quanto é risultato più tardi — di tipo Balilla. Mentre cercava di aprire l'Involucro di quell'ordigno, Renato ne provocava l'esplosione. Un terrlbi le schianto, accompagnato da una spaventosa fiammata, rintronava di colpo nella camera. Tutti gli abitanti del popoloso caseggiato accorrevano nel cortile; essi raccontano che videro ad un tratto uscire precipitosamente dall'usci», per metà scardinato, della famiglia Corazzai, la madre — terrea In viso e con gli occhi sbarrati — che sorreggeva per un brac ciò 11 piccolo Renato. Spaventosa visione. Il bimbo aveva la mano destra troncata, 11 suo volto era sfigurato dal san gue, e tutto 11 corpo, attraverso gli abui a brandelli, appariva orrendamente piagato. Egli fu quasi trascinato altra verso il cortile dalla donna Inebetita. Poi di colpo crollo a terra privo di sensi. Finalmente tra 1 presenti vi fu lt11l1Mlllll11ITIIIIIIll Milli 111! chi, riavutosi dal primo attimo di sgomento, raccolse 11 povero Renato e di corsa lo trasportò all'ospedale Maria Addale, distante appena una cinquantina di metri. Altre persone, nel frattempo, entrate nell'abitazione del Corazzai vi ritrovarono in un angolo, muti dal terrore, gli altri due piccini; Mario e Teresa. Anch'essi, rimasti feriti da schegge, venivano portati all'ospedale. Qui sanitari, suore, infermieri si prodigavano nell'assistenza--del tre piccini. Renato eTa il più grave, anzi in condizioni disperate. Oltre all'osportaztone della mano destra, egli aveva riportato una profonda lacerazione nella zona addominale è numerose ferite agli arti Inferiori e al viso. L'esplosione lo ha colpito Infatti mentre si trovava chino sulla bomba. Nonostante gli venisso prontamente praticata lina trasfusione di sangue, egli andava rapidamente peggiorando. Suo fratello Mario e la sorellina Teresa, che al momento dello scoppio si trovavano ad alcuni metri da lui, erano invece feriti in modo non grave al viso e agli arti inferiori, pur tuttavia venivano ricoverati in osservazione. La madre era rimasta illesa, riparata dalla testiera di un letto. 11 commissariato Vanchiglia, informato dell'accaduto, disponeva subito per un sopraluogo nella camera del Corazzai: sul pavimento di mattonelle è stato riscontrato un buco corrispondente al punto ove Renato aveva collocato la bomba mentre la percuoteva con chiodo e martello. Questi due oggetti sono stati sequestrati. Suc¬ cessive indagini hanno permesso di stabilire, In parte attraverso 11 racconto di Mario e Teresa, che 11 bimbo aveva ritrovato la bomba verso le ore 11 lungo l'argine della Dora. A quanto sembra, un passante io aveva scorto mentre stava raccattandola, e lo aveva persino ammonito ad abbandonarla poiché si trattava d'un ordigno pericoloso. Quest'uomo però, avrebbe poi proseguito il suo cammino senza avvedersi che Renato, tornato1 indietro; aveva nuovamente raccolto la bomba. aliiiiiiiiiiiitiiiiiitiiitii!iiiiini!lliittiiiiiii!iiiiiii La vittima: Il piccolo Renato

Persone citate: Milli, Renato Corazzai, Renato Eta

Luoghi citati: San Paolo