Paolo Carrel confessa d'aver ucciso il fratello

Paolo Carrel confessa d'aver ucciso il fratello Paolo Carrel confessa d'aver ucciso il fratello In un litigio col Pietro nel disarmarlo della piatola un colpo sarebbe partito colpendolo alla fronte - Lo finì con la scure la mattina dopo b.u.i.. iu ccuii, .in»-.Isato di essere la causa della | iiiiiiiiiiiiif iiiiiiiiii'iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiAosta, 4 aprile. Ieri pomeriggio aveva luogo, come è noto, a una settimana di distanza da quella del Carrel Pietro Alessio, la autopsia della salma del padre Luigi Delfino, di anni 86, denunciato allo stato civile come deceduto di morte naturale il 2 gennaio scorso. L'autopsia rilevava due contusioni assai pronunciate al capo del vecchio, contusioni che ù Carrel Luigi Delfino, avrebbe riportato, a detta dei figli, cadendo sul ghiaccio. Questa constatazione e il prelievo da parte de! prof. Tovo di alcuni visceri da sottoporre, per prudenza, ad analisi tossicologica, hanno fornito un efficace elemento per la continuazione delle contestazioni ai tre fratelli arrestati, Paolo, Damiano, l'ex-azzurro dello sci, e Bartolomeo. Rientrato dal cimitero e messo nuovamente a confronto con i fratelli, che già negli scorsi giorni lo avevano accusato di essere la causa della loro rovina, il Paolo Carrel si chiudeva in assoluto mutismo. L'interrogatorio degli arrestati, condotto dal Procuratore dott. Montuoro, si protraeva quasi per tutta la notte. A un tratto, ed era quasi l'alba di stamane, improvvisamente, quasi a sottrarsi a un peso diventato insopportabile, il Paolo confessava l'accaduto. Notturno tragico Scosso da fremiti intermittenti, egli raccontava che nella notte di. domenica del 29 gennaio scorso avveniva uno dei soliti litigi, per motivi di interesse, con il fratello Pietro Alessio nella sua camera da letto. Costui, alterato dai vino, aveva spianato improvvisamente la rivoltella — una vecchia pistola calibro 12 poi rinvenuta nell'abitazione — per sparargli. Nell'atto di disarmare il fratello, di cui afferrava con viva forza il bràcciò, partiva un colpo che trapassava la fronte del Pietro Alessio in direzione dell'occhio iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiini t à i r o a l i a è e o e l n o o o a o i a i o li ae a uo ao le he ao La osinistro. Il Pietro Alessio' si accasciava al suolo. Preso dallo spavento, Paolo Carrel si allontanava dalla stessa casa per non sentire 1 gemiti del fratello, e trascorreva la notte, vagando terrorizzato, in aperta campagna. Al mattino del 30, per accertarsi se il fratello fosse deceduto e provvedere a far scomparire le tracce di quello che egli chiama un involontario delitto, il Paolo • sempre secondo il suo racconto — entrava nuovamente nella camera del fratello e lo trovava ancora rantolante in una pozza di sangue. La ragione gli si sconvolse, e per troncare cosi una agonia che durava da lunghe ore afferrava una scure inferendo al moribondo un colpo alla nuca. Egli provvedeva poi, da solo, a rivestire 11 fratello con un abito pulito e a collocarlo sul letto, nonché a far scomparire, accuratamente, ogni traccia di sangue e a disporre per la cassa da morto, dove l'ucciso veniva posto il giorno dopo. La notizia della morte era accuratamente taciuta fino a quando la salma veniva collocata nella bara con l'aiuto della guardia comunale Cipriano Grange, al quale il Paolo Carrel diceva che il fratello era deceduto in seguito a un calcio d'un mulo ricevuto al capo, fatto che, comunque, nessuno avrebbe dovuto sapere per gli intralci giudiziari che ne sarebbero derivati. Poi si recava in frazione Elevaz per dare notizia del decesso al fratello Damiano e, tramite gli uffici della Cogne di La Thuile, sempre in base alla medesima versione, avvisare il fratello Bartolomeo, al quale dava poi l'incarico di denunciare la morte in comune mediante la dichiarazione di morte naturale da farsi rilasciare in tale senso dal me dico dott. Formento. I fratelli, recatisi poi nella casa paterna per visitare la salma del loro congiunto, intuivano la verità che, di comune accordo, tacevano per salvare il fratello e il nome della famiglia. I fratelli a confronto La confessione del Paolo Carrel, ripetuta in un drammatico confronto con i fratelli Damiano e Bartolomeo, portava all'ammissione di questi ultimi di essere venuti a conoscenza del fatto, modificando cosi la versione in un primo tempo data circa la morte del Pietro Alessio, attribuita a scopo suicida e' che fosse poi caduto sull'ascia posta in senso verticale. H Procuratore della Repubblica, dott. Montuoro, aveva ricostruito, a scopo di indagine, tutta l'impressionante scena, facendo sparare un colpo di rivoltella nella camera in cui il Pietro Alessio è stato ucciso e accertando così che, data l'ubicazione dell'ambiente e l'isolamento del fabbrica to, i pochi abitanti di La Baime, per lo più chiusi nelle loro stalle data la rigidità del clima e l'ora notturna, non avevano potuto udire lo sparo, cosa di cui si era, fra l'altro, anche accertato il Paolo Carrel. Il rappresentante della legge faceva lasciare in libertà provvisoria la guardia comunale Cipriano Grange, pur deferendolo giudiziariamente. Gli altri fermati erano già stati rilasciati giorni or sono. I fratelli Paolo, Damiano e Bartolomeo Carrel sono stati tra dotti oggi alle carceri di Aosta. Per Damiano e Bartolomeo sono tuttora in corso accertamenti per le loro eventuali responsabilità. H dottor Formento è pure stato defe rito all'Autorità giudiziaria per avere rilasciato dichiarazioni errate senza accertare ìa causa della morte, come esige la legge. In merito alle contusioni rilevate dal perito settore sulla fronte del vecchio Luigi Delfino Carrel, l'Autorità giudiziaria sembrerebbe accogliere la tesi della caduta accidentale. piai uln n aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiininiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiii

Luoghi citati: Aosta, La Thuile