La psicoanalisi in Italia

La psicoanalisi in Italia La psicoanalisi in Italia Soltanto cinque medici patentati - Imparare la teoria non basta - Sedute di cinquanta minuti - Il caso di un partigiano divenuto scrittore Roma, 4 aprile. H professor Perrotti, presidente della Società Psicoanalitica Italiana iniziò, molti anni fa, la sua attività di psicoanalista curando uno 'spazzino che soffriva di eterofonia. Questo spazzino aveva meno di trentanni ed era anche uomo di certi studi: possedeva la licenza ginnasiale. S'era ridotto a fare lo spazzino appunto per la nevrosi da cui era affetto che gli impediva di comparire in luoghi pubblici e di rivolgere la parola a chicchessia senza arrossire. Si sentiva a suo agio solo la mattina quando spazzava la strada vuota. E una mattina scoprì, spazzando, la psicoanalisi sul foglio strappato di ur. giornale che riportava una conferenza del prof. Weiss, un medico triestino allievo del Freud, che aveva cominciato allora a diffondere in Italia le esperienze del suo maestro e svolgeva lezioni teoriche e pratiche di psicoanalisi. Nacque dall'attività dello stesso Weiss e dei suoi mi- fliori allievi, il Perrotti e il ervadio, la Società Psicoanalitica Italiana, e la Rivista italiana di psicoanalisi intorno a cui si andò man mano allargando l'interesse per la psicoanalisi e a cui collaboro anche il professor Musatti, attualmente ordinario di psicologia sperimentale all'Università statale di Milano. Ma il fascismo impedi ben presto ' alla Società ogni attività culturale e scientifica, soppresse ; la rivista, tolse dalla circolazione i libri già pubblicati, disperse il gruppo. Il Weiss, per ragioni razziali, fu costretto infatti ad emigrare nel 1938 ' in America, il Servadio riparò in India. Una principessa Dopo la guerra la Società Ssicoanalitica si è ricostitui1. Gli psicoanalisti italiani sono oggi in tutto cinque e cioè il prof. Perrotti, il dott. Servadio e il dott. Modigliani residenti a Roma, il prof. Musatti a Milano e la principessa siciliana Alessandra Tomasi di Palma che esercita a Palermo. Tutti di stretta osservanza freudiana, data l'influenza del Weiss. Un gruppo ben esiguo se si pensa alla situazione che esiste all'estero, ma che gode di gran credito, per la sua serietà, nel campo internazionale. Sono gli unici cui la International Psychoanalitical Association di Londra, riconosce il titolo di psicoanalisti e che autorizza a compiere analisi terapeutiche e didàttiche. Non si può dire che la loro attività si svolga fra la generale comprensione. In Italia si è verificata questa situazione strana: mentre negli ambienti ufficiali, tranne eccezioni frequenti particolarmente fra i giovani (a Milano il' prof. Musatti ha tenuto di recente dietro loro richiesta un corso di psicoanalisi a giovani psichiatri che sentivano il bisogno di aggiornarsi in questo campo), la psicoanalisi è ancora mal conosciuta, le richieste di cure psicoanalitiche da parte di malati nevrotici si sono, dòpo la guerra, moltipllcate. Ormai sono noti al grande pubblico i risultati ottenuti in altri paesi, dove la cura psicoanalitica impregna di sè tutte le trattazioni delle nevrosi e come la psicoanalisi sia l'unico mezzo efficace di cura dell'isterismo, delle fobie, delle ossessioni e delle nevrosi di carattere. Ma gli psicoanalisti non possono far fronte a tutte le richieste e a malincuore essi sono costretti a rimandare a vol¬ tldsmllclngSsnlpasspupaflcdcpctuttrnccdqzdrtnstscput e e a i o a a o , e ¬ te di due o tre anni l'inizio delle analisi. Le analisi a scopo didattico, sono poco frequenti sicché c'è il rischio che se, come è accaduto in altri paesi, la moda della psicanalisi dilagherà anche in Italia, l'esercizio di essa potrà finire nelle mani di possibili ciarlatani, senza che nessuno sia in grado di impedirlo, perchè la Società psicoanalitica è una società di fatto e non gode di nessun riconoscimento ufficiale. Ci sarebbe bisogno di altri psicoanalistl, ma uno psicoanalista non si improvvisa nè si può diventare psicoanalisti solo studiando la teoria. Uno psicoanalista è il prodotto di un trattamento lungo e complicato. Per diventare psicoanalisti bisogna passare tre fasi. Non si corano i pazzi Una analisi personale che lìberi il soggetto dai suoi necessari complessi (nessuno — dicono gli psicoanalisti — è completamente libero dai complessi creati dall'ambiente) e che dura circa duecento sedute, cioè circa un anno. Poi un'analisi didattica consistente nello studio teorico e della tecnica di una condotta generale di un'analisi e infine l'analisi di controllo o training, consistente nell'analisi sotto 11 controllo dello psicoanalista di due pazienti. Attualmente ognuno del cinque psicoanalistl sta analizzando a scopo didattico uno o due allievi ma essi sono ancora agli inizi. Molte più nume rose sono le analisi a scopo terapeutico. H dott.. Modigliani, che è quello dei cinque che si dedica esclusivamente siila trattazione di casi, ha sotto 11 suo raggio di osservazione circa ventidue pazienti delle più varie categorie sociali: tre impiegati di banca, tre studenti universitari, un campione sportivo, un commerciante in abbigliamento, un chirurgo, un fotoreporter, un ufficiale in servizio permanente effettivo, due donine di casa. Essi soffrono di tutti i tipi di nevrosi di cui la psicoanalisi ha approfondito le cause e i metodi di cura, dalle ossessioni all'isterismo, ma sono ancora tanto normali da accorgersi del loro male e da desiderarne la cura (i pazza non si curano con la psìcoanalisi). Molti di essi, dopo un anno o due di sedute, a volte quotidiane, sono in via di guarigione. Un'analisi è una faccenda molto lunga ed anche costosa; una seduta psicoanalitica costa dalle due alle tremila lire e non può essere mai gratuita, perchè si creerebbe uno squilibrio psicologico nel rapporto che si stabilisce fra il paziente e lo psicoanalista. Una seduta non dura più di cinquanta minuti. I mezzi che la psicoanalisi usa per la cura non hanno nulla che faccia pensare a suggestioni o a cerimoniali magici. Lo studio del dott. Modigliani è costituito da pochi mobili: una scrivania, una sedia girevole, un sommier, un tondino con due sedie In un angolo. Sembrerebbe lo studio di un professore di liceo se non si notasse la strana posizione del sommi er posto di traverso tra la scrivania e una parete. Sui sommier si stende il paziente e dietro di lui siede l'analista. Durante la seduta il paziente riferisce nella maniera più semplice, senza nè scegliere nè criticare, sogni della notte precedente, lapsus, ricordi di infanzia, impressioni, paure. L'analista interviene ogni tanto per chiarire e districare la intricata matassa, aprendo così a poco a poco ila strada verso lidmQnsncfngpusthsavnlvspagnrman1Drodmlg2dalzs l'illuminazione degli impulsi incoscienti che sono alla base di ogni nevrosi e guidando il malato verso la guarigione. Quasi tutti i pazienti guariscono. Alcuni casi di nevrosi sono stati trattati nelle stesse cliniche psichiatriche, come il caso di una ragazza che soffriva da sette anni di insonnia recidiva, completamente guarita dopo un trattamento ps'.coanalitico praticatole per un anno dal dott. Modigliani. E con la psicoanailisi è non solo guarito ma divenuto scrittore un noto partigiano, che ha poi pubblicato il suo diario scritto durante le sedute. Ma anche episodi del genere, a volte clamorosi, che testimoniano a favore della psicoanalisi, non sono riusciti a smuovere le acque stagnanti della scienza ufficiale. La Società psicoanalitica vive una vita appartata e un po' grama é gli pstcoanal'sti italiani godono delia stessa benevola tolleranza che si concede solitamente ai medium, al maghi e ai cartomanti. Tt niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiii