A San Severo di Puglia giornata di gravi torbidi

A San Severo di Puglia giornata di gravi torbidi A San Severo di Puglia giornata di gravi torbidi Le forze di polizia bloccate dai dimostranti nel centro detta città - Spari, lancio di bombe, sassaiole e barricate - Quaranta feriti tra agenti e civili, settanta fermi - Incidenti a Cerignola ed a Castellana - Blocchi stradali (Nostro servizio spedale) . Foggia, 23 marzo. Sin dalle primissime ore di stamane il Comando dei carabinieri e la questura di Foggia hanno ricevuto da diversi centri della provincia: Accaddia, Castelnuovo detta Daunia, Cerignola, Candela, Torremaggiore, Bovino, segnalazioni di allarme e richieste di rinforzi, in quanto la situazione appariva abbastanza tesa e st temevano disordini. Improvvisamente ■ da San Severo, poco dopo le otto, veniva lanciato l'allarme grave ed una autocolonna formata da agenti e carabinieri sì dirigeva rapidamente verso il grosso centro agricolo. In esso era stato deciso dalla Camera del Lavoro, di prolungare di £4 ore lo sciopero generale in segno di protesta per gli avvenimenti di Parma. I dimostranti erano scesi in piazza, e in alcune strade erano stati piazzati posti di blocco. Carabinieri e agenti del locale presidio intervenivano immediatamente a disperdere gruppi e rimuovere ostacoli; però anche dalle frazioni vicine continuavano ad affluire dimostranti e si avevano i primi scontri. Blocchi e sbarramenti / negozi intanto chiudevano precipitosamente ' le saracinesche. Nei pressi del mercato due agenti ài pubblica sicurezza venivano aggrediti da alcune persone munite di bastoni, percossi a sangue e disarmati, uno di essi, a nome Michele Angiolina, sfuggiva atta stret ta degli esagitati, e si rifugia va in una macelleria; rincorso e trovandosi disarmato, Vagente, che era già stato ferito poco prima, si armava di un grosso coltello e riusciva ad aprirsi «n varco tra gli assalitori, ferendone due che veni vano-poi ricoverati att'ospeda le. In altri punti detta città agenti, rimasti isolati, venivano percossi e disarmati. Le forze di polizìa e i carabinieri decidevano allora di ritirarsi presso la caserma, al centro detta cittadina, nelle cui strade i dimostranti diventavano sempre più numerosi. Fu ih questo momento che venne lanciato l'allarme grave a Foggia. Alla periferia della città . furono improvvisate grosse barricate con attrezzi e macchine agricole, botti di catrame, tronchi d'albero e miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiii che questioni delicate, specie di ordine giuridico, ricevano soluzioni empìriche, provvisorie, e magari arbitrarie. Gli italiani sono soliti a separare gli uomini che li J governano dalle istituzioni che li reggono, e concedono talvolta ai primi le simpatie che negano, o in minor misura riservano, alle seconde. Nessun dubbio circa il ri-, spetto unanime per la persona del Capo dello Stato, la considerazione in cui è giustamente tenuta la sua opera. Ma vorremmo che tutti si persuadessero che la sola garanzia di pace sociale nel nostro travagliato Paese è nell'attuazione quotidiana da parte di tutti, degli ideali di democrazia repubblicana che ispirano il nostro Presidente. altro per impedire. l'affluire dei rinforzi. Quando arrivàrór\no, essi furono accolti da una fitta sassaiola e da qualche sparo. Per radio, allora, vennero chieste ulteriori forze in soccorso, ed una colonna corazzata, composta di autoblinde, carabinieri e reparti di artiglieria, in assetto di guerra, partiva immediatamente per San Severo. Nel centro della , città, intanto, le forze dell'ordine erano bloccate da ogni lato e fatte oggetto di lancio di bombe a mano, spari e sassi. Inutilmente vennero sparate scariche di moschetti in aria per intimorire gli assalitori, che in parte si erano asserragliati nella Camera del Lavoro e tn parte si erano appostati dietro le barricate alzate anche nelle strette vie cittadine, o sui tetti o dietro persiane chiuse. Netta sparatoria indiscriminata alcuni civili estranei atta vicenda rimanevano feriti. I dimostranti avevamo net frattempo saccheggiato un negozio d'armi sito netta piazza centrale, asportando quanto vi si trovava in armi da taglio, da fuoco e in munizioni, per fortuna in maggioranza da caccia. La sede Si M.SJ. veniva assalita e devastata. Due colonne di rinforzo, sotto fitto lancio di sassi e spari di arma da fuoco, riuscivano a rimuovere lentamente quat tro o cinque sbarramenti stradali, e a ricongiungersi con It forze assediate nel centro di San Severo. I dimostranti più facinorosi si asserragliavano allora mila C. d. L.: le forze di polizia puntavano contro l'edificio U cannoncino d'una autoblindo e alcune mitragliatrici, intimando la resa. Gli assediati però continuavano a lanciare sassi contro gli agenti, carabinieri e soldati, veniva dato perciò l'assalto all'edificio, nell'interno del quale i carabinieri riuscivano a penetrare attraverso un balcone. A questo punto gli assediati si arrendevano: netta perquisizione venivano rinvenuti tre fucili da caccia, tre bombe a mano innescale, e varie cartucce da caccia, nonché bossoli di vario calibro di colpi sparati in precedenza. Così, dopo circa sei ore di lotta una certa tranquillità poteva essere ripristinata e le forze dell'ordine tornavano padrone détta situazione pattugliando le strade, perquisendo locali, contrattando ogni persona. Finora sono sfati operati una settantina di fermi; tra essi quelli di venti donne. Tra i fermati si trovano la moglie del senatore comunista Allegato e quella del segretario detta locale sezione del P.CJ., un gruppo d\ persone che si erano asserragliate nelle sedi del P.CJ. e detta C.d.L., nonché ' la consigliera comunale Villani ed il segretario responsabile della C.d.L. Carmine Cannelongo. I feriti all'ospedale Secondo le ultime notizie i feriti, tra forza pubblica e dimostranti, ammontano a quaranta (i più gravi sono Vagente Angelo Ruggiero e il vigile urbano Guglielmo Festa). I civili ricoverati all'ospedale sono 19; diciotto di essi sono feriti da arma da fuor . Si ritiene però che ti numero dei Uriti tra i dimostranti sia maggiore, ma che molti. si tengano celati' per paura di essere fermati. ,E' risultato, dalle prime. in- \àagmi — sonò stati effettuati numerosi rilievi fotografici — che a incitare maggiormente gli animi è stato il discorso tenuto ieri sera Otta C.d.L. dall'avv. Colaneri, socialista, ed ex-esponente fascista, il quale aveva invitato a resistere alte forze dell'ordine. Egli è stato fermato. La notista che gli incidenti sarebbero stati originati da una richiesta dei missini di te nere uh comizio in occasione del SS marzo, è stata nettamente smentita dal questore di Foggia, il quale ha 'dichiarato che mai ricevette una richiesta del genere da parte di una delegazione del M.S.I. Nè una delegazione di operai, che, secondo la stessa notizia, si sarebbe subito dopo recata da lui per minacciare torbidi qualora fosse stata autorizzata la manifestazione missina. Il questore ha inoltre precisato che oggi non si è tenuto alcun comizio del M.S.I. nè a San Severo ne in altre località della provincia. Pure restando negli animi una notevole tensione, a tarda sera è subentrata la calma; a , r i o t i ù o e o a i a i A i e a i i e o i i i l e a a . i l i a i e r Nelle altre località Quasi contemporaneamente alla richiesta di rinforzi da San Severo, stamane altri rinforzi sono stati richiesti da Castellana, industre centro turistico che sorge a 35 Km. da Bari. Subito è partita alla volta di quella città una colonna di polizìa al comando del capitano Mininni. Colà circa trecento attivisti s'erano portati tumultuando alla sede del municipio e, dopo avere assalito l'edificio, l'avevano occupato, barricando in una stanza il sindaco, e tenendo fuori detta zona invasa l'esiguo numero di carabinieri di stanza in quel comune. Occupato il municipio, » dimostranti issavano la bandiera rossa, ma.l'arrivo di forze di polizia consigliava loro di desistere dall'occupazione e di disperdersi nelle viuzze. Le forze dell'ordine riuscivano quindi a tenere il controllo détta situazione, che in breve tornava normale. Nel pomeriggio di stamane la situazione si è fatta tosa anche a Cerignola, dove era stato tenuto un comizio in seguito, a quanto si era potuto apprendere circa i fatti di San Severo. Una colonna di autoblinde è giunta in prima sera da Bari e, la città, che appare deserta, è ora pattugliata. Nel corso della giornata due bombe a mano sono state gettate nel cortile del pastificio « Tamma ». Fortunatamente esse non sono esplose. Un operaio, certo Sebastiano Strazio, che si recava al lavoro, veniva bastonato da un gruppo di dimostranti riportando gravi lesioni al capo tanto che versa in gravi condizioni. Ad Ascoli Satriano posti di blocco stabiliti alle strade di accesso al paese sono stati sciolti dai carabinieri, A Castelluccio dei Sauri tentativi di bloccare le strade ed attentati alla libertà di lavoro sono stati prevenuti dovunque dall'intervento della forza pubblica. Sebbene questa controlli tutte le località, si ritiene ohe lo sciopero generale continui in tutto il Foggiano e forse abbia ad estendersi a tutte le Puglie, f. d.

Persone citate: Angelo Ruggiero, Bovino, Carmine Cannelongo, Castellana, Colaneri, Guglielmo Festa, Michele Angiolina, Mininni, Sebastiano Strazio, Tamma