"La battaglia dei porti" nei piani del Cremlino

"La battaglia dei porti" nei piani del Cremlino Un discorso del capo laburista Morrison "La battaglia dei porti" nei piani del Cremlino (Dal nostro corrispondente) Londra, 25 marzo. Gli uomini del Foreign Office nutrono, da qualche tempo la convinzione che nelle prossime settimane si svilupperà, in Asia e in Europa, una nuova manovra, coordinata da Mosca ed avente due scopi distinti, e precisamente: primo, ostacolare l'afflusso e la distribuzione dei rifornimenti bellici americani; secondo, Intralciare l'attività produttiva dei diversi paeBi cercando nel contempo di inasprire la situazione sociale. L'originalità del piano non consisterebbe in un più vasto diffondersi delle solite agitazioni e dei soliti torbidi, ma bensì nella sua coordinazione e nella contemporaneità delle diverse iniziative, tutte con- fegnate al fine di recare 11 anno economico più notevole possibile. Il Foreign Office sembra fondare questa sua convinzione su elementi ben precisi: Innazittutto personalità responsabili sono a conoscenza di convocazioni che hanno avuto luogo in Russia e in Asia, nel corso delle quali sono state impartite da funzionari sovietici ad agenti comunisti istruzioni precise relative a una imminente campagna di agitazioni. Non solo, ma secondo notizie provenienti da Mosca, la stampa ufficiale e ufficiosa sovietica starebbe battendo da alcune settimane su un unico tasto, secondo il quale, con l'avvicinarsi del termine degli aiuti Marshall e con l'atteggiamento sempre piti ostruzionistico dell'alta industria americana nei riguardi di un eventuale abbassamento delle tariffe doganali statunitensi, per agevolare l'entrata di beni europei sul mercato americano, la situazione economica europea, o meglio, *il sistema economico europeo si avvicinerebbe sempre piti all'ora del suo collasso definitivo. Secondo quanto si ritiene negli ambienti politici britannici, il ragionamento del Poli tburo è logico e semplice: la economia capitalistica si avvia spontaneamente alla sua rovina In una società che non riesce a trovare una nuova formula e di conseguenza noi non abbiamo che da organizzare e coordinare delle operazioni di disturbo e d'intralcio per accelerare e concludere questo processo. A questa prossima e probabile offensiva comunista, la stampa ha già dato un nome: «La battaglia dei porti e delimitimi 111 II 111111 111 11 11 111 III II II I II 11 IIIMIl!mi II I I II II llllllllim ^ le Industrie >. E li nome sembra essere stato dato a proposito perchè in base alle notizie che sono giunte qui a Londra in questi giorni tutti gli incontri fra i funzionari sovietici e gli agenti comunisti sono stati caratterizzati dal fatto che tutti questi agenti, od almeno quelli con responsabilità direttive, invece di essere, come in passato, figure clandestine od uomini politici, sono funzionari sindacali od elementi connessi con le organizzazioni sindacali dei diversi paesi. Ciò è apparso chiaramente, per fare un esemplo, nelle rivelazioni fatte ieri dal redattore industriale del «Daily Telegraph >, il quale sembra essere in possesso di preziosi ed attendibilissimi documenti relativi a una riunione svoltasi recentemente a Pechino. Nel corso di questa riunione 1 funzionari di Mosca ( di cui venivano dati nomi e qualifiche) avrebbero appunto impartito istruzioni rigorose agli organizzatori sindacali dei vari paesi dell'Asia sud-orientale e dell'Australia, allo scopo di compiere opera di persuasione nel sindacati. E le Istruzioni di Mosca, secondo quanto si fa notare a Londra, sembra siano già in corso di applicazione ed in modo estremamente efficace, ad esemplo, in Australia, dove il porto di Brisbane è paralizzato, eoa gravi conseguenze per le in dustrle locali, e dove già si è creata una situazione talmente tesa che il governo si è vi' Bto costretto a prendere misure radicali. Lo stesso sembra accadere in Italia ed in Francia e pre elsamente a Marsiglia, dove, come mette in rilievo la stampa di Londra, si sta assistendo ora a una classica fase del corso della battaglia dei porti per ostacolare l'afflusso e la distribuzione di rifornimenti americani alla Francia e la partenza di altro materiale bellico per l'Indocina. Ora, quali sono le prospettive per la Gran Bretagna in questa imminente battaglia? La minacc a è stata messa crudamente in rilievo dal Lord Presidente del Consiglio Herbert Morrison, una delle personalità piti eminenti del partito laburista e con ampia esperienza di cose sindacali. TI Lord Presidente del Consiglio, dopo avere ricordato che numerosi comunisti ancora detengono «posizioni di importanza » in seno alle Trade-Unions, ha asserito testual mente: «Dopo la loro sconfitta nelle recenti elezioni qui in Gran Bretagna, è lecito pensare che gli sforzi dei comunisti si trasferiranno ora dal campo politico a quello industriale, e polche non sono riusciti a trovare un numero sufficiente di semplicioni cne votassero per loro alle elezioni, essi tenteranno ora di sfruttare al mass.mo tutti coloro che sono disposti ad ascoltare i loro consigli In materia di politica industriale». L'ammonimento di Morrdson è grave ed è un ammonimento, come ricorda la stampa, che nasce dall'osservazione di ciò che è accaduto in Francia e In Italia, ove ormai ogni iniziativa sindacale sembra essere caduta in mano ai comu nisti. vice a 1 ' ■ ^ I i M ! 1 mi I ! 1111 ) MI II IJ f11M11 II IM r M11M1111 !

Persone citate: Herbert Morrison