Rinasce a Domodossola l'Esposizione italo-svizzera

Rinasce a Domodossola l'Esposizione italo-svizzera DOPO VENTICINQUE NM1 Rinasce a Domodossola l'Esposizione italo-svizzera Domodossola, aprile. H ministero dell'Industria e Commercio ha autorizzato la II Esposizione italo-svizzera, che sarà tenuta quest'anno a Domodossola dal 12 al 27 agosto. Da 25 anni si attendeva questa seconda esposizione. Un po' lungo il distacco dalla prima, 16 agosto-6 settembre 1925. Ma chi sa per quali oscure ragioni il fascismo non la ebbe in simpatia. Quella stretta di mano italo-svizzera quel cordiale incontro di prodotti e d'idee in una città che ne era la sede più adatta, non ebbe seguito. A Domodossola pensano con amarezza a questi anni perduti, allo sviluppo che in un quarto di secolo l'esposizione avrebbe potuto assuimiere. Ma invece di recriminare per un altro quarto di secolo si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato a lavorare. La iniziativa era sana, non poteva morire. Quest'anno dunque, schiaritisi gli orizzonti economici europeied eliminati molti ostacoli, l'esposizione italo-svizzera farà il secondo Ì>asso di quello che sarà un ungo cammino. H successo della prima edizione fu lusinghiero. Non fu circoscritto, da una parte e dall'altra alle regioni confinanti, ma ebbe ampiezza nazionale. Parteciparono complessivamente oltre trecento espositori, dei quali un centinaio svizzeri: e il numero elevato di questi, in rapporto alla popolazione dei rispettivi Paesi, esprime l'interesse e l'entusiasmo che la vicina Confederazione dimostrò nei confronti «dell'iniziativa. L'afflusso dei prodotti non si limitò logicamente agli orologi e ai vini ma fu una rassegna complèta dell'attività industriale e agricola, e vi fu compresa una mostra dell'arte ossolana. Gli affari conclusi oltrepassarono il milione. Quest'anno l'esposizione ripeterà le caratteristiche delia prima naturalmente aumentandone l'ampiezza. Il potenziale produttivo e commerciale dei due Paesi è stato suddiviso in 16 classi, che vanno dai mobili agli ìmipiainiti idroelettrici, dai tessuti ai prodot¬ ti alimentari, dalle automobili alle acque minerali all'industria alberghiera all'attività delle colonie italiane in Svizzera. Un rapido panorama delle due economie affini e complementari, nelle sue espressioni più significative per i reciproci interessi. L'attenzione suscitata dalle prime manifestazioni organizzative fa prevedere ima numerosa partecipazione di espositori, che oltrepasserà certamente i cinquecento. Sono già pervenute parecchie adesioni, alcune perfino dalla Sicilia. La coincidenza dell'Anno Santo favorirà inoltre una larga affluenza di visitatori svizzeri. Il comitato — per la partì italiana presieduto dall'aw. Alessandro Arcardini, e per quella elvetica dal comim. Giordano De Carli, un industriale svizzero che risiede a Domodossola; segretario il ragioniere Giuseppe Riva — conta di ottenere permessi di temporanea importazione, esenzioni doganali, ribassi ferroviari. E' previsto che le successive esposizioni verranno tenute ogni cinque anni. Ma si tratta d'un piano prudenziale, addirittura pessimistico. La manifestazione è sicuramente destinata ad affermarsi sem pre di più e a diventare an nuale. Come già alla prima si ebbe l'intervento dei rispettivi capi di Stato, cosi il 12 .agosto prossimo alla inaugurazione della II esposizione è assicurata la presenza tanto del presidente della Confederazione elvetica quanto del presidente della Repubblica Italiana, g. f. II processo pei fatti d'Abbadia

Persone citate: Alessandro Arcardini, Giordano De Carli, Giuseppe Riva

Luoghi citati: Domodossola, Repubblica Italiana, Sicilia, Svizzera